Race for Glory: Audi vs. Lancia, diretto da Stefano Mordini, racconta la rivalità tra le case automobilistiche Audi e Lancia durante il Campionato del Mondo Rally del 1983. Nonostante la presenza di Daniel Brühl, celebre per aver interpretato Niki Lauda in Rush, la pellicola non è riuscita a rispettare le aspettative di pubblico e critica.
Ripercorriamo insieme la storia del film, spiegandone il finale e cercando di capire cosa è accaduto realmente e cosa no.
Race for Glory: Audi vs Lancia, di cosa parla? La trama del film
La trama si concentra soprattutto sulla figura di Cesare Fiorio (interpretato da Riccardo Scamarcio), manager del team Lancia, e sul suo rapporto complesso con il pilota Walter Röhrl, talentuoso ma enigmatico. L’obiettivo di Fiorio è sfidare l’egemonia di Audi, dominatrice delle competizioni grazie all’innovazione della trazione integrale.
Convinto che Röhrl sia l’unico in grado di compiere l’impresa, Fiorio lo convince a correre per Lancia, pur dovendo accettare le condizioni del pilota: partecipare solo ad alcune gare. Nonostante alti e bassi durante la stagione, il momento chiave arriva al Rally di Sanremo, dove Lancia ottiene una vittoria storica.
Il conflitto con Walter Röhrl e la sua sorprendente scelta finale
Race for Glory: Audi vs Lancia mette in luce la natura imprevedibile di Röhrl. Più volte egli decide di non partecipare a determinate gare, generando tensioni con Fiorio e addirittura venendo licenziato dopo il rifiuto di correre in Finlandia. Proprio in quell’occasione, l’assenza di Röhrl porta a un grave incidente del giovane pilota Kurt, evento che segna profondamente l’andamento della storia.

Nonostante ciò, Röhrl rientra successivamente in squadra e diventa decisivo per il successo di Lancia al Sanremo. Tuttavia, proprio mentre sta per tagliare il traguardo, compie una scelta sorprendente: rallentare volontariamente, lasciando la vittoria al compagno di squadra Markku Alén.
Il significato del finale di Race for Glory: Audi vs Lancia
Il gesto di Röhrl rimane aperto a interpretazioni. Race for Glory: Audi vs Lancia non approfondisce davvero la psicologia del pilota, rendendo difficile comprenderne appieno le motivazioni. Una lettura possibile è che Röhrl non fosse interessato alla gloria personale, ma solo al piacere della guida. A differenza di Fiorio, ossessionato dal successo, Röhrl rifiuta l’idea di diventare un’icona e preferisce restare ai margini, lontano dai riflettori.
Alla fine, entrambi ottengono ciò che desiderano: Fiorio porta Lancia alla vittoria, mentre Röhrl si sottrae alle luci della ribalta, coerente con il suo carattere schivo e anticonvenzionale.
Race for Glory: Audi vs Lancia è una storia vera?
Race for Glory: Audi vs Lancia si ispira a eventi realmente accaduti, ma non va considerato come un racconto fedele. È vero che Audi dominava con la sua tecnologia a trazione integrale e che Lancia, con Cesare Fiorio al comando, riuscì a ottenere un risultato memorabile al Rally di Sanremo. Anche Walter Röhrl è una figura storica, riconosciuto come uno dei migliori piloti di rally dell’epoca.
Tuttavia, molte dinamiche personali, dialoghi e decisioni del protagonista sono frutto di invenzione o romanzate per esigenze narrative. Il film stesso specifica di essere una ricostruzione di fantasia, che mescola fatti reali con elementi immaginari.
