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Recensione

Anche io – Recensione, Né carne né pesce

Anche io è il nuovo film di Maria Schrader che indaga sull’inchiesta Weinstein tra abusi e violenza.

Autore
Sara
Pavia
Anche io – Recensione, Né carne né pesce

Anche io (titolo originale She Said) è il nuovo film di Maria Schrader, regista anche della popolare serie distribuita da Netflix Unorthodox. La pellicola, girata in lingua inglese e prodotta, tra i diversi nomi, anche da Brad Pitt, distribuita in Italia da Universal Pictures, è un film inchiesta che tratta uno dei temi più bollenti che ha coinvolto il mondo di Hollywood degli ultimi anni e non solo.

Anche io racconta, passo per passo, la reale storia delle giornaliste Jodi Kantor e Megan Twohey, rispettivamente interpretate da Zoe Kazan e Carey Mulligan, che hanno indagato e pubblicato l'articolo che ha sconvolto l'America qualche anno fa, accusando Harvey Weinstein di abusi, violenza psicologica e fisica e molestie nei confronti di attrici e altre donne coinvolte nel mondo del cinema.

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Un'intento poco riuscito

Anche io, titolo tradotto in questo modo probabilmente per ricordarci il movimento MeToo, nata in America proprio dopo lo scandalo Weinstein, ci mostra senza se e senza ma le ricerche e le delicate fasi della creazione dell'articolo che ha messo sotto sopra la casa di produzione Miramax, una tra le più importanti a Hollywood. Le due giornaliste affrontano con coraggio il muro del potere e della corruzione che circonda non solo il produttore, ma anche le diverse entità che dovrebbero proteggere e denunciare i problemi che a volte si vengono a creare sul posto di lavoro.

L'intento del film è sicuramente forte, si parla delle diverse atmosfere tossiche sui posti di lavoro, focalizzandosi sulle molestie nei confronti delle donne, ma forse non si slancia mai e non si sbilancia troppo nel dare un messaggio chiaro agli spettatori. Il risultato rimane quello di una sceneggiatura un po' piatta, che non osa troppo ma che rimane nascosta tra alcune battute durante i dialoghi tra le giornaliste. La scrittura è si lineare, ma si ha l'impressione di non approfondire abbastanza alcune story line che vengono aperte ma che hanno poco sviluppo e risoluzione.

Sicuramente Anche io non è stata una sfida facile da affrontare, in quanto la vicenda che viene raccontata fa parte della vita di tutti i giorni, è una delle storie pubbliche che tutti conoscono già bene, anche perché sono stati fatti documentari e miniserie al riguardo. Lo stile di scrittura ci ricorda Spotlight, film vincitore dell'Oscar come Miglior Film nel 2015, ma la scrittura non è accattivante quanto avrebbe potuto.

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Si poteva fare di più

Anche io, nonostante mandi un messaggio importante e contemporaneo, purtroppo rimane un po' nel limbo che spesso si crea tra il peso dell'argomento trattato e l'indifferenza per tutti gli altri elementi che compongono il film. La regia è molto basilare, non si spinge a giocare con immagini nuove e metaforiche, in poche parole, non si fa sentire. Non ci sono giochi di camera e nemmeno messaggi subliminari, che potrebbero sia rendere il film visivamente più attraente, che aiutare l'intento a rimanere impresso nella mente.

Per quanto riguarda la fotografia, non emerge nulla di interessante, rimane piatta senza aggiungere nulla di particolare alla storia. Il ritmo della pellicola è sostenuto ma, anche in questo caso, non si esagera e non si osa. In generale mi viene da pensare che ciò che si viene a percepire è forse connesso alla storia di per sé, quindi la paura di emergere e il timore di essere bullizzati per aver dato voce a qualcosa di più grande ed ampio.

La parte più apprezzabile del film è che non mira alla commozione dello spettatore, non ci mostra immagini particolarmente emotive o, considerando il tema affrontato, violente. Anziché mostrarci la ricostruzione dei fatti, soprattutto la parte delle molestie, che sarebbe stata una "vittoria facile" del pubblico, ci lascia tutto all'immaginazione, giocando con l'audio, facendoci sentire le registrazioni di telefonate e interviste, ricostruite apposta per il film.

Un cast strozzato

Il cast di Anche io è stato pensato e selezionato a perfezione, considerando che una delle due prontagoniste, Carey Mulligan, ha recentemente fatto un altro film, Una donna promettente, con la stessa impronta femminista di cui era protagonista e ha davvero dato prova di avere talento se diretta in modo appropriato. Anche gli altri protagonisti di questo film corale come Zoe Kazan, Patricia Clarkson e Andre Braugher sono stati eccellenti, ma probabilmente se messi in condizioni ottimali, sia da parte della regia che da quella della scrittura, avrebbero sicuramente potuto esprimere di più.

Nonostante tutto, Anche io è un film da vedere, senza impegno, ma che racconta una storia di cui vale la pena sapere e conoscerne i fatti principali e secondari che circondano l'inquietante mito Weinstein, senza aspettarsi un coinvolgimento particolare e senza nemmeno rimanere a bocca aperta.

Anche io – Recensione, Né carne né pesce

7

Anche io

Anche io è un film con buone intenzioni e un messaggio forte che però non è riuscito a toccare lo spettatore, rimanendo piatto e timoroso, nonostante parli di tematiche attuali che avrebbero potuto sicuramente essere sviluppate meglio sia da un punto di vista registico che di scrittura.