Joker: quanti chili ha perso Joaquin Phoenix per il ruolo? (ed altre curiosità)

Joker, il film che nel 2019 ha battuto tantissimi record ed è arrivato a vincere due Oscar, torna stasera su Italia 1. Oltre ad essere indubbiamente uno dei migliori film basati sui personaggi dei fumetti mai realizzati, Joker racchiude una regia capace, un’ottima sceneggiatura e un’eccellente interpretazione da parte del protagonista Joaquin Phoenix.

Vediamo alcune delle curiosità più interessanti su questa pellicola.

Record su record

joker

Joker venne presentato in concorso durante la 76esima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Non sempre i film legati ai personaggi dei fumetti riescono ad essere presentati in questo tipo di eventi e soprattutto non era mai capitato che un film di questo tipo si aggiudicasse il leone d’oro come miglior film al festival.

Questo film è stato inoltre il primo film su un personaggio appartenente al mondo DC a essere candidato come miglior film agli Oscar. E del resto il film come già detto riuscì ad aggiudicarsi 2 statuette a fronte di 11 nominations. Ad essere premiate furono: la colonna sonora di Hildur Guðnadóttir e l’interpretazione di Joaquin Phoenix come attore protagonista.

Joaquin Phoenix è Joker

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Phoenix cercava da tempo un ruolo da cattivo dei fumetti che permettesse di lavorare molto sullo studio del personaggio per la costruzione del film stesso. Già nel 2014 il suo agente suggeriva all’attore di sottoporre alla casa Warner Bros la sua idea, che poteva essere applicata nel mondo DC, da loro gestito. L’attore però era convinto che i personaggi dell’universo DC fossero già stati raccontati nel modo che lui aveva in mente, e perciò lasciò perdere questo progetto.

Nel 2016 il regista Todd Phillips presentò la sua idea per un film sulle origini di Joker alla Warner Bros, che ufficializzò il progetto nel 2017, con l’annessa decisione di creare un film solitario, non unito all’universo esteso Dc che si stava sviluppando in quegli anni. Per questo motivo di decise che ad interpretare Joker sarebbe dovuto essere un attore diverso da Jared Leto, interprete dello stesso personaggio in Suicide Squad. A questo punto la produzione avrebbe voluto Leonardo DiCaprio per questo ruolo, mentre il regista desiderava fortemente avere Phoenix.

L’attore poi si aggiudicò il ruolo e riuscì a girare il film non prima di perdere 24 chili e di avere studiato la caratterizzazione psicologica da dare al personaggio. Un processo lungo basato sull’analisi di persone affette da disturbi emotivi dovuti a patologie neurologiche.

Joker: Folie à Deux, in arrivo un sequel

lady gaga joker

Nonostante in principio un sequel non era assolutamente in programma, ne tantomeno era desiderato dal regista o dal protagonista, nel 2022 venne annunciato l’arrivo di Joker: Folie à Deux. Un sequel del film del 2019, che questa volta sarà in musical.

Phoenix sarà accompagnato in questo viaggio da Lady Gaga, che interpreterà Harley Queen. Questo film, dal budget di 200 milioni, oltre il doppio dei 60 milioni utilizzati per il primo capitolo, arriverà nelle sale in autunno.

Kinds of Kindness: il trailer riunisce Lanthimos ed Emma Stone

È stato rilasciato il primo teaser ufficiale di Kinds of Kindness. Il nuovo film del regista nominato agli Oscar Yorgos Lanthimos era stato annunciato già tempo fa e arriverà nelle sale statunitensi il 21 giugno e prossimamente in quelle italiane.

Dopo il successo di Poor Things, Lanthimos tornerà sullo schermo con un film ricco di volti già noti a chi ama il regista. Non mancherà infatti l’attrice che è ormai diventata la sua musa: Emma Stone. Reduce dal suo secondo premio Oscar per il ruolo di Bella Baxter, la Stone sarà parte importante di questa nuova pellicola. Con lei anche Willem Defoe e Margaret Qualley, entrambi presenti in Povere Creature.

La trama di Kinds of Kindness

Kinds of Kindness

Questo film, girato ormai due anni fa a New Orleans, è ancora avvolto da un alone di mistero. Conosciamo gran parte del cast come già detto. Sappiamo chi ha firmato la sceneggiatura, ovvero lo stesso Lanthimos accompagnato da Efthimis Filippou, con il quale il regista greco ha collaborato più volte.

Ma per quanto riguarda la trama, sappiamo ben poco. Da quanto affermato, dovrebbe essere una favola in tre parti. Un uomo senza scelta che cerca di riprendere il controllo della sua vita. Un poliziotto allarmato dal fatto che sua moglie, scomparsa in mare, una volta tornata sembri una persona diversa. E una donna determinata a trovare una persona specifica con un’abilità speciale, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale. Questa è, infatti, la sinossi ufficiale:

“A Triptych fable, following a man without choice who tries to take control of his own life. A policeman who is alarmed that his wife who was missing-at-sea has returned and seems a different person. And a woman determined to find a specific someone with a special ability, who is destined to become a prodigious spiritual leader.”

Cosa ci dice in più il teaser?

Questo teaser non va a aggiungere nulla a quello che già sapevamo per quanto riguarda cast e trama. È chiaro che, a differenza degli ultimi due film del regista greco, queste storie saranno tutte ambientate ai giorni nostri. Questo ce lo lasciano intuire le scenografie e i costumi.

Il teaser ha un ritmo molto incalzante e riesce a incuriosire chi lo guarda. Dovremo però attendere il trailer per avere maggiori informazioni sulle diverse storie.

Sofia Coppola: i tre migliori film della regista di Priscilla

Sofia Coppola, classe 1971, è sicuramente una delle migliori registe della sua generazione. È crescita nel mondo del cinema, essendo figlia d’arte, infatti suo padre non è altro che Francis Ford Coppola. La sua famiglia ha il cinema nel sangue, partendo dal padre per passare al fratello, Roman Coppola o il cugino Nicolas Cage per dirne due.

Sofia debutta nel settore da bambina come attrice prendendo parte a diversi film del padre. Finalmente nel 1999 passa dietro la macchina da presa con il suo primo film Il giardino delle vergini suicide. Da lì il suo stile si è affinato sempre di più ed è diventato ciò che possiamo riconoscere e amare oggi.

Ecco quali sono per noi i tre migliori film della regista statunitense.

Marie Antoinette (2006)

Questo film del 2006 racconta la storia di crescita della giovanissima Maria Antonietta. Eccessi e sobrietà concentrati nella cornice della reggia di Versailles e non solo. Gran parte del film è stato girato all’interno della reggia di Versailles, uno scenario maestoso che ha sicuramente aiutato l’estetica del film. Una nota di merito va però ai costumi, eccezionali, grazie ai quali, la costumista italiana Milena Canonero, si è aggiudicata il premio Oscar. Nonostante tutti gli anacronismi e errori storici, voluti e non, questo film è sicuramente uno dei migliori realizzati dalla regista.

Lost in Translation (2003)

lost in translation

Tornando indietro nel tempo al 2003 troviamo Lost in Translation, il secondo film della Coppola. Qui viene raccontata la storia di due persone chiaramente infelici, che si ritrovano ogni notte nel bar del loro hotel nella città di Tokyo. I due tra una chiacchierata e l’altra creano un legame e riescono finalmente a sentirsi capiti da qualcuno. Entrambi non riescono a prendere la decisione di lasciare la città, anche se ormai questa continua a soffocarli e di fatto passano la maggior parte delle loro giornate in hotel. Assistiamo alla nascita di un legame vero, inserito in una pellicola esteticamente bellissima. Lost in translation stato acclamato da pubblico e critica aggiudicandosi anche l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale e altre tre candidature tra le quali: miglior film e migliore regia.

Priscilla (2023)

Priscilla

Tre parole: amore, dolcezza e fragilità. Questo film è tratto dall’autobiografia di Priscilla Presley, Elvis and me. Racconta la storia di amore tra una bambina di 14 anni e il re del rock. Un film poetico che riesce a far emozionare anche i più duri. È inevitabile empatizzare con la protagonista. Caratterizzata egregiamente in scrittura e dall’interprete Cailee Speany, vincitrice della Coppa Volpi per la sua interpretazione. Questa pellicola mostra Elvis come non l’abbiamo mai visto, filtrato dagli occhi di Priscilla. Un film dall’estetica in perfetto stile Sofia Coppola, che rende piacevolissima la visione. Insomma un film che merita di essere visto al cinema per godere al pieno della sua bellezza.

Marvel Snap: è una macchina da guerra!

Le citazioni qui si sprecano! Come già annunciato nell’articolo sul pass del mese di Marzo: questo martedì 26 alle ore 20 uscirà la nuova carta su Marvel Snap! War Machine arriva a dare man forte al suo amico Iron Man! Una macchina da guerra progettata per servire e difendere la bandiera a stelle e strisce.

Rhodey vedi di fare man bassa anche sul nostro gioco preferito!

War Machine

Marvel 1

Descrizione:

War Machine (costo: 4, potenza: 6): Alla scoperta: Fino alla fine del turno successivo, nulla può impedirti di giocare carte ovunque.

Allora io adoro questi effetti che rendono imprevedibile ogni mossa. Anche perché adesso con questa carta niente è piè sicuro. Tutte quelle location che ti rendevano impossibile giocarci come ad esempio Kylin dopo il 4° turno, o come il Sancta Santorum. Certo sono tutte aggirabili con carte come Jeff o con carte che si possono spostare durante la partita. Anche l’effetto di Professor X verrà totalmente vano se si utilizzerà War Machine. Ma soprattutto non dimentichiamoci che il suo effetto aiuterà anche le carte come Infinauta o Ebony Maw… che potrà essere giocato a turno 6 senza problemi. Quindi: in che mazzo sarebbe meglio usarlo? Non ci sarà un vero e proprio “archetipo” per War Machine a mio parere. Ma una combo con Hope Summers e Infinauta/She Hulk sarebbe molto interessante.

Quanto stanno rendendo interessante giocare a Marvel Snap!

Ma chi è War Machine?

War Machine: vero nome è James Rupert “Rhodey” Rhodes. E’ un personaggio dei fumetti, creato da David Michelinie (testi) e Bob Layton (disegni). Pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene in Iron Man (vol. 1) n. 118 (gennaio 1979), sebbene la sua caratteristica armatura esordisca solo in seguito, ad opera di Len Kaminski (testi) e Kevin Hopgood (disegni), in Iron Man (vol. 1) n. 282 (luglio 1992). Il tenente (poi tenente colonnello) dei marine Rhodey Rhodes è il miglior amico di Tony Stark (Iron Man). Oltre che compagno di numerose avventure, ne diviene anche il sostituto durante il periodo in cui il miliardario cade nell’alcolismo.

Poteri e abilità

Rhodes è un eccellente meccanico, un abile stratega ed un marine finemente addestrato nel combattimento corpo a corpo, nell’uso delle armi da fuoco, nelle tecniche d’aviazione e in quelle sopravvivenza anche in condizioni estreme. Nel corso degli anni ha inoltre utilizzato diverse armature, generalmente create da Stark.

Outlast: memorie videoludiche

Ci siamo: è uscito il nuovo capitolo della iconica saga videoludica: Outlast Trials! Questo gioco è stato molto atteso dai fan. Le aspettative erano alte e sono state in buona parte ripagate. Certo è un gioco godibile ma non facciamo spoiler: potete trovare tutto nella nostra recensione del gioco! Ma in questo articolo ripercorreremo la storia dei capitoli precedenti sviluppati dalla casa produttrice Red Barrels!

In ordine cronologico di uscita troviamo rispettivamente:

  • Outlast
  • Il DLC: Outlast Whipleblower
  • Outlast 2
  • Outlast Trials

Sono videogiochi survival, horror-psicologico. Sviluppati e pubblicati da Red Barrels, una compagnia indipendente fondata da persone precedentemente coinvolte nello sviluppo di videogiochi celebri quali Prince of Persia, Assassin’s Creed, Splinter Cell e Uncharted.

Out 1

C’è solo una cosa da fare: correre!

Oppure nascondersi, ecco le due cose principale che devi puoi fare in questa saga. Infatti la trama è incentrata sul protagonista di ogni gioco che cerca di sopravvivere a un nemico che lo insegue mentre esplora ambienti scarsamente illuminati con la videocamera e tenta di scoprire la fonte dietro la follia del gioco. Gli elementi di gioco principali di ogni titolo sono identici tra loro con lievi variazioni tra le puntate e una forte enfasi sulla furtività, sulla ricerca di risorse come batterie bende per ripristinare la salute e la luce del giocatore, oltre a risolvere enigmi minori e individuare oggetti cruciali per poter avanzare la storia. Nonostante non abbiano una storia continua, tutti i giochi si svolgono nello stesso universo. Come confermato dall’ultimo capitolo.

È tutto un complotto!

Miles Upshur, un giornalista freelance, riceve una soffiata da una fonte anonima su Mount Massive Asylum, un ospedale psichiatrico di proprietà e gestito dalla Murkoff Corporation . Dopo essere entrato nel manicomio, trova i corpi del personale del manicomio sparsi nei corridoi. I detenuti sono fuggiti vengono chiamati ora Varianti. Avanzando attraverso i dormitori superiori, incontra un ufficiale tattico impalato, che in punto di morte dice al giornalista di uscire dal manicomio finché può ancora. Questo è l’intro del primo capitolo e già tutto ci fa presagire al peggio. Durante tutto il gioco si scopriranno sempre di più i complotti da parte dalla corporazione. Al centro di tutta la serie.

Outlast 2

Infatti nel secondo capitolo impersoneremo Blake Langermann , un cameraman che lavora con sua moglie Lynn. Essi corrono dei rischi e scavano in profondità per scoprire le storie che nessun altro oserà toccare. Mentre i due seguono una scia di indizi iniziata con l’omicidio apparentemente impossibile di una donna incinta conosciuta solo come Jane Doe.

Piccola informazione per chi non lo sapesse: nella vita reale quando la polizia rinviene dei cadaveri senza identità vengono chiamati rispettivamente Jane e John Doe fino al ritrovamento di essa.

L’indagine li conduce per chilometri nel deserto dell’Arizona. In un’oscurità così profonda che nessuno potrebbe far luce su di essa. Talmente profonda che impazzire potrebbe essere l’unica cosa sensata da fare.

Infine ambientato nel pieno dell’era della Guerra Fredda , i giocatori assumono il ruolo di cavie rapite dall’oscura Murkoff Corporation. Imprigionati in una struttura segreta, i giocatori saranno coinvolti in una serie di prove fisiche e mentali, tormentati da personaggi iconici e spaventosi. Sfidate da soli o in squadra e sopravvivete con la sanità mentale intatta…se ci riuscite. Maledetta Murkoff!

Progetti futuri

Outlast 3 è stato annunciato nel dicembre 2017 come un concept futuro, senza una data di uscita in mente. Invece, il team di sviluppo si sarebbe concentrato su un gioco separato senza titolo ambientato nell’universo condiviso di Outlast, ovvero: The Outlast Trials. Secondo Red Barrels, in sintesi non potendo creare altri contenuti per il secondo capitolo hanno preferito concentrarsi su un titolo aggiuntivo con funzionalità innovative, probabilmente alludendo alla modalità cooperativa di Trials.

Outlast 3 entrerà in pre-produzione una volta completato il lavoro su The Outlast Trials.

Attendiamo assieme

Alla fine di tutto questa saga ammettiamolo ci ha appassionato più del previsto. Scoprire una trama così ben congeniata unita a un gameplay al cardiopalma è oro colato. Chi di noi non ha mai pensato mentre giocava al primo capitolo: “E adesso come lo supero sto mostro… non posso neanche combatterlo!”.

Insomma Red Barrels è stata davvero incredibile nella creazione di questo universo.

Aspettiamo assieme nuovi capitoli. Vi aspetto su Trials!

Stranger Things 5: cosa succederà a Will? Arriva un indizio

La quarta stagione di Stranger Things ci aveva lasciato con un cliffhanger non da poco: il terreno di Hawkings si spaccava, lasciando intendere che il Sottosopra stava per invadere il nostro mondo.

Infatti, dobbiamo ricordare che Undici, nonostante sia riuscita a fermare il temibile Vecna, non lo ha ancora sconfitto definitivamente. Il loro scontro finale avverrà infatti, in questa quinta ed ultima stagione di Stranger Things.

Non solo questi due personaggi hanno fatto discutere il fandom, ma anche quello di Will che, con la notizia di oggi, fará discutere piu´ che mai.

I fratelli Duffer, i creatori della serie, hanno infatti condiviso un post su Instagram, che recita “Buon compleanno Will!”.

Il post ci mostra due foto: nella prima niente di strano, vediamo Will (Noah Schnapp) girarsi a guardare qualcosa, o qualcuno, mentre è la seconda foto a suscitare maggior interesse.

Vediamo il Will del presente e, dietro di lui, un giovane ragazzino che pare stia interpretando il piccolo Will della prima stagione. Questo, in quanto indossa esattamente gli stessi vestiti che Will aveva poco prima di essere rapito dal Demogorgone nella prima stagione.

Will Stranger Things

Vedremo quindi, in Stranger Things 5, Will tornare nel Sottosopra, cosa che ci era stata accennata qualche tempo fa dall´attore stesso in un’ intervista a Collider:

Will sarà di nuovo al centro della scena nella quinta stagione. Questo arco emotivo per lui è ciò che, si spera, unirà l’intera serie. Will è abituato a essere quello più piccolo, quello introverso, quello che viene protetto. Quindi parte del suo viaggio non è solo la sessualità: è Will che trova se stesso diventando un giovane uomo.

La scelta ci pare ottima: tutto, infatti, era cominciato con Will ed è giusto che tutto si concluda con lui in Stranger Things 5.

Kung fu panda 4, Recensione: dopo 8 anni, Po è maturato (ma non invecchiato)

Kung fu panda torna nelle sale e conquista subito il box office. Dopo 8 anni dall’uscita del terzo capitolo della saga Dreamworks, Po torna in sala e prosegue la sua storia.

Kung fu panda 4: la trama

Po torna sul grande schermo più maturo. È sempre il panda guerriero che abbiamo imparato a conoscere e amare, ma è cresciuto, come sono cresciuti i bambini che amavano il personaggio.

La storia che viene raccontata in questo capitolo è una storia di accettazione del cambiamento. Po sta crescendo ed è ora che lasci spazio alle nuove leve e vada oltre il passato, concentrandosi quindi sul futuro. Il film si apre infatti con la richiesta che il maestro Shifu fa a Po: scegliere il nuovo Guerriero Dragone.

Vengono introdotti nuovi personaggi tra cui Zhen, figura indispensabile nella lotta contro la villain di questo capitolo: la “Camaleonte”. Un personaggio che riesce ad assorbire le caratteristiche che avevano i nemici dei precedenti capitoli della saga. Insomma il cambiamento e la necessità di superare il passato sono al centro del film anche in questo.

A chi è rivolto Kung fu panda 4?

Kung fu panda 4 è sicuramente un film indirizzato alle famiglie e soprattutto ai bambini, ma forse il target per il quale la pellicola è stata studiata in questo modo sono proprio i bambini che sono cresciuti con i primi Kung fu panda.

I personaggi sono caratterizzati in modo diverso rispetto ai capitoli precedenti: in primis il nostro protagonista. Po è cresciuto, è cambiato e ha iniziato a prendere consapevolezza di sé e del suo potere. Questo non significa che non sia più l’ingenuo e buffo panda che si abbuffa di continuo. Però è sicuramente più accentuata la sua caratterizzazione da Guerriero Dragone, nonostante stia per passare il testimone.

La tematica del lasciarsi alle spalle il passato e andare avanti rappresenta un’altra novità. Questo concetto può appassionare sicuramente in maggiore misura gli adulti piuttosto che i bambini, che, prima di leggere a pieno questo significato dovranno crescere.

Anche le battute sono cambiate. Riescono a coinvolgere un pubblico più maturo e non sono i soliti giochetti che spesso fanno ridere solo i bambini.

Merita di essere visto?

Il film è realizzato bene, ha sicuramente degli errori, ma tutto sommato non è per niente male. Le animazioni sono calate leggermente rispetto ai primi film, tranne per quanto riguarda alcune scene di combattimento. Forse il budget ridotto di 80 milioni, che permette al film di essere più sostenibile, ha portato ad avere meno risorse per realizzare delle animazioni che funzionano in tutta la durata del film.

Il film scorre tranquillamente e risulta abbastanza divertente. I personaggi, come già detto, sono stati costruiti abbastanza bene. In primis il cambiamento di Po è stato gestito perfettamente e in secondo luogo la costruzione del villain: la Camaleonte. Questo personaggio è interessante, fresco nonostante sia appunto un agglomerato dei poteri di altri.

Questo capitolo segna la chiusura di un ciclo, forse per farne cominciare un altro. Quello che la Dreamworks vuole continuare a fare con i suoi protagonisti non ci è dato saperlo al momento, ma il fatto di impostare in modo diverso le storie dei personaggi per toccare tematiche diverse, è un’ottima idea per essere più originali in un mare di sequel e remake fatti con lo stampino.

Road House, Recensione: un remake piacevole, ma poco memorabile

Road House è approdato su Prime Video lo scorso 21 marzo. Si tratta del remake de Il duro del Road House, film cult degli anni ‘80 con protagonista Patrick Swayze. La pellicola del 1989 prodotta con un budget di 15 milioni di dollari, ne incassò oltre 60 milioni.

Si sa che molti sequel, prequel, spin off o remake purtroppo non riescono a raggiungere i successi dei film da cui sono tratti, andando a “rovinare” la pellicola madre nel vano tentativo di allungare qualcosa che è già perfetto così come è. Ci sono certo delle eccezioni (come nel caso di Top Gun: Maverick) ma forse non è questo il caso di Road House, che intrattiene lo spettatore ma rimane poco memorabile.

Road House

La trama di Road House

Elwood Dalton (Jake Gyllenhaal) si è ritirato dalla UFC (Ultimate Fighting Championship) a causa di un incidente sul ring. Quindi per racimolare qualche soldo partecipa ad incontri clandestini. Qui viene notato dalla proprietaria di un Road House in Florida che gli propone di lavorare per il suo locale come buttafuori.

Dalton si trasferisce e intraprende la nuova attività che lo porta ad inimicarsi molte persone del paese, tra cui un clan malavitoso capeggiato da un boss che vorrebbe abbattere il locale per fini personali.

Road House

1989 VS 2024

Road House è diretto da Doug Liman, regista di Swingers, Edge of Tomorrow e Mr. & Mrs. Smith. Nonostante alcune discussioni con Amazon per la mancata distribuzione in sala, il film sta avendo un discreto successo sulla piattaforma.

Ci sono diverse differenze con la pellicola del 1989 a partire dal protagonista che lungo dall’essere un laureando in filosofia, è un lottatore professionista che non può dimenticare il suo tragico passato.

Road House

Un western mancato

Road House è un vero e proprio western. C’è l’eroe solitario che arriva nella nuova cittadina per combattere con il cattivo di turno appoggiato da tutta la comunità che si affida al forestiero. C’è anche il luogo prediletto per gli scontri, il Road House, e in mezzo c’è una donna da salvare.

Naturalmente non mancano le scene di azione vera e propria accompagnate dalla performance di McGregor, campione di UFC, che si ritrova a proprio nel vestire i propri stessi panni. Gyllenhaal, invece, ha una presenza fisica importante, e dà vita a un eroe un po’ acerbo e freddo, ma perfettamente nella parte. Qualche sprazzo di ironia completa poi la sceneggiatura. Il risultato però è un action movie piacevole da guardare la sera sul divano senza troppe pretese.

Quarto potere: ecco perché è tuttora uno dei migliori film di sempre

Quarto potere (Citizen Kane) è uno dei film più osannati dalla critica del suo tempo e, ancora oggi, svetta nelle classifiche tra i migliori film mai realizzati. Ma come mai tale successo e come mai Quarto potere ha ottenuto tale apprezzamento? Scopriamolo insieme, ripercorrendo la storia dell’incredibile opera di Orson Welles.

Quarto potere

La storia di Quarto potere

Quarto potere fu girato nella seconda parte del 1940 per uscire nelle sale un anno dopo. Il film è girato ed interpretato dal giovane Orson Welles, un attore teatrale famoso per aver terrorizzato l’America con il suo programma radiofonico, mentre interpretava La Guerra dei Mondi.

Welles, di soli 25 anni all’epoca, decise di raccontare la storia di un magnate del mondo dell’editoria, morto pronunciando come ultima parola “Rosabella” (Rosebud in inglese). Un giornalista, incaricato di scoprire il segreto del magnate, ripercorrerà la sua vita tramite i racconti delle persone che gli erano vicine, cercando di capirne la complessa personalità.

Le particolarità tecniche e narrative

Quello che rende Quarto potere una pellicola magistrale sono indubbiamente una serie di fattori tecnici e narrativi. Senza Quarto potere non ci sarebbe il cinema di oggi: fu Welles il primo ad utilizzare la profondità di campo nell’inquadratura per dare spazio all’ambiente circostante e non solo agli attori.

Nel film sono presenti inquadrature, ai tempi non usate, dal basso verso l’alto che resero necessario costruire i soffitti dei set, cosa che non si faceva a causa dei costi eccessivi. La fotografia è irrealistica grazie anche a giochi di luci ed ombre che aiutano a rendere la presenza di Welles continua e massiccia.

Dal punto di vista narrativo, la narrazione è frammentata tra flashbacks e presente, con una forte componente psicologica che influenzerà futuri registi come Alfred Hitchcock, rendendo questo film un grande film di mistero attorno ad un caso: chi è Rosabella?

L’incredibile impatto sulla società

Quarto potere non solo ha cambiato per sempre il modo di fare cinema, ma ha avuto anche un incredibile impatto sulla società: Rosebud è stata citata in innumerevoli opere cinematografiche, televisive e letterarie, fino ad arrivare ad essere il simbolo degli spoiler, dimostrando quanto l’opera di Welles resti un’opera senza tempo.

QUarto potere
Quarto potere citato nel celebre fumetto I Peanuts

The Penguin: cosa aspettarsi dalla serie tv con Colin Farrell?

Poche ore fa Warner Bros. Discovery e Max hanno diffuso il primo teaser trailer ufficiale della serie tv incentrata sul famoso antagonista di Batman, il boss criminale soprannominato “Il Pinguino“.

The Penguin avrà come protagonista Colin Farrell e sarà uno spin-off del film diretto da Matt Reeves The Batman uscito nelle sale cinematografiche nel 2022, la pellicola ha riscosso un notevole successo di critica e pubblico che adesso attende impaziente l’uscita del secondo capitolo in arrivo nel 2026.

La serie prodotta da Matt Reeves e Dylan Clark, con la showrunner Lauren LeFranc alla guida di tutti gli otto episodi che la compongono, sarà disponibile negli USA sulla piattaforma streaming HBO Max, mentre in Italia arriverà in esclusiva su SKY e in streaming su Now.

L’uscita di The Penguin è prevista per il 2024 ma al momento non ha ancora una data di debutto ufficiale.

Il teaser trailer si apre con un monologo di Oswald Oz Cobblepot, ( il Pinguino) che rivela la sua ambizione di diventare il capo del mondo criminale di Gotham. Oltre al Pinguino, nel teaser appaiono anche altri personaggi chiave, tra cui il boss rivale Salvatore Maroni, interpretato da Clancy Brown.

La trama di The Penguin

The Penguin, ambientata nell’universo narrativo creato da Matt Reeves basato sui personaggi DC Comics, offre uno sguardo su Gotham City e i suoi criminali a partire da settimana dopo gli eventi accaduti in The Batman (2022).

La serie esplora l’ascesa nel mondo criminale di Oswald “Oz” Cobblepot, il Pinguino interpretato da Colin Farrell. Il braccio destro di Carmine Falcone, nelle macerie lasciate dell’operato del suo ex capo, vedrà l’opportunità perfetta per costruire tassello dopo tassello il suo impero, ma per farlo, dovrà compromettersi ulteriormente.

In The Penguin vedremo anche Cristin Milioti interpretare Sofia Falcone, la figlia di Carmine, lottare per il controllo del sottobosco criminale di Gotham City dopo la morte del padre.

 Nel resto del cast troviamo: Michael Zegen nei panni di Alberto Falcone; Clancy Brown in quelli di Salvatore Maroni, ai quali si uniscono anche Rhenzy FelizMichael KellyShohreh AghdashlooDeirdre O’ConnellCarmen EjogoFrançois Chau e David H. Holmes.

La versione di Matt Revees del Pinguino

La versione di Reeves dell’universo di Batman, e la sua visione del personaggio di Oz in particolare, si distingue per essere più tetra e crudele rispetto alle rappresentazioni del Pinguino visto in precedenti film e prodotti televisivi, alle volte raffigurato con delle connotazioni macchiettistiche.

Reeves mira a far coincidere il tono crudo del film anche con il personaggio del Pinguino, optando per un origin story ispirata più ai gangster movie e inserita nel contesto in una Gotham ancora più tenebrosa, abitata da criminali ancora più spietati.

In The Penguin, il personaggio di Colin Farrell dovrà affrontare altri noti boss, tra cui il già citato Salvatore Moroni, uno dei principali rivali di Falcone e nemico di Bruce Wayne.