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The Last Of Us 2, parliamo dei primi due episodi

I primi due episodi della seconda stagione di The Last Of Us fanno riflettere. Vediamo come procede l’adattamento prodotto da HBO del celebre videogioco firmato Naughty Dog.

Di , dal 2014 lavoro nel mondo dell'editoria e della comunicazione. Ho scritto per molte delle principali testate giornalistiche del panorama tech, games, entertainment - e alcune le ho anche dirette. Oggi scrivo perlopiù per passione, è il mio luogo sicuro dove potermi sentire sempre a casa.

Bella Ramsey è Ellie in The Last Of Us 2, copyright HBO

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La prima stagione di The Last Of Us è stata un successo globale, capace di mettere d’accordo un po' tutti; dai fan dei videogiochi agli spettatori più esigenti. Il lavoro quasi sartoriale fatto da HBO (in collaborazione con Neil Druckman, creatore del gioco) è riuscito a trasporre la potenza del racconto videoludico in un drama televisivo moderno, ben recitato, ottimamente scritto e con una produzione alle spalle a regola d’arte. D’altronde parliamo di una IP che, fra tre generazioni di console e più di dieci anni di distribuzione, ha venduto milioni e milioni di copie. Un capolavoro, potremmo tranquillamente dire. 

La seconda stagione, quindi, arriva portando con sé un carico di aspettative enormi, forse ancora maggiore rispetto all’esordio assoluto: ora che ha conquistato la fiducia del pubblico, e vista la drammaticità che questo secondo ciclo di episodi ha la responsabilità di raccontare, la sensazione è quella di avere davanti uno degli appuntamenti seriali più importanti dell’anno.

Bella Ramsey è Ellie in The Last Of Us, copyright HBO

Nel 2020, recensendo il secondo capitolo del videogioco, definivo l’esperienza come “il capolavoro della generazione” nonché un “un gioco destinato a diventare immortale”. Ebbene, è sulla base di queste speranze che mi sono approcciato alla visione di questi primi due episodi, e fra piacevoli conferme e qualche incertezza, mi sono accorto che per quanto si possa discutere di molte cose, il cuore di The Last Of Us batte sempre fortissimo. 

La domanda più importante, The Last of Us e il dubbio morale

Ho un debole per le storie che, invece di dare risposte, sollevano dubbi. Quei racconti in cui si empatizza con i protagonisti e si finisce per chiedersi chi avesse ragione, quale fosse la cosa giusta da fare… sospendendo infine il giudizio.

Abbiamo imparato a conoscere Joel, un uomo distrutto e spietato, paterno e feroce, che sceglie Ellie come amore dal quale ripartire anteponendolo a tutto e tutti, anche al bene dell’umanità. Al suo fianco, appunto, Ellie, una ragazzina nata nell’orrore, nel dolore, nella solitudine, alla disperata ricerca di una famiglia e di appartenenza. I due formano quasi un branco di emarginati, disposti a tutto per sopravvivere e prendersi cura l’uno dell’altra.

Alla fine della prima stagione li avevamo lasciati di fronte ad una bugia e un nuovo inizio; si ripartirà proprio da qui, con i nostri protagonisti ormai parti integranti di una comunità che funziona ma nella quale serpeggia costantemente il terrore e la sensazione che quella pace sia solo un'illusione momentanea. 

Kaitly Dever è Abby in The Last Of Us 2, copyright HBO

Proprio all’interno di questo equilibrio fittizio The Last Of Us introduce un nuovo gruppo e nuovi personaggi, cambiando le dinamiche non solo del racconto stesso ma anche degli spettatori. Conosciamo Abby, cane rabbioso in cerca di vendetta, e il suo gruppo. Il loro punto di vista è comprensibile, visto il mondo in cui vivono, e all’improvviso ci rendiamo conto che i nostri “beniamini” non sono altro che degli essere umani fatti a pezzi e poi ricostruiti con quel poco di umanità che era rimasta, ma il loro punto di vista soggettivo è solo una goccia in mezzo ad un mare fatto altre storie e altre vite.

The Last of Us 2 è storytelling prezioso proprio per questo motivo, per il dubbio e per le domande che genera: chi ha ragione? cosa è giusto e cosa no? la risposta è diversa per ognuno di noi, e al netto di qualche enorme differenza rispetto al materiale originale, il dubbio morale è stato preservato e questa è la cosa più importante di tutto. Il cuore del racconto è sempre lì al suo posto.

Le differenze con il gioco e la potenza del racconto

Argomento delicato ma di cui dobbiamo parlare: nel videogioco il racconto viene gestito diversamente, le carte svelate in momenti differenti e questo contribuisce a creare un pathos unico e travolgente, che forse nella controparte seriale un po’ si perde. 

Druckman e Mazin qui decidono per uno sviluppo più lineare che ci spiega subito chi è chi e perchè lo fa, levando il mistero e permettendoci di concentrare tutte le nostre attenzioni su quello che sta accadendo. Nessun mosaico temporale o mistero da svelare: il viaggio di vendetta di Abby inizia anche piuttosto in fretta rispetto a quanto era lecito aspettarsi, e grava su di lei ora tutto il peso di portare avanti la narrazione.

A proposito, sarà in grado Bella Ramsey di essere davvero la protagonista assoluta di una storia del genere? Qualche dubbio sul casting continuo a portarmelo dietro, anche per quanto riguarda Kaitlyn Dever e la sua Abby - molto meno fisica della controparte videoludica e, per me, meno capace di intimorire lo spettatore. 

Pedro Pascal (Joel) e Kaitlyn Dever (Abby) in una scena di The Last Of Us 2, copyright HBO

Insomma nelle prossime settimane entreremo nel vivo, perché se è vero che in questi primi due episodi è già successo tanto, quello che ci aspetta è altrettanto intenso. Sono curioso, come voi, di capire come HBO avrà gestito la storia nella sua interezza e se possiamo aspettarci ancora un adattamento che, al netto di qualche piccola differenza, ad oggi è 1:1 con il capolavoro di Naughty Dog. 

Il leggero assestamento del mosaico narrativo scelto per l’incipit è sicuramente considerevole ma in qualche modo comprensivo e funzionale al medium televisivo, la speranza è quella di non assistere ad una ulteriore semplificazione che a quel punto si, potrebbe impoverire il tutto. 

Continueremo a seguira la seconda stagione di The Last of Us a cadenza settimanale, continuate a seguirci.

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