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Assassin’s Creed Shadows: chi è Yasuke, il samurai africano

Yasuke in Assassin’s Creed Shadows è una rilevante figura storica dell’epoca: ecco chi è e cosa c’è di reale sul suo conto.

Di , nel tempo libero mi piace scrivere a 360°. È il mio "sonno creativo", come lo definì un grande scrittore. Anche Hynerd.it mi sta regalando un'altra interessante opportunità per farlo.

Yasuke in Assassin's Creed Shadows.

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C’è un dipinto del 1605 da qualche parte in Giappone che ritrae due samurai avvinghiati in un momento di lotta. Uno di loro è nero e forse si tratta di Yasuke, protagonista di Assassin's Creed Shadows e personaggio realmente esistito. Può sembrare strano, visto che i samurai sono stati per secoli la classe sociale giapponese più influente del Paese. Che, a quanto pare, avrebbe registrato quest’unico ed eccezionale slancio di inclusività affiliando un adepto proveniente dall’Africa nel XVI secolo.

Yasuke, dall'Africa al Giappone

Come detto all'inizio, Yasuke è il protagonista dell’ultimo capitolo di Assassin’s Creed Shadows, ambientato nel Paese del Sol Levante di epoca rinascimentale. Se è certa la sua reale esistenza con un’approssimativa data di nascita intorno a metà del Cinquecento, è nebbia fitta su luogo di nascita - su cui si avanzano ipotesi tra Mozambico, Nigeria ed Etiopia – e sulla sua infanzia.  

In tutta l’incredibile avventura di Yasuke, per l’orgoglio nazionale di qualcuno, c’entrerebbe un italiano, stante a quanto affermato da Thomas Lockley, professore associato del Nihon University College of Law di Tokyo. Lo studioso suppone che il samurai nero fosse stato schiavizzato in età puerile e poi avrebbe incontrato tal Alessandro Valignano, missionario dell’ordine dei Gesuiti. Il religioso, nato a Chieti nel 1539, era praticamente impegnato in una vasta opera di evangelizzazione in Asia che comprendeva anche il Giappone. Per la sua importante missione, chiese i servigi di Yasuke in qualità di sua guardia personale.

Giunto in terra giapponese, nel 1580, sfruttando la sua forte amicizia con il temutissimo signore della guerra Oda Nobunaga, ottenne in regalo un terreno nella zona del lago Biwi ove eresse un seminario. Nell’occasione, Yasuke fu ceduto su richiesta al potente feudatario giapponese, del quale divenne a sua volta, guardia del corpo. Si racconta che Nobinaga, preso da scetticismo sul colore della pelle e convinto fosse solo tinta, ordinò all’africano di lavarsi.   

Una scena da Assassin's Creed Shadows.

Ad ogni modo, Yasuke si fece subito apprezzare dal suo nuovo padrone che per ripagarlo gli concesse vari privilegi tra cui case, soldi e il nome per cui è conosciuto. Il samurai africano spiccava per eccezionali doti fisiche grazie ai suoi 180 cm di statura, celebrate da “La Cronaca di Lord Nobunaga” – manoscritto del 1600 – che ne sottolineava la “formidabile” forza, di intensità “superiore a quella di 10 uomini”. L’autore del libro, un seguace di Nobunaga, scrive anche che Yasuke “Sembrava avere 26 o 27 anni”.

Yasuke non sarebbe comunque stato l’unica persona di colore a essere entrato in Giappone, dal momento che era diffusa la loro presenza tra esploratori e commercianti europei. Ciò nonostante, la figura del samurai africano fu particolarmente oggetto di curiosità da parte della popolazione locale in ogni città dove si recò. Yasuke riscosse enorme popolarità tra i giapponesi che accorrevano in moltitudini a ossequiarlo, tanto che a Sakai furono per giunta recati danni ai palazzi.

Samurai sì, samurai no

Sul titolo di “samurai” regna tuttavia divergenza di opinioni. Alcuni ricercatori sono restii a considerare Yasuke tale, poiché l’iniziazione a detta casta è subordinato a una difficile scuola di combattimento fin dalla più tenera età oltre che a una rigida educazione culturale. Perciò, si disquisisce sul fatto che Yasuke possa o meno essere considerato appieno un samurai che, se non “nativo”, sarebbe stato “onorario” visto che Nobinaga gli avrebbe donato una spada.

Titoli a parte, il samurai nero avrebbe indubbiamente mostrato il suo valore in battaglia accanto al suo signore e si sarebbe rivelato indispensabile nella sua campagna di dominio sul Giappone. E fino all’ultimo, dal momento che nel 1582 rimase al fianco di Nabunaga, vittima di un accerchiamento di ribelli in un tempio a Kyoto a seguito del quale si tolse la vita secondo il rito del seppuku. Yasuke, invece, per via delle sue origini non autoctone, fu risparmiato. Non è chiaro poi cos’abbia fatto Yasuke dopo la morte del daymo e se era effettivamente lui l’uomo alto citato in alcuni documenti del 1590.

"Yasuke ha attraversato le barriere geografiche, culturali e linguistiche per creare, per necessità o per progetto, una nuova vita in una terra straniera". Così ha dichiarato Natalia Doan, storica dell'Università di Oxford. Una storia in cui ci sono emigrazione e integrazione. Di successo, come si spera per Assassin’s Creed Shadows.

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