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Come per disincanto: vale la pena guardarlo?

di Gloria Kimbeni

Pubblicato il 2022-11-19

Dopo 15 anni dal primo film, è uscito su Disney Plus Come per Disincanto, il sequel di Come d’incanto, ma vale la pena dargli una possibilità?

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Venerdì 18 novembre, dopo ben 15 anni dal primo capitolo, viene distribuito su Disney Plus Come per disincanto, con Patrick Dempsey e Amy Adams.

Il film è il sequel di Come d’incanto, uscito nel 2007, che, per chi non lo ricordasse, segue le vicende di una giovane principessa di nome Giselle, catapultata dal suo regno animato, Andalasia, nel mondo reale, a causa di una regina malefica. La giovane, sperduta a New York City, s’imbatte nella vita di un avvocato divorzista, Robert, e in quella di sua figlia, Morgan.

Un commedia sentimentale che ha fatto sognare milioni di persone alla sua uscita, tanto che il film ha riscosso un enorme successo tra il pubblico, con un incasso di circa 340 milioni di dollari nel mondo. In Italia, invece, la pellicola Disney ha incassato circa 6.875.191 euro.

Dunque, in un periodo in cui i reboot sono all’ordine del giorno, era prevedibile un ritorno della storia sulla cresta dell’onda, anche se, dopo anni, un po’ ce ne eravamo scordati. Ad ogni modo, la nostra Giselle è tornata per farci rivivere la sua fiaba, ma c’è da domandarsi: Come per disincanto ha rispettato le aspettative?

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La Nuova Andalasia

Quindici anni dopo il loro lieto fine, Giselle e Robert, assieme alle figlie Morgan e Sofia, si trasferiscono in una nuova casa nel sobborgo di Monroeville, ancora in cerca del loro equilibrio. La comunità è però supervisionata da Malvina Monroe, che ha intenzioni nefaste per la famiglia.

Frustrata dal fatto che il suo “per sempre felici e contenti” sia cosi difficile da trovare, Giselle chiede aiuto alla magia di Andalasia, ma questo non farà altro che peggiorare la situazione, cambiandola radicalmente.

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Vale la pena guardare Come per disincanto?

La risposta è , soprattutto se si è appassionati del primo film e, in generale, dei film fantasiosi e romantici a cui ci hanno abituato i classici della Disney. C’è da dire poi, che rivedere il duo Dempsey – Adams, o Morgan ormai teenager, è stato un colpo al cuore (in senso positivo). Sarebbe stato bello, però, godersi un po’ di più la loro vita quotidiana nel mondo reale: la situazione lavorativa di Robert o la vita adolescenziale di Morgan.

Diciamo “sarebbe stato bello” perché la narrazione di Come per disincanto è a tratti eccessivamente veloce e caotica, passando dai primi minuti che vedono il trasloco della famiglia a Monroeville, alla trasformazione di quest’ultima in una cittadina incantata in cui si fa a gara a chi è la regina al trono, con Morgan che si trasforma in una Cenerentola desiderosa di andare al ballo.

È stato comunque carino vedere Giselle in una versione inaspettata, quasi da villain, il che dà un tocco di originalità alla storia, così come l’ultima parte del film in cui si tenta un po’ di riconquistare l’attenzione dello spettatore, ma nel complesso nulla di incredibile.

Il cast rimane stupendo ed è evidente che ci abbiano messo cuore e dedizione anche in questo Come per disincanto, ma d’altronde da attori di questo calibro non potevamo aspettarci diversamente.

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