Se c'è una cosa che il cinema e la magia hanno in comune, questa è l'illusione, ed è forse proprio per questo che film come Now You See Me hanno affascinato così tanto gli spettatori. Diretto da Louis Leterrier nel 2013, il film sfrutta questa dinamica per distrarre e sorprendere chi guarda, fino ad arrivare ad un finale che ribalta le aspettative. Ripercorriamolo insieme.
Seguiranno SPOILER, quindi vi consigliamo di proseguire nella lettura dell'articolo solo dopo aver visto il film.
Now You See Me, di cosa parla?
All'inizio di Now You See Me conosciamo quattro illusionisti: J. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg), Henley Reeves (Isla Fisher), Merritt McKinney (Woody Harrelson) e Jack Wilder (Dave Franco). Ognuno, con il proprio talento, cerca di guadagnarsi da vivere tra spettacoli e truffe. Tutti ricevono una misteriosa carta dei tarocchi da una figura incappucciata, simbolo del loro reclutamento in una missione più grande. Uniti sotto il nome di I Quattro Cavalieri, iniziano a eseguire spettacolari esibizioni che, sotto forma di spettacolo, sono in realtà elaborati furti ai danni di grandi istituzioni.
Finanziati dal magnate Arthur Tressler (Michael Caine), i Cavalieri riescono in imprese incredibili: svuotare una banca in Francia mentre si esibiscono a Las Vegas o rubare il denaro del loro stesso benefattore per ridistribuirlo al pubblico. Atti così clamorosi attirano l’attenzione dell’FBI e dell'ex illusionista Thaddeus Bradley (Morgan Freeman), ora dedito a smascherare trucchi magici. A guidare le indagini è l’agente Dylan Rhodes (Mark Ruffalo), affiancato dalla collega di Interpol Alma Dray (Mélanie Laurent).

Come finisce Now You See Me?
Nonostante gli sforzi, le forze dell’ordine non riescono a fermare i Cavalieri, sempre un passo avanti. Questo fa nascere il sospetto che ci sia un quinto membro dietro le quinte. Il colpo di scena finale rivela, infatti, che il vero burattinaio è proprio Dylan Rhodes, l’agente apparentemente incompetente. Rhodes è in realtà il figlio di Lionel Shrike, un mago morto anni prima durante un trucco mal riuscito, causato proprio da Bradley e dall’azienda costruttrice della cassaforte, la Elkhorn.
Tutto ciò che abbiamo visto fin qui, quindi, si rivela essere un elaborato piano di vendetta ordito da Rhodes per riabilitare il nome del padre e punire coloro che lo hanno rovinato: la compagnia assicurativa di Tressler, la banca Crédit Républicain e la Elkhorn Safe.
Now You See Me: la spiegazione del finale
Ogni vittima dei colpi dei Cavalieri non è scelta a caso. La banca Crédit Républicain aveva negato l'assicurazione alla famiglia Shrike, Tressler rappresenta l'industria che ha voltato le spalle alle vittime dell'uragano Katrina, e la Elkhorn è direttamente collegata alla morte del padre di Rhodes. Ogni azione dei Cavalieri è quindi parte di un piano volto alla vendetta, in nome della giustizia.
Tornando, invece, al parallelismo di apertura, mentre lo spettatore è impegnato a cercare di capire come vengano realizzati i trucchi in Now You See Me, il vero mistero è chi sta realmente orchestrando tutto. Solo alla fine si comprende che Rhodes ha messo in scena una doppia illusione, in parte metacinematografica: prima ancora di ingannare i personaggi del film, ha ingannato noi spettatori.
L’ingresso nella società segreta dell’Occhio
I Quattro Cavalieri partecipano inconsapevolmente a un rituale d’iniziazione per entrare in una leggendaria società segreta di illusionisti: L’Occhio. Questa organizzazione, nata nell’Antico Egitto con lo scopo di rubare ai ricchi per dare ai poveri, rappresenta un ideale condiviso da Rhodes e dai Cavalieri. La loro ammissione avviene nel finale, in un luogo simbolico: l’albero di Central Park dove Lionel Shrike aveva realizzato il suo primo grande numero, rendendolo così anche simbolo di un atto quasi rivoluzionario.
Ci piace pensare che la soluzione, ed il senso di tutta l'illusione, sia sempre stata nel titolo stesso del film: la frase Now You See Me (“Adesso mi vedi”) non si limita a descrivere la rivelazione finale di un trucco di magia, ma è un grido di rivendicazione, un modo per trasformare la spettacolarità dell’illusione in uno strumento di denuncia. Solo mettendo in scena furti eclatanti, atti simbolici e performance grandiose, i protagonisti riescono finalmente a farsi vedere, a rendere visibile un’ingiustizia che per troppo tempo è rimasta nascosta agli occhi del mondo.