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Queer: spiegazione del finale e significato del film di Luca Guadagnino

Vediamo insieme il significato di Queer e la spiegazione del suo finale onirico.

Di , con 8 1/2 ho avuto la “vocazione”. Nella vita studio Cinema e vorrei un giorno far parte di questo mondo. Qui, infatti, scrivo di film e serie tv.

queer

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Queer è la nuova pellicola dell'acclamato regista Luca Guadagnino, presentata in anteprima al Festival di Venezia e, dallo scorso 17 aprile, approdata anche nelle sale italiane. Queer (qui potete leggere la nostra recensione) è una profonda storia di amore e solitudine che vede il protagonista affrontare un lungo viaggio alla ricerca di sé facendo i conti con le dipendenze affettive e con le droghe. Ad interpretare i protagonisti di quello che Guadagnino ha definito il suo film più intimo e personale, sono un camaleontico Daniel Craig (William Lee) e un nuovo it boy, Drew Starkey (Eugene Allertone).

Queer è tratto dal romanzo che William S. Burroughs, esponente della beat generation letteraria, scrisse nel 1952. Il libro, dai contenuti sessuali espliciti fu pubblicato più di trent'anni dopo, nel 1985 e in Italia fu distribuito con il titolo di Checca o Diverso. Luca Guadagnino lesse per la prima volta l'opera a 17 anni e ne rimase folgorato, ma solo con la maturità di adesso è riuscito ad adattare sullo schermo quel viaggio surreale e viscerale che è Queer. Ma cerchiamo insieme di scoprire il vero significato del film e del finale della pellicola.

Una scena dal film, Queer.

Queer: alla ricerca dello yage

Ripercorriamo brevemente la trama di Queer. Attorno agli anni '50, Lee (Daniel Craig), arriva dagli Stati Uniti a Città del Messico; qui trascorre le sue giornate ad alcolizzarsi bevendo tequila e portando a letto numerosi uomini. Lee è dipendente dal sesso e dalle droghe e vive una vita solitaria scandita da rapporti occasionali e soffrendo per questa sua solitudine radicale. Un giorno però incontra Eugene Allerton (Drew Starkey) del quale si infatua. Gene non è però come gli altri uomini, forse non è neppure omosessuale e conquistarlo diventerà un ossessione. Lee convince Gene a seguirlo in un viaggio turbolento in Ecuador alla ricerca di una pianta, lo yage, in grado di sviluppare la telepatia.

L'uso di questa pianta inizialmente rafforza il loro legame e i due si unisco metaforicamente e letteralmente diventando un corpo solo in una sequenza dove i due corpi sembrano pennellate di Goya. Dopo un'esperienza intensa nella giungla, dove i due sono arrivati perfino a vomitare il loro stesso cuore, diventano più che mai distanti. Terminato l'effetto dello yage, infatti, se Lee è sempre più innamorato, Gene è sempre più estraneo. Finito il viaggio in Sud America, le loro strade si separeranno per sempre.

Una scena dal film, Queer.

La dimensione onirica del finale

Un flashforward ci porta avanti di due anni. Lee ritorna a Città del Messico, ritorna al bar e chiede a Joe di Gene. Quest'ultimo è partito sei mesi prima con un colonnello americano. Gene è stato l'unico che Lee forse abbia realmente amato, ma con lui voleva compensare la sua solitudine interiore. Gene, invece, era disinteressato e il suo legame non così profondo. Nelle sequenze finali si passa ad una dimensione onirica fortemente simbolica. Vediamo prima un ouroboros, un serpente che si morde la coda, simbolo di un continuo circolo vizioso di dipendenze e solitudine da cui Lee non potrà mai fuggire, e poi un millepiedi che prende vita sul collo di Gene, che simboleggia la partenza definitiva del ragazzo.

Una scena dal film, Queer.

Il sogno sfocato che Guadagnino mette in scena continua. Osserviamo Gene con un bicchiere di vetro in testa e Lee che sbaglia la mira e anziché colpire il vetro, colpisce Gene stesso. Questo gesto è un tentativo disperato di liberarsi definitivamente dal pensiero ossessivo di quell'amore non ricambiato. In questa sequenza è evidente il riferimento autobiografico a Burroughs, autore del romanzo. Lee, infatti, è un alter-ego dello scrittore che, in preda agli effetti della drog*, ha per sbaglio ucciso, proprio in questo modo, sua moglie.

Un altro salto temporale ci mostra Lee, anziano, sdraiato sul letto e vestito di nero in preda ad un momento disperato di astinenza. Simbolicamente, Gene, ancora giovane, lo calma e lo abbraccia come nel loro viaggio in Sud America. Nel momento in cui Lee sta morendo da solo, l'abbraccio dell'amore della sua vita, è l'unico conforto che può assopire la sua solitudine.

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