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The Legend of Ochi, il regista smentisce le voci sull’IA: “Non prendete in giro chi ha dedicato la propria vita all’artigianato”

Per realizzare The Legend of Ochi la produzione ha fatto ricorso all’intelligenza artificiale? Il regista Isaiah Saxon fa chiarezza sulla questione.

Di , studio cinema e amo scrivere. Steven Spielberg mi ha insegnato a credere nei sogni, Sorrentino a perseverare per far si che diventino realtà.

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The Legend of Ochi, il film fantasy d'avventura con Helena Zengel, Finn Wolfhard e Willem Dafoe, targato A24 e distribuito in Italia da I Wonder Pictures, ha mandato in visibilio il web già dall'uscita del trailer, grazie all'adorabile creatura coprotagonista della pellicola.

Il cucciolo di Ochi, misteriose creature dei boschi, ha affascinato il pubblico ma a ha anche fatto sì che gli utenti si chiedessero se per la sua realizzazione la produzione abbia utilizzato l'intelligenza artificiale.

Com'è stato realizzato The Legend of Ochi?

Dato il diffondersi di questa teoria sull'IA, il regista e sceneggiatore della pellicola Isaiah Saxon, al suo debutto alla regia con questo lungometraggio, ha prontamente smentito su X le ipotesi sul coinvolgimento dell'intelligenza artificiale.

“Tutte le riprese ravvicinate e medie degli Ochi sono animatronics, burattini e attori in costume", ha scritto Saxon in un post, poi cancellato. "Le riprese acrobatiche più ampie sono animazioni 3D.

Il regista ha poi aggiunto: "Sei anni di lavoro artigianale: pupazzi, animatronics, matte painting e un po' di animazione 3D. Niente intelligenza artificiale. Ecco la dichiarazione".

Helena Zengel e il piccolo Ochi in una scena del film, The Legend of Ochi.

The Legend of Ochi è stato di fatto realizzato senza l’uso dell’intelligenza artificiale, come Saxon ci ha tenuto a ribadire più volte nel corso delle interviste, e per dar vita al piccolo Ochi non è stata usata la CGI ma sono stati realizzati con tecniche più “artigianali”, si trattava di pupazzi animatronics manovrati da sette operatori. Inoltre, produzione del film ha richiesto un investimento di 10 milioni di dollari e ha visto l'impiego di oltre duecento mappe painting (sfondi dipinti) realizzati "personalmente" dallo stesso Saxon.

"Fin dal 2005 realizzo film fatti a mano che sembrano dipinti. Poi è arrivata l'intelligenza artificiale e ora abbiamo crociati come te che criticano chi ha dedicato la propria vita all'artigianato", ha scritto Saxon a un utente di Twitter.

Dichiarando: "La prima inquadratura è un'animazione 3D completa e ha richiesto un anno di lavoro, la seconda è stata girata interamente in camera in Romania, la terza è un modello di elemento FG costruito, la terza è stata girata in camera nei Carpazi con un'integrazione parziale di matte painting sulle montagne. Niente storyboard a metà percorso. Basta fermarsi."

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