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Mandela: la storia vera che ha ispirato il film La lunga strada verso la libertà

Mandela – La lunga strada verso la libertà racconta la vera storia di Nelson Mandela, ispirata alla sua autobiografia, e noi vogliamo riviverla con voi.

Di , scrivo di cinema perché non potrei farne a meno. Tutto è iniziato con Mulholland Drive, durante i miei studi a Roma, e da allora non ho più smesso. Il cinema mi ha dato tanto. Io gli devo tutto.

Una scena dal film, Mandela - La lunga strada verso la libertà.

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Mandela - La lunga strada verso la libertà, film del 2013 diretto da Justin Chadwick, si basa sull'autobiografia scritta proprio da Nelson Mandela dal titolo Lungo cammino verso la libertà. Il film, vincitore di un Golden Globe per la Miglior canzone originale con il brano degli U2, Ordinary Love, ripercorre la sua vita a partire dagli inizi come avvocato a Johannesburg.

Nei panni di Mandela si è immerso Idris Elba, che ha dichiarato di aver trascorso una notte in prigione per entrare totalmente nella parte: "Nel 2013, quando mi preparavo a interpretare Nelson Mandela nel film Long Walk to Freedom, ho trascorso la notte in una cella di prigione a Robben Island, a 12 km da Città del Capo, dove Mandela fu imprigionato dal 1964 al 1982".

Il caso volle che proprio durante la prima del film, il 5 dicembre 2013, Nelson Mandela si spegnesse all'età di 95 anni.

Una scena dal film, Mandela - La lunga strada verso la libertà.

Mandela - La lunga strada verso la libertà: la storia vera dietro il film

Mandela, conosciuto con il nome tribale di Madiba, nacque in un piccolo villaggio dell’etnia Xhosa. Dopo la laurea in legge, fu tra i fondatori della Youth League, l’organizzazione giovanile dell’African National Congress (ANC). L’ascesa al potere del Partito Nazionale, fautore della segregazione razziale, lo spinse a guidare attivamente il movimento anti-apartheid, attraverso campagne di disobbedienza civile e azioni organizzate contro il regime.

La svolta avvenne nel 1960, dopo il massacro di Sharpeville, evento che segnò profondamente Mandela e lo portò ad abbracciare metodi più radicali. Arrestato e processato per tradimento, fu condannato nel 1964 a una pena detentiva a vita da scontare a Robben Island, con l’intento del governo di farlo scomparire senza elevarlo al rango di martire.

I 27 anni trascorsi in prigione e le condizioni durissime di detenzione non cambiarono la sua determinazione: grazie alla lettura e alla scrittura riuscì a resistere, continuando a ispirare milioni di persone anche da dietro le sbarre.

Durante la sua prigionia, fu sua moglie Winnie a portare avanti la lotta, nonostante le difficoltà e le tensioni nel loro rapporto. La mobilitazione internazionale crebbe anno dopo anno, fino a rendere inevitabile la sua liberazione nel 1990. L’anno successivo, le leggi dell’apartheid vennero smantellate, segnando la fine di un’epoca.

Nel 1993 Mandela ricevette il Premio Nobel per la Pace insieme al presidente sudafricano Frederik Willem de Klerk. Un anno dopo, venne eletto primo presidente nero del Sudafrica, in quello che fu il primo voto democratico del Paese. Il suo governo fu improntato alla riconciliazione e alla costruzione di una nazione unita, lasciando un’eredità morale che risuonerà in eterno.

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