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Recensione

Blue Beetle, Recensione – Il restyling delle solite origini

Ecco la nostra recensione di Blue Beetle, il nuovo film DC Studios.

Autore
Mattia
Loiacono
Blue Beetle, Recensione – Il restyling delle solite origini

Dopo il trittico del flop formato da Black Adam, Shazam! Furia degli Dei e The Flash, DC Studios e Warner Bros. tornano al cinema con Blue Beetle. L'eroe, mai visto fin qui sul grande schermo, è il primo super latinoamericano del cinema.

Come affermato da James Gunn, co-presidente dei DC Studios, Blue Beetle non apparterrà al nuovo universo che stanno creando, mentre il personaggio sì. Questo ci fa intuire che dovremmo rivedere il protagonista in futuro, o almeno questi sembrerebbero essere i piani. A dirla tutta, questo non ci dispiace.

Una origin story come altre

Dopo essersi laureato in giurisprudenza, Jaime Reyes torna nella sua città natale, Palmera City, in Texas. Ad accoglierlo c'è tutta la sua famiglia, composta da sua madre, suo padre, sua sorella, suo zio e sua nonna, che nonostante un periodo di difficoltà economica riesce a rimanere unita.

Alla ricerca di un lavoro per aiutare la famiglia, Jaime si imbatte in Jenny Kord, nipote dell'imprenditrice senza scrupoli Victoria Kord. Involontariamente, Jenny lascia nelle mani di Jaime uno scarabeo alieno, capace di entrare in simbiosi con il corpo che lo ospita, donandogli un esoscheletro iper tecnologico.

Victoria vuole entrare in possesso dello scarabeo e scoprirne i segreti a tutti i costi, anche andando contro la nipote e la famiglia di Jaime, che ora deve affrontare la realtà: lui è il nuovo Blue Beetle.

blue beetle

Un supereroe adatto a tutti

Il primo fattore che balza all'occhio guardando Blue Beetle è la volontà di rendere il progetto quanto più "familiare" possibile. "Familiare" dal punto di vista dell'origin story, che pesca a piene mani da prodotti ben noti del grande schermo e con cui lo spettatore ha già avuto a che fare (come ad esempio Spider-Man), rischiando di risultare prevedibile, ma "familiare" anche nel senso di target. È evidente infatti che il film sia stato pensato per le famiglie, per il bambino che porta al cinema il genitore e viceversa.

Sia chiaro, non è necessariamente un difetto, ma questo porta inevitabilmente a delle conseguenze. I dialoghi sono, difatti, l'elemento che più risente di questa scelta, soprattutto nei primi 20 minuti, dove la presentazione dei vari personaggi è decisamente ridondante e didascalica.

Detto questo, la semplicità di Blue Beetle è anche uno dei suoi punti di forza. Una storia delle origini che, seppur come dicevamo già vista, è ben riuscita. In più, gli va dato atto di aver portato su grande schermo il primo supereroe latinoamericano, un elemento sfruttato dal film in modo intelligente e mai abusato.

I personaggi funzionano tutti, chi più o chi meno, frutto anche di un cast che evidentemente ci ha messo il cuore. Xolo Maridueña brilla nei panni di Jaime ed è indubbiamente azzeccato per il ruolo, ma anche tutti gli altri componenti della famiglia svolgono a pieno le loro funzioni. Il villain, interpretato da Susan Sarandon, è abbastanza "qualunquista" ed è l'unico personaggio che risulta indifferente allo spettatore.

Non tutto viene approfondito e qualcosa rimane senza una spiegazione adeguata, come ad esempio la provenienza e la storia dietro lo scarabeo, ma niente che sia insormontabile per lo spettatore, più intento nell'intrattenersi che nel farsi domande.

blue beetle

Una tendenza interessante

Le vibes che emana Blue Beetle sono ciò che un minimo lo differenzia da altri prodotti del genere: la fotografia e la colonna sonora riprendono ampiamente la vaporwave, un immaginario futuristico anni '80 che si sposa bene con la freschezza del film. Scelta sicuramente interessante e piacevole per un prodotto supereroistico, a tal punto che forse con un po' di coraggio in più si sarebbe potuta calcare maggiormente la mano su questo fattore.

La regia e il montaggio convincono grazie alla saggezza di chi sa gestire il ritmo, riconoscendo i momenti più dinamici e quelli meno. Il film riesce ad essere vivace e a mantenere viva l'attenzione dello spettatore per quasi tutta la sua durata, ad esclusione di qualche sequenza sul finale.

Piacevole sorpresa è anche la CGI che, rispetto agli ultimi film DC Studios, è sicuramente riuscita meglio. Questo grazie anche ad un utilizzo sporadico di un vero costume di scena, il quale senza dubbio fa la sua figura.

Blue Beetle, Recensione – Il restyling delle solite origini

6.5

Blue Beetle

Blue Beetle è un film per famiglie che prende spunto a piene mani da altre origin stories supereroistiche già viste su grande schermo. Nonostante la sua prevedibilità, riesce ad intrattenere grazie ad un reparto tecnico efficace ed un cast che ci mette il cuore. Vibes vaporwave rendono la fotografia e la colonna sonora interessanti e aiutano il film a differenziarsi da altri, supportandone la freschezza e la dinamicità. Tra le ultime uscite DC è sicuramente la più convincente.