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Il vento del perdono: l’eredità di Robert Redford in un film ingiustamente dimenticato

Tra i tanti film di Robert Redford, Il vento del perdono è uno di quelli da riscoprire all’istante. Scopriamo insieme il perché.

Di , scrivo di cinema perché non potrei farne a meno. Tutto è iniziato con Mulholland Drive, durante i miei studi a Roma, e da allora non ho più smesso. Il cinema mi ha dato tanto. Io gli devo tutto.

Una scena dal film con Robert Redford, Il vento del perdono.

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La notizia della scomparsa di Robert Redford ha lasciato un vuoto profondo nel mondo del cinema. Attore straordinario, capace di passare da capolavori come Tutti gli uomini del presidente a pellicole meno celebrate ma intense come Brubaker.

Ripensando alla sua carriera, torna alla mente un film passato in sordina per tanto tempo, Il vento del perdono, film del 2005 diretto da Lasse Hallström e tratto dal romanzo di Mark Spragg. La pellicola, interpretata da Redford insieme a Morgan Freeman, Jennifer Lopez e Damian Lewis, avrebbe meritato sicuramente maggiore attenzione già all'epoca.

Il vento del perdono uscì con due anni di ritardo per problemi interni alla Miramax, all’epoca travolta dalle dispute tra i fratelli Weinstein e la Disney. Questa gestione complessa ne compromise la distribuzione, facendolo passare in secondo piano rispetto ad altre opere di Hallström, regista di successi come Chocolat o La regola della casa del sidro.

Il vento del perdono: una storia di dolore, rancore e venia

Il film racconta la vicenda di Einar Gilkyson (Robert Redford), un allevatore del Wyoming segnato dalla morte prematura del figlio. Incapace di superare il lutto, vive in solitudine con l’amico Mitch (Morgan Freeman), sopravvissuto all’attacco di un orso che lo ha reso invalido. L’equilibrio delle loro vite viene scosso dall’arrivo improvviso della nuora Jean (Jennifer Lopez) e della nipote Griff, di cui Einar non sapeva quasi nulla.

Una scena dal film con Robert Redford, Il vento del perdono.

Jean porta con sé un passato difficile e un presente segnato dalla violenza domestica: il suo compagno Gary (interpretato da Damian Lewis) è un uomo abusivo e instabile. L’ostilità iniziale di Einar nei confronti della donna, ritenuta responsabile della morte del figlio perché alla guida dell’auto al momento dell’incidente, si trasforma lentamente in un percorso di riconciliazione e perdono. Snodo fondamentale della storia è il parallelismo tra l’atteggiamento di Mitch verso l’orso che lo ha ferito e la capacità di Einar di lasciar andare il rancore.

Damian Lewis: "Un momento da assaporare, anche se Robert Redford ti prende a pugni"

Damian Lewis, come dicevamo, interpreta Gary, il compagno di Jean. Un ruolo con uno spazio ridotto, ma comunque intenso, che mostra anche la versatilità dell’attore britannico. In un’intervista, Lewis raccontò di aver esitato prima di accettare una parte tanto negativa, ma la possibilità di lavorare accanto a Redford, Freeman e Lopez lo convinse. L'attore ha ricordato con ironia anche la scena in cui lui e Robert Redford si sono dovuti affrontare: “Un momento da assaporare per un giovane attore, anche se finisce con Robert Redford che ti prende a pugni sul set”.

Il vento del perdono è l'ennesima occasione da non perdere per ricordare Robert Redford

Il vento del perdono non sarà un capolavoro, ma è comunque un'opera solida che affronta temi universali come la perdita, la colpa, la violenza domestica e la possibilità di perdonare. A renderlo speciale contribuiscono la regia delicata di Hallström e la presenza scenica di attori del calibro di Robert Redford. Il suo modo unico di dare profondità a personaggi feriti, duri fuori e fragili dentro, non verrà dimenticato.

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