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Recensione

Strange Way of Life, Recensione del cortometraggio di Almodóvar

Strange Way of Life, presentato all’ultimo Festival di Cannes, è un cortometraggio di Pedro Almodóvar che, di cortometraggio, ha poco.

Autore
Violeta
Fidanza
Strange Way of Life, Recensione del cortometraggio di Almodóvar

Durante la 76ª edizione del Festival di Cannes, che si è svolta a dal 16 al 27 maggio 2023, l'acclamato regista e sceneggiatore spagnolo Pedro Almodóvar ha presentato il suo ultimo lavoro: un cortometraggio dal titolo Strange Way of Life.

L'opera con protagonisti Pedro Pascal e Ethan Hawke è poi approdata nelle sale cinematografiche il 21 settembre e infine, a partire dal 20 ottobre, è stata resa disponibile in streaming su MUBI.

Una storia d'amore queer nel vecchio west

Strange Way of Life è la seconda opera in lingua inglese diretta da Almodòvar dopo The Human Voice.

Il cortometraggio, girato nel deserto di Tabernas, in Almeria, ed ambientato nel 1910, pone al centro della narrazione la storia di Silva (Pedro Pascal) e Jake (Ethan Hawke), due uomini che da giovani hanno vissuto una passionale e travolgente storia d'amore e che dopo venticinque anni si rincontrano.

Strange Way of Life 02

Il motivo per il quale i due si rincontrano in realtà è situazione delicata che li metterà l'uno contro l'altro: il figlio di Silva è il principale indiziato dell'omicidio di una donna e Jake è lo sceriffo della città. Nonostante il legame con l'uomo, Jake è intenzionato ad arrestare il ragazzo, che se giudicato colpevole verrà condannato a morte.

Questa situazione dunque farà riemergere prepotentemente i sentimenti che legano i due protagonisti e che è evidente che non siano mai del tutto sopiti, ma li metterà anche in forte contrasto. I ruoli e le apparenze all'interno della società dove si ritrovano a vivere pare che, per Jake in particolare, vadano rispettati a discapito di ogni cosa.

Un buon cortometraggio o un lungometraggio mancato?

L'approccio di Almodóvar nel realizzare un western queer con al centro una storia d’amore omosessuale mai vissuta nella piena libertà a causa del contesto storico e sociale rappresenta un'innovazione significativa. Risulta però inevitabile e spontaneo fare un parallelismo con I segreti di Brokeback Mountain, film del 2005 diretto da Ang Lee, un western contemporaneo definibile anche pionieristico, nel quale viene narrata la storia d’amore tra due pastori. Questo ci allontana dalla rappresentazione tradizionale associata ai cowboy nei film di John Ford o agli spaghetti western di Sergio Leone.

La regia di Almodóvar è salda ed interessante, nonostante si tratti del suo primissimo approccio\omaggio a queste pellicole di genere. La cura messa nella realizzazione dei costumi, nello studio della scenografia, delle ambientazioni e della colonna sonora gioca un ruolo fondamentale poiché contribuisce nel dare ulteriore credibilità al racconto e alla sua resa sullo schermo.

Strange Way of Life 01

Il vero grande difetto, se si può definire tale, di Strange Way of Life è la sua durata, il racconto e la scrittura dei personaggi si prestava senza dubbio ad un analisi più approfondita. C'era del materiale che poteva esser sfruttato per la realizzazione di un lungometraggio anziché di un corto della durata di 31 minuti.

Le interpretazioni sono più che buone, Pedro Pascal nei panni di Silva buca lo schermo con la sua espressività e presenza scenica ed il lavoro di Ethan Hawke non è da meno, ma c'è qualcosa di incompleto. Una sensazione d'incompletezza che prosegue anche dopo la visione dal finale, dove, nonostante il significato e gli intenti dell'opera siano chiaramente esplicitati, sembra esserci una parte in più che non ci viene mostrata, un continuo che ci si aspetta, ma che in realtà non esiste perché invece del proseguo vediamo solo scorrere i tutoli di coda.

Strange Way of Life, Recensione del cortometraggio di Almodóvar

7.5

Strange Way of Life

Strange Way of life è un cortometraggio diretto dal registra spagnolo Pedro Almodóvar, una storia d'amore omossessuale ambientata nel 1910 nel vecchio west. L'approccio di Almodóvar a questo genere e a questo tipo di narrativa rappresenta un'innovazione significativa e anche la regia è salda e interessante. Le interpretazioni sono d'impatto e Pedro Pascal con il suo Silva in particolare, rapisce l'attenzione. Il principale limite di Strange Way of Life, se così si può chiamare, risiede nella sua durata. Il racconto e lo sviluppo dei personaggi avrebbero sicuramente potuto beneficiare di un'analisi più approfondita. C'erano elementi nel materiale che avrebbero potuto essere sfruttati per creare un lungometraggio invece di un cortometraggio di soli 31 minuti.