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Perché i 7 nani di Biancaneve sono in CGI? Tutti i retroscena del live-action

La scelta di rappresentare i sette nani in CGI senza ricorrere a dei veri attori in Biancaneve ha generato numerose critiche che continuano a non placarsi.

Di , fin da piccola i film della Walt Disney mi hanno spinto a credere in me stessa e a perseverare nei miei sogni.

Biancaneve

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Arrivato nelle sale cinematografiche dopo le numerose critiche che hanno letteralmente investito il nuovo live action targato Walt Disney, il lungometraggio Biancaneve di Marc Webb continua ancora oggi a far discutere per una scelta che ha sollevato molte perplessità in merito ad alcuni personaggi della storia: si parla ovviamente dei sette nani ricreati in CGI.

Fin da quando il remake è stato annunciato per la prima volta, la questione di come la Disney avrebbe gestito Dotto, Mammolo, Eolo, Brontolo, Cucciolo, Gongolo e Pisolo nell’era moderna è stata al centro di frequenti discussioni e, per molti, la soluzione di trasporli in computer grafica era tutt’altro che l’opzione migliore.

Biancaneve, 7 nani e una polemica che non accenna a placarsi

Come si legge su Screen Rant, l’idea di mostrare i simpatici amici di Biancaneve in versione animata attraverso l’utilizzo della CGI – e quindi l’evitare di assumere veri attori nani - era stata vista come una scommessa più sicura per la Disney, sebbene tale decisione abbia innegabilmente causato più polemiche intorno al remake, suscitando di conseguenza uno schieramento che ha letteralmente diviso il pubblico in merito a tale questione.

Tutto risale al 2022, quando l’attore de Il trono di spade Peter Dinklage ha chiamato in causa la Disney nel momento in cui è stato annunciato il remake di Biancaneve e i sette nani. Dinklage ha spiegato che credeva che la Disney fosse ipocrita, ritenendo che non era giusto per loro essere chiamati progressisti per aver scelto un’attrice di origini colombiane per il ruolo di Biancaneve, pur raccontando una “storia al contrario su sette nani che vivono insieme in una grotta”. Il performer ha a lungo usato il suo status di celebrità per difendere le persone affette da nanismo, chiamando in causa la tipizzazione hollywoodiana delle persone con nanismo come creature fantastiche. Di seguito il commento completo dell’attore:

“Letteralmente senza offesa per nessuno, ma sono rimasto un po' sorpreso quando sono stati molto orgogliosi di scegliere un’attrice latina per il ruolo di Biancaneve. Ma stai ancora raccontando la storia di Biancaneve e i sette nani. Fai un passo indietro e guarda cosa stai facendo lì. Non ha senso per me. Sei progressista in un certo senso, ma poi stai ancora facendo quella f*****a storia al contrario di sette nani che vivono insieme in una caverna, che c***o stai facendo, amico? Non ho fatto nulla per far avanzare la causa dalla mia scatola di sapone? Immagino di non essere abbastanza rumoroso. Non so quale studio sia, ma ne erano così orgogliosi. Tutto l’amore e il rispetto per l’attrice e per tutte le persone che pensavano di fare la cosa giusta. Ma io mi chiedo, cosa stai facendo?”

Le sette creature magiche insieme a Biancaneve.

Questo ha dato il via a una conversazione sulla gestione dei personaggi dei nani in Biancaneve ai giorni nostri e, sebbene nulla sia stato confermato, la Disney ha indubbiamente preso in considerazione questa controversia durante lo sviluppo del film. Questo potrebbe aver avuto un ruolo nella decisione della Walt Disney di rendere i nani di Biancaneve dei personaggi in CGI piuttosto che scegliere attori nani, anche se questa scelta non ha placato tutti.

Altri critici, infatti, hanno sottolineato come questa decisione ha tolto alla Disney il potenziale di dare una piattaforma a nuovi attori nani di talento. Secondo questi critici, il remake di alto profilo di Biancaneve e i sette nani con sette attori veri avrebbe dato a loro la possibilità di essere sotto i riflettori e di imprimere un’aggiunta positiva al film.

Un argomento, quello che circonda l’apparizione dei sette nani in CGI, che continua ancora oggi ad alimentare discussioni e vivaci dibattiti, portando le stesse star del live action di Biancaneve a esprimersi in maniera più che positiva per la loro rappresentazione attraverso l’utilizzo della computer grafica. Tuttavia, alcuni critici come Nell Minow di Roger Ebert hanno elaborato interessanti questioni riguardo la loro presenza, sottolineando come essi siano proprio il punto debole del nuovo live action:

“Probabilmente in risposta alle critiche sulla rappresentazione condiscendente dei nani nel film originale, questa versione ha scelto di bypassare il casting degli esseri umani e di optare per la CGI. Il loro design non è espressivo come le versioni animate e i loro contributi alla storia non sono cos’ significativi, con una sequenza splapstick che si protrae troppo a lungo. Cucciolo sembra molto più giovane dei suoi vecchi coinquilini barbuti. Assomiglia ad Alfred E. Neuman di Mad Magazine e non è molto meglio della sfortunata rappresentazione dell’originale di un muto come ingenuo. In questa versione, ha una qualità gentile e infantile. Non parla solo perché ha paura. Di cosa? Chissà? La risoluzione colpirà molti come insensibilmente abilista. Ha davvero bisogno di essere riparato? È un bel tocco avere Biancaneve che dice ai nani di ripulire il loro disordine invece di farlo per loro. Il business dell’estrazione dei nani non ha senso. Scavano gemme, ma cosa ne fanno? Se mi pongo questa domanda, il film non riesce a immergermi completamente nel suo mondo”.

A tal proposito, l’attore Martin Klebba (in passato uno dei nani in Biancaneve con Lily Collins) doppiatore originale di Brontolo in questa versione, in un’intervista concessa a The Hollywood Reporter ha commentato le voci e le polemiche nate per la realizzazione di questo live action, in particolare il commento del collega Dinklage:

“Di solito non mi addentro in questioni politiche, ma non è che i nani possono sparire dalla storia di Biancaneve solo perché qualcuno non li vuole. Quindi, davvero, non ho mai capito tutta la questione sul non fare i nani. La storia esiste da sempre ed è un classico”. Sua è anche la sorpresa del titolo scelto per il remake di Webb, un semplice Biancaneve senza la citazione dei sette nani: “Vorrei che avessero mantenuto il titolo originale. Per quanto mi riguarda, non l’avrei modificato... ma immagino che gli addetti al marketing sappiano cosa stanno facendo”.

Biancaneve è attualmente nelle sale cinematografiche italiane per Walt Disney con Rachel Zegler nel ruolo dell’amata principessa e Gal Gadot in quelli della Regina Cattiva.

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