La nuova versione di The Running Man rilegge il classico di Stephen King con uno sguardo contemporaneo, trasformando il destino di Ben Richards in un messaggio sociale. Il film riprende, però, l’idea originale del romanzo: Richards, accusato ingiustamente, viene costretto a partecipare a un reality show mortale in cui deve sopravvivere 30 giorni mentre è braccato da cacciatori professionisti.
Seguiranno SPOILER, quindi vi consigliamo di continuare la lettura solo dopo aver visto il film.
Il destino di Ben Richards: muore davvero?
The Running Man reinterpreta il finale del romanzo e dell’adattamento con Arnold Schwarzenegger, offrendo una conclusione più emotiva e simbolica. Inizialmente Richards crede che la moglie e la figlia siano state uccise, e uccide McCone e gli altri cacciatori per vendicarsi. Rifiutandosi di sostituire McCone come nuovo “Hunter”, viene fatto abbattere in volo, dando l’impressione di essere morto.
La verità però emerge grazie ai volantini diffusi da Amelia Williams e alla scatola nera recuperata dall’aereo, che rivelano la conversazione finale tra Richards e Killian. L’opinione pubblica si rivolta contro il sistema, facendo crollare l’impero mediatico di Killian e trasformando Richards in un simbolo rivoluzionario.

Il colpo di scena finale rivela però che Richards è realmente sopravvissuto grazie ai sistemi di sicurezza della cabina di pilotaggio. Si ricongiunge così alla sua famiglia e partecipa all’assalto al quartier generale di Killian.
Amelia Williams e Evan McCone, due personaggi simbolo
Amelia è uno dei personaggi più significativi di The Running Man. Inizialmente rappresenta la cittadina benestante che crede ciecamente alla propaganda del regime e alle menzogne dello show, ma l’incontro con Richards e la violenza delle autorità la costringono a rivedere la sua visione del mondo.
Il film la utilizza per raccontare quanto anche ignorare e girarsi dall'altra parte davanti un'ingiustizia sia ugualmente sbagliato. Amelia diventa quindi la rappresentante del pubblico che, una volta “risvegliato”, diventa decisivo per la rivoluzione.
Evan McCone, ex concorrente della prima edizione di The Running Man, accettò l’offerta di Killian di unirsi al sistema e diventare un simbolo del regime. Odia Richards perché vede in lui ciò che lui stesso era, e ciò che non ha avuto il coraggio di essere.

Il vero significato di The Running Man
Il film è una critica durissima alla spettacolarizzazione della violenza e alla complicità della società in un sistema spesso ingiusto, anche alla luce del sole. La rivolta finale è un risveglio collettivo dal sonno a cui ci hanno abituato. Le morti improvvise e inutili dei concorrenti mostrano l’indifferenza del sistema verso la vita, mentre i sacrifici dei ribelli accendono la scintilla del cambiamento. Richards diventa così il simbolo di una società che decide finalmente di non accettare più il sopruso.
