Frankenstein arriverà sulla piattaforma Netflix il 7 novembre, dopo l'uscita in sale cinematografiche selezionate dal 22 ottobre. Stiamo parlando ovviamente dell'ultimo adattamento del romanzo gotico di Mary Shelley, diretto questa volta dal Premio Oscar Guillermo del Toro e con protagonisti Jacob Elordi, Oscar Isaac, Mia Goth e Christoph Waltz, presentato in anteprima al Festival di Venezia (trovate qui la nostra recensione).
Facciamo insieme un excursus, partendo dal capolavoro letterario del 1818 per poi arrivare alle prime trasposizioni cinematografiche, passando per parodie e film d'animazione, fino ad approdare all'ultima fatica del regista messicano, da anni interessato a questo progetto, summa di tutte le sue precedenti opere.

Frankenstein o Il Moderno Prometeo
Frankenstein o Il Moderno Prometeo è il titolo del romanzo gotico scritto dall'appena ventenne Mary Shelley e pubblicato prima nel 1818 e successivamente nel 1831, per la seconda edizione. L'opera narra la storia dello scienziato Victor Frankenstein che riesce ad assemblare vari pezzi umani per dare vita ad un nuovo essere. Il risultato però, la Creatura, è un essere mostruoso che viene immediatamente rifiutato dal suo creatore. Il Mostro, sperimenta la solitudine e l'abbandono e decide di vendicarsi generando distruzione.
Se all'inizio il libro, pubblicato in forma anonima ma con la prefazione del marito Percy Bysshe Shelley, fu accolto con cautela per via della sua presunta immoralità, con le successive riedizioni fu riabilitato fino a diventare un capolavoro gotico del romanticismo inglese e capostipite della letteratura fantascientifica. Temi come l'etica e la moralità, il rapporto tra l'uomo e la scienza, il superamento dei limiti e le condizioni dello slancio prometeico, hanno suscitato l'interesse di molti cineasti.

Sul grande schermo: dal 1931 fino al sogno di del Toro
Dopo un cortometraggio risalente al 1910, James Whale realizza per la Universal Pictures un film nel 1931 con Boris Karlof nei panni del Mostro. Ancora oggi l'iconografia della Creatura è collegata a questa pellicola che lascia un grande segno nell'immaginario collettivo con i bulloni nel collo e il cranio squadrato. Pilastro e pioniere degli adattamenti del capolavoro di Shelley, il Frankenstein di Whale raffigura uno scienziato pazzo alle prese con il mostro, fedele ai temi del romanzo. Dato il grande successo ottenuto, nel '35 il regista realizza La moglie di Frankenstein.
Geniale, ironico, grottesco e parodico è Frankenstein Junior diretto da Mel Brooks con Gene Wilder nei panni del Dottore, una versione comica del mito tragico della scrittrice. Nel 1994 anche Kenneth Branagh e Robert De Niro propongono il loro Mary Shelley’s Frankenstein. Tra i più disparati adattamenti che approdano anche sul piccolo schermo, Frankenstein conquista anche il cuore di Tim Burton che decide di dar vita al suo Frankenweenie, un film d'animazione in stop-motion, dove a ritornare in vita con l'elettricità è il cagnolino Sparky di Victor.

Frankenstein è stato citato e rielaborato innumerevoli volte, diventando uno dei personaggi più adattati nella storia del cinema (d'altronde stiamo parlando di un romanzo che per i più segna l'inizio della fantascienza) e tra tutte le versioni, anche Guillermo del Toro decide di tentare l'impresa. Dopo aver agognato per decenni la realizzazione di questo progetto, finalmente, accompagnato da Netflix, il suo sogno prende vita, proprio come il Mostro di Frankenstein.
Ma attenzione, perché nel Frankenstein di del Toro ci sono tutto l'amore e la gentilezza delle creature che il regista partorisce. Una nuova rielaborazione che non suona come un horror ma come una storia di vita e d'amore, che ci spinge a chiederci se siamo noi i veri mostri e dove Frankenstein non è un vero Mostro ma una Creatura, con un'anima.
