The Brutalist è il nuovo film di Brady Corbet con protagonista Adrien Brody. Con 10 candidature agli Oscar, tra cui anche quella come Miglior Film, The Brutalist è un'epopea classica che racconta 30 anni della vita di László Tóth, architetto ungherese di origine ebrea, sopravvissuto all'Olocausto.
La pellicola mastodontica, disponibile nelle sale italiane dallo scorso 6 febbraio, racconta una toccante storia, tra razzismo e immigrazione, arte e capitalismo. Già premiato a Venezia con il Leone d'Argento e trionfante ai Golden Globes, aspettiamo di vedere quante statuette porterà a casa The Brutalist (qui la nostra recensione). Nel frattempo, scopriamo insieme qualche curiosità sul film.

7 anni per realizzare The Brutalist
The Brutalist è il terzo film di Brady Corbet, che aveva diretto L'infanzia di un capo e Vox Lux. Come dichiarato in un'intervista, il regista ha lavorato per la realizzazione del film per ben 7 anni. "È stato un film veramente difficile da realizzare. Ci lavoro direttamente da sette anni, ed è stata la mia priorità per la maggior parte di questo decennio". Un'opera sontuosa che ha necessitato un duro lavoro da parte del regista.
L'importanza dell'intervallo
The Brutalist dura 215 minuti. In questa durata sono compresi i 15 minuti dell'intervallo. Il regista ha dichiarato quanto la pausa fosse fondamentale non solo per necessità (sarebbe stato difficile, anche per lo stesso regista, rimanere seduto per più di tre ore) ma anche per dividere il primo atto dal secondo. Infatti, l'intervallo è stato sempre presente nella sceneggiatura per dividere una prima parte, il sogno americano, dalla seconda, una tragedia greca.

Un budget basso
È interessante notare come The Brutalist sia stato realizzato con meno 10 milioni di dollari. Una cifra molto bassa se si pensa alla sontuosità di quest'opera ambiziosa, stilisticamente registicamente mastodontica. Un budget di gran lunga inferiore se paragonata agli incassi e al successo che sta riscuotendo anche nella stagione dei premi.
70 mm Vistavision
The Brutalist è stato girato in pellicola Vistavision, nel formato 70 mm. La scelta di questo formato permette di impressionare un fotogramma più grande con una maggiore nitidezza. Si tratta di una scelta in voga ad Hollywood tra il 1954 e 1961 (in tutto, i film realizzati in Vistavision, furono meno di 100), ideata per fronteggiare la diffusione delle televisione e il successivo abbandono della sala cinematografica.
La scelta di brady Corbet è dovuta alla volontà sia di immergersi totalmente nell'atmosfera descritta dal film (il formato era utilizzato in quegli anni del secondo dopoguerra), sia di rappresentare meglio la sontuosità delle architetture realizzate.

Polemiche sull'AI?
The Brutalist è stato inoltre al centro di una serie di polemiche riguardanti il presunto utilizzo dell'intelligenza artificiale per migliorare gli accenti ungheresi dei protagonisti. A queste affermazioni Adrien Brody ha risposto sottolineando la propria vicinanza alla lingua, visto l'origine ungherese della sua famiglia. Il regista ha poi voluto chiarire questa controversia precisando che l'AI non è stata utilizzanda per modificare le prestazioni attoriali, ma "L’intervento tecnologico ha solo affinato alcuni suoni specifici della lingua ungherese, nel massimo rispetto del loro lavoro”.