Monster Hunter Wilds è sulla bocca di tutti e non solo per l'enorme successo delle sue beta aperte: il gioco è chiaramente tra i più attesi dell'anno e i fan storici della saga hanno aspettative molto alte, dato che si tratta sempre più chiaramente del diretto successore di World, anche considerando il titolo ironico dai proprio dai fan "Monster Hunter World 2".
La stessa Capcom sembra essere perfettamente consapevole sia della potenziale qualità del prodotto che del suo risalto mediatico, perché negli ultimi mesi non ha lesinato né le presentazioni, né gli eventi stampa affermando in primis le problematiche riscontrate e ammettendo la scelta di posticipare la pubblicazione per rendere il gioco il più perfetto possibile. Nella seconda beta ci sono state alcune novità da provare, una tra le quali ci ha permesso di fare qualche caccia nella mappa conosciuta col nome di Oilwell Basin.
Sarebbe stato bello esplorare per il lungo e il largo la nuova zona e fornire dettagli aggiuntivi, ma è abbastanza palese che, nonostante l'uscita imminente, Capcom voglia tenersi qualche segreto. Le uniche possibilità che avevamo erano quindi di vagare per questa inquietante palude ricoperta di olio solo durante due cacce predefinite, per l'esattezza quelle al Rompopolo e al Nerscylla.
Dunque è difficile analizzare a dovere questo ecosistema, ma questo non significa che non ci siano cose da dire, infatti i due mostri cacciati sono ancora una volta eccelsi, e l'ennesima dimostrazione di quanto il team abbia curato questo nuovo capitolo nei minimi dettagli.
Inquietudine selvatica in Monster Hunter Wilds
Il Rompopolo è un mostro molto affascinante grazie alla sua forma alquanto particolare e da come si muove quando usa i suoi attacchi strettamente legati alla capacità di usare del gas esplosivo. L'atmosfera creata in Wilds è per certi versi atipica per un Monster Hunter: al di fuori delle due mappe iniziali, è chiaro come Capcom abbia voluto dare forma a un mondo più extraterrestre, inquietante e angosciante rispetto alle location a cui eravamo abituati, e sia la Oilwell Basin che i mostri che la popolano sottolineano questa volontà.
Proprio il Rompopolo è una rappresentazione lampante di questa prospettiva, dato che si tratta di una Viverna Bruta, eppure il suo look è così atipico da farlo sembrare una sorta di strana mescolanza tra una zanzara, una mantide religiosa, e un gonfiabile. Eppure questa ricercatezza estetica è strettamente correlata sia a come il mostro si muove e combatte, sia alle meccaniche della sua caccia, che non vi sveleremo nel caso non l'aveste provata.

La caccia è molto bella da eseguire perché nonostante si tratti di un mostro piuttosto facile da eliminare, il Rompopolo è incredibilmente carismatico e ben inserito nel suo ecosistema anche proprio a livello tridimensionale e di meccaniche. Sembra davvero una creatura che potrebbe vivere serenamente in una mappa zeppa di petrolio e tutto ciò che fa è coerente con l'ambiente circostante; inoltre le sue peculiarità, la varietà delle mosse, e i suoi strani punti deboli sgonfiabili dimostrano come Capcom sia riuscita a rendere anche cacce non troppo impegnative godibili e spassose, una cosa che già era visibile con il remake del Congalala e col Lala Barina.
Il ritorno del ragno
Com'era stato previsto all'annuncio, il ritorno del Nerscylla ha riportato una caccia fantastica e nostalgica. Per chi non lo conoscesse il Nerscylla è un mostro ragno, davvero apprezzato dalla community, con la capacità di usare piccoli ragni per infastidire i cacciatori e in grado di scagliarsi con la ragnatela in giro per la mappa.
Anche la presenza di questo mostro è perfetta per amplificare quell'ambiente horror di cui si è parlato prima, soprattutto se con le abilità può addormentare o paralizzare. Una volta che il cacciatore è stordito, tira lentamente fuori delle enormi mandibole, e pasteggia con il vostro personaggio con un singolo morso violento (un in bocca al lupo agli arcanofobici tipo me...).

Inoltre è sorprendente quanto più mobile e interessante sia il Nerscylla nella sua nuova incarnazione; anche lui ha delle interessanti interazioni ambientali, ma sono quelle classiche prese dai vecchi Monster Hunter: nella mappa ci sono zone ricche di ragnatele dove può cambiare elevazione, attaccare dal basso, o venir incastrato con qualche colpo ben piazzati, sarà interessante vedere come sinergizzerà con le modifiche meteo in mappe come quella innevata.
Apex animaleschi ed estetiche
Difficile prevedere quali altri mostri popoleranno le Oilwell Basin al di fuori di quelli che già conosciamo, ma di sicuro da quello che abbiamo potuto vedere si tratta di una mappa brillante, dalle dimensioni contenute, e caratterizzata da una discreta verticalità, strutture complesse, e stravolgimenti legati ai cambiamenti climatici del gioco molto peggiori rispetto alle altre mappe.
Il suo apex di nome Nu Udra è un mostro tentacolare dallo scheletro completamente nuovo, che muove separatamente i suoi arti e contribuisce ancor di più a donare senso al tutto. La volontà di rendere più "animaleschi" e realistici gli Apex di certe zone è apprezzata e incuriosisce molto i player.
Con Wilds gli sviluppatori di Capcom sembrano davvero aver incastrato tutto a dovere: le mappe sono molto curate e presentano elementi originali, i cicli climatici e la possibilità di attivare le missioni all'aperto rendono il tutto un flusso continuo estremamente pregevole, le cacce sono più curate che mai e sembra esserci un'attenzione ben superiore al passato al feedback dei fan, con tanto di cambiamenti già promessi a varie armi e altri aspetti. Persino dal punto di vista dell'ottimizzazione il team sembra aver fatto gran passi, dato che il benchmark recente è già nettamente più solido delle vecchie versioni e della demo.
Ora come ora solo un disastro potrebbe rovinare una base così solida e si spera solo che Wilds non sprechi il potenziale enorme che ci ha mostrato durante tutte le prove fatte con qualche grossolano errore dell'ultimo minuto.