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I 5 migliori classici horror targati Universal

di Riccardo Retez

Pubblicato il 2020-10-15

Che mostro scegliere ad Halloween? Passare la notte di Halloween in compagnia significa anche rispolverare vecchi videoregistratori, videocassette, dvd e riscoprire i classici dell’horror che hanno fatto la storia del cinema. In particolare Universal, nota casa di produzione statunitense, negli ultimi cento anni ha trattato il tema horror ideando e idealizzando creature e mostri dell’immaginario …

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Che mostro scegliere ad Halloween?

Passare la notte di Halloween in compagnia significa anche rispolverare vecchi videoregistratori, videocassette, dvd e riscoprire i classici dell’horror che hanno fatto la storia del cinema. In particolare Universal, nota casa di produzione statunitense, negli ultimi cento anni ha trattato il tema horror ideando e idealizzando creature e mostri dell’immaginario collettivo.

Di fatto, ancora prima degli attuali universi cinematografici fatti di galassie infinite e storie interconnesse, i film horror della Universal hanno creato una struttura a sé stante, un agglomerato di narrazioni legate dal genere audiovisivo di appartenenza e definite dai protagonisti, a cui oggi si fa spesso riferimento come i “Mostri della Universal”. Riscopriamo i mostri di successo e la loro storia.

La storia dei mostri Universal

Questa lunga serie di film include sequel, spinoff, ma anche remake e reboot, che si sono susseguiti  per tutto il ventesimo secolo – e continuano ad essere creati. Ripercorrendo la storia dei mostri della Universal, gli anni Venti hanno fatto da trampolino di lancio Il gobbo di Notre Dame (1923) e Il fantasma dell’opera (1925), i quali, anche se non riconducibili totalmente al genere horror, presentano personaggi fortemente caratterizzati, memorabili anche per il make up  e i costumi del tutto innovativi.

Ma il franchise mostruoso della Universal vede negli anni Trenta la sua epoca d’oro, attraverso la produzione di film del calibro di Frankenstein (1931), La mummia (1932) e L’uomo invisibile (1933) , veri e propri capolavori che hanno segnato il genere horror. Nel decennio successivo Universal intensifica la produzione, eccedendo e causando spesso una perdita di qualità. Viene introdotta la nuova creatura in parta umana e in parte animale de L’uomo lupo (1941) e vengono messi in cantiere numerosi sequel, remake e parodie portati a termine negli anni successivi. 

Questa sarà la linea di condotta di Universal fino alla fine degli anni Cinquanta, raggiungendo il picco massimo con Il mostro della laguna nera (1954) che, inserito all’interno di un immaginario horror ormai certificato, si afferma come l’ultimo mostro dei già presenti “classici mostri Universal”. L’attenzione della casa di produzione si sposta anche su tematiche fantascientifiche ma le entrate calano così come il flusso di spettatori.

Solo alla fine degli anni Novanta Universal riavvierà la produzione di remake e reboot dei suoi mostri, partendo da La mummia (1999) che, oltre a resuscitare il genere (e la creatura in sé), riporta in vita l’usanza americana di andare al cinema d’estate, avviando una produzione di blockbuster mirata ai giovani e aggiornata annualmente. I primi anni del nuovo secolo vedono la produzione e riproduzione di Van Helsing (2004) e di The Wolfman (2010) , riportando sullo schermo creature vecchie quasi quanto il cinema stesso.

Ecco quindi una lista che propone, in ordine cronologico, una classifica dei 5 migliori film horror appartenenti all’universo dei “Mostri della Universal”, una presenza necessaria nell’imminente scelta del film che definirà la vostra notte di Halloween.

I Mostri Universal perfetti per Halloween

Dracula (1931)

Guardando indietro agli ultimi cento anni di storia del cinema horror, è impossibile non constatare la presenza (a volte eccessiva) di vampiri e succhiasangue. Nonostante ciò, ancora oggi, è il vampiro interpretato da Bela Lugosi in Dracula ad aver determinato i canoni estetici e stilistici di uno dei mostri più famosi del cinema.

Grazie alla performance attoriale ma anche alla messinscena e alla direzione artistica, questa prima interpretazione del famoso romanzo di Bram Stoker è ancora, dopo tutti questi anni, probabilmente la migliore. Ne consegue che, con un’atmosfera densa di mistero e presagio, questo film ha davvero catturato il tono insolito del romanzo.

Il Dracula di Bela Lugosi in una scena del film

La narrativa originale di Bram Stoker offriva una mitologia così intrigante, che è stata reinventata all’infinito con un successo reale, persino in altre opere letterarie. Questo è ancora uno dei migliori film dell’orrore mai realizzati, sostenuto dalle sue prestazioni magnetiche e dal suo stile potente.

L’uomo invisibile (1933)

Adattamento del romanzo scritto da H.G.Wells, autore noto ai fan di letteratura fantascientifica per La macchina del tempo e La guerra dei mondi, il film racconta la storia di uno scienziato che scopre la formula dell’invisibilità. Interpretato da Claude Rains, (Casablanca, Lawrence d’Arabia), la pellicola è ricca di effetti speciali invecchiati abbastanza bene, a cui guardare con interesse ancora oggi, nell’era del cinema digitale.

L’interpretazione di Rains incarna alla perfezione la duplice atmosfera, da un lato spettrale e dall’altro ilare, proposta dal film. In realtà, è alla voce dell’attore che è dovuta la maggior parte del lavoro – d’altronde, essendo invisibile, la figura umana è al contempo in campo e non. Il film è quindi una combinazione perfetta di paura e divertimento, adatto ad una vivace notte di Halloween.

Scena del film che mostra l’efficacia degli effetti speciali applicati

A febbraio 2020 è uscito nelle sale americane il reboot del film: non c’è dubbio che anche la nuova interpretazione avrà tutti gli strumenti per stupire, ma il risultato originale sarà indubbiamente difficile da battere.

La moglie di Frankenstein (1935)

È comunemente noto che i sequel siano film che perdono un po’ del potenziale originale della prima pellicola (a parte alcune eccezioni). In questo sequel della prima trasposizione cinematografica di Frankenstein del 1931, Universal decide di costruire una storia che inserisca, a fianco del famoso mostro meta-umano, una compagna, una moglie. 

Il film, che si presenta come un horror estremamente lunatico, volge uno sguardo sorprendentemente toccante alla solitudine e al desiderio di trovare un legame, insito di ogni creatura, anche nei mostri creati artificialmente. La messinscena e la direzione artistica caricano il film di significato e, insieme ad un’eccezionale interpretazione attoriale, infondono un nuovo sentimento al mostro iconico.

Scena iconica del film

La sposa di Frankenstein è così una lezione su come sia possibile prendere un film horror ed elevarlo a qualcosa di nuovo, pur mantenendone il contenuto e nucleo narrativo originale. Un’ottima scelta se si prevede di passare la notte di Halloween in amorevole compagnia, pur mantenendo la giusta dose di spavento.

L’uomo lupo (1941)

Prima della sua trasposizione cinematografica, l’esistenza di un essere in parte umano e in parte animale ha fatto parte per secoli di più mitologie europee. Il film L’uomo lupo del 1941 ha stabilito gran parte del mito del lupo mannaro così come lo conosciamo oggi. 

La pellicola racconta la storia di un uomo maledetto, che in determinati momenti della sua vita si trasforma in un lupo mannaro. La parte umana di questo essere è innamorato di una donna che non ricambia il suo sentimento. Il film non si presenta quindi solo come un horror ma, analogamente a quanto fatto da La moglie di Frankestein, presenta un sottotesto estremamente maturo, che accompagna e veicola lo sguardo dello spettatore attraverso le emozioni.

L’uomo lupo di Lon Chaney Jr. in una scena del film

Dal punto di vista visivo, la fotografia e la scenografia sono semplicemente stupendi, rappresentando boschi nebbiosi, presto diventati iconici tanto quanto il protagonista. Inoltre, la performance di Lon Chaney Jr. nei panni dell’uomo lupo rende il personaggio affascinante e intimidatorio.

La Mummia (1999)

Il personaggio della mummia è stato al centro di una nuova serie di remake realizzati dalla Universal a partire dalla fine degli anni Novanta. Di fatto, il franchise legato al morto vivente vede la sua prima distribuzione in sala nel 1932. Il revival del 1999, la cui trama è ispirata all’originale, ma non pedissequa, ha (ri)portato l’antico demone egizio al cinema.

Il film originale era piuttosto lento e metodico, un horror caricato di tensione, estremamente lontano dal concetto di jumpscare contemporaneo. Si configurava come un dramma che si sviluppava pazientemente costruendo suspense, avvalendosi talvolta di semplici inquadrature di una mummia vera e propria. Contrariamente, La Mummia è un film di azione e avventura che unisce le dinamiche di personaggi come Indiana Jones nel contesto di un Egitto moderno ma estremamente legato al passato e alle tradizioni (il film è ambientato negli anni Trenta).

I protagonisti del film si preparano ad affrontare Imhotep, la mummia tornata in vita

Il film combina momenti di ironia e sagacia a scene di paura in cui scarabei mangia carne divorano esseri umani. A seguito del successo del blockbuster, Universal ha realizzato una prima trilogia e un secondo revival nel 2017.

Il futuro dei mostri

Mentre Universal era impegnata a organizzare e riorganizzare i suoi mostri, sono emersi altri universi cinematografici ispirati a fumetti, libri e opere di vario genere. Negli ultimi anni la casa di produzione ha tentato di replicare il “mostruoso” successo passato, proponendo gli ennesimi remake e reboot, raccolti all’interno del cosiddetto “Dark Universe” di Universal.

Inaugurato con il film Dracula Untold (2014), l’idea era quella di riproporre i vecchi mostri in una veste nuova, più oscura e misteriosa. Purtroppo (o per fortuna?) lo scarso successo del primo film (e anche del secondo, The Mummy, 2017) ha compromesso la costituzione di un nuovo universo di mostri rimasterizzati, non raggiungendo i risultati aspettati e portando alla sospensione (e ipotetica futura cancellazione) dei prossimi remake.

Parallelamente, un’altra casa cinematografica statunitense, all’interno di una collaborazione attiva da anni, ha avviato la produzione di una serie di film ascrivibili al cosiddetto MonsterVerse. Trattasi di un universo cinematografico incentrato su film prodotti e distribuiti da Warner Bros. e Legendary Pictures, che ha visto come punto di partenza il remake di due grandi classici, Godzilla (2014) e Kong: Skull Island (2017). Questi puntano su azione e avventura e meno sullo spavento, non adatti (magari) alla notte di Halloween.

Il “bestiario” del MonsterVerse in un’unica illustrazione

Solo recentemente Universal ha dichiarato che intende ancora mettersi alla prova con la produzione di horror e mostri, ma senza l’intenzione di creare o portare avanti un universo dedicato, lavorando, piuttosto, su storie autonome e non interconnesse.

Con tutti questi mostri (e i loro film) a disposizione, è indubbiamente difficile scegliere e preferirne uno anziché un altro. Se avete intenzione di passare la notte di Halloween in compagnia di una delle creatura citate vi consigliamo il cofanetto blu-ray contenente i film summenzionati, disponibile su Amazon.

Inoltre, vi consigliamo di dare un’occhiata anche alle nostre guide per serie tv e videogiochi da guardare o provare in compagnia, in modo tale da valutare tutte le opzioni possibili. La notte di Halloween sarà lunga e spaventosa, tanto quanto lo è la storia del cinema horror targata Universal.

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