The Last Showgirl è l'ultima fatica di Gia Coppola. La nipote del regista de Il Padrino e di Apocalypse Now, torna sul grande schermo con il suo terzo lungometraggio, dopo Palo Alto (2013) e Mainstream (2020). Questa volta ad accompagnarla in un viaggio intriso di malinconia e nostalgia per un passato che non potrà più ritornare, è l'icona di Baywatch, sex symbol degli anni '90, Pamela Anderson, che si mette a nudo per ricominciare, proprio da qui, la sua carriera.
The Last Showgirl ci trasporta in una Las Vegas decadente tra bustini brillantanti, folte piume colorate, strass, lustrini, ma anche camerini logori e sorrisi forzati. Gia Coppola dirige una pellicola complementare al recentissimo The Substance, da concepire come una diramazione più intimista del film di Coralie Fargeat, con echi di The Wrestler (Darren Aronofsky) e paesaggi tanto patinati quanto interiormente logori che ci fanno pensare a The Florida Project (Sean Baker).
La sceneggiatura di The Last Showgirl è firmata da Kate Gersten, autrice di una pièce teatrale da cui è tratto il film. A completare il cast ci sono Dave Bautista, Jamie Lee Curtis, Brenda Song, Kiernan Shipka e Jason Schwartzman (il cui fratello, imparentato con la famiglia Coppola, è anche produttore).

La trama di The Last Showgirl: l'eco nostalgica dietro una patina brillantinata
Shelley Gardner (Pamela Anderson) ha 57 anni e da ormai 30 anni fa parte dello show Le Razzle Dazzle. Negli anni '80 Shelley era la star indiscussa, la sua figura campeggiava sulle locandine e sui servizi fotografici dell'epoca. Ora continua a lavorare come ballerina allo show, l'unico a Las Vegas che si rifà alla vecchia scuola francese. Tuttavia già da un po' il pubblico scarseggia e non apprezza più i balletti di "burlesque".
Il direttore di scena di Le Razzle Dazzle, Eddie (Dave Bautista) annuncia che tra due settimane lo show chiuderà e verrà sostituito da qualcosa di più fresco e innovativo. La notizia sconvolge tutte: se le altre ragazze più giovani come Jodie (Kiernan Shipka) o Mary-Anne (Brenda Song), pensano già a come poter trovare un altro stipendio, per Shelley il problema è un altro, ben più grande. Per Shelley, Le Razzle Dazzle non è solo un lavoro, è la sua intera vita, tutta la sua identità (artistica e non) ruota attorno allo show, per il quale ha anche messo da parte la sua famiglia.

Ecco che Shelley si ritroverà persa in un mondo dove le è stato strappato tutto e, ora che non è più giovane, bella ed affascinante come un tempo (per i canoni e gli standard degli spettacoli di Las Vegas), non le resta che continuare a sorridere forzatamente sul palco per le ultime due settimane, nella speranza che le piume e i pendenti sul copricapo possano nascondere le sue lacrime.
Pamela Anderson è l'ultima showgirl pronta a rinascere
The Last Showgirl è stato girato in soli 18 giorni su pellicola Super 16 mm. Il risultato è una fotografia patinata, a tratti un po' sporca, mossa, con la cinepresa che perde spesso la messa a fuoco. Una pellicola indipendente, ma anche molto intima dove la storia della protagonista ricalca quella della sua interprete.

Pamela Anderson brilla più dei lustrini che indossa. Icona indiscussa degli anni '90, è stata scartata via dal malsano sistema Holywoodiano. Non considerata neppura una star del cinema, si è ritrovata ai margini di un sistema che prima la idolatrava. Come Pamela, anche Shelley ora non riesce a superare i provini perchè non è più giovane come un tempo. Eppure, proprio sul suo apparente viale del tramonto, Pamela Anderson può rinascenere proprio da qui.
Un'interpretazione intima ed intensa, intrisa da una logorante malinconia in una Las Vegas finta, dove conta solo l'estetica e l'apparenza. Ad accompagnarla un introspettivo Dave Bautista e un'irrequieta Jamie Lee Curtis. The Last Showgirl è la fotografia di un passato patinato, che piano piano sbiadisce, lasciando solo il ricordo nostalgico e malinconico di lustrini che non brillano più.