Springsteen - Liberami dal nulla (Deliver Me From Nowhere) è il nuovo film di Scott Cooper con protagonista Jeremy Allen White nei panni del Boss, Bruce Springsteen. Siamo in un'epoca in cui l'industria è satura, oltre che di prequel e sequel, anche di biopic. Solo a gennaio è uscito A Complete Unknown con Timothée Chalamalet, e scommetto che molti di noi canticchiano ancora Like a Rolling Stone di Bob Dylan.
Però Springsteen - Liberami dal nulla, vuole essere un biopic alternativo, che non mira ad idolatrare la figura del Boss, piuttosto vuole umanizzare il mito. Qui Scott Cooper si concentra su un periodo particolare, il 1981, raccontando la genesi di Nebraska, i fantasmi del passato e i problemi di depressione attraverso i quali Bruce è dovuto passare prima di consacrarsi definitivamente con il successivo Born in the U.S.A. Il risultato è una pellicola volutamente intima, semplice, quasi incompleta, forse come l'album Nebraska di cui racconta la realizzazione, con un viscerale e sofferente Jeremy Allen White.

Springsteen - Liberami dal nulla: La genesi di Nebraska
Springsteen - Liberami dal nulla racconta di un preciso momento storico della vita professionale e non di Bruce Springsteen. È il 1981 e Bruce non è ancora il re di Born in the U.S.A. ma è reduce da un grande successo ottenuto con il suo album The River. Dopo il tour, la casa discografica vorrebbe cavalcare l'onda ma Bruce ha bisogno prima di tutto di ritrovare se stesso e lo fa ritornando dove è nato, in New Jersey. La pellicola alterna momenti di quell'anno a flashback dell'infanzia di un piccolo Bruce, vittima, insieme alla madre, di un padre alcolizzato e violento.
Chiuso in se stesso e sopraffatto dai fantasmi del passato, Bruce compone tracce che denotano tutta l'oscurità di cui ancora non riesce a liberarsi (il titolo d'altronde è proprio liberami dal "nulla"). Così dà vita a Nebraska, un album intimo dai toni folk, con un'acustica che rimane "sporca" poiché registrato su una cassetta a 4 piste. Va contro la Columbia decidendo di non voler fare tour o eventi promozionali e addirittura di non voler la sua faccia sulla copertina.
Bruce non sarebbe mai riuscito a parlare dall'album davanti ai giornalisti, d'altronde come avrebbe potuto commentare canzoni come quella che concede il nome all'album, ispirata a La rabbia giovane di Terrence Malick e diventata poi, in fase di scrittura, così personale (con quel he-lui che muta in I-io).

È davvero un biopic non tradizionale?
Springsteen - Liberami dal nulla è tratto dall'omonimo romanzo di Warren Zanes e porta sullo schermo i traumi di Bruce, il rapporto paterno e la necessità di fare quel tipo di musica in un momento cruciale della sua vita, che sarebbe potuto essere un punto di non ritorno. Si tratta dell'unico film effettivamente approvato dalla star. Scott Cooper non avrebbe mai potuto dirigere un film su Born in the U.S.A., anche perché Bruce non lo avrebbe mai appoggiato.
In Springsteen - Liberami dal nulla non abbiamo sequenze di grandi concerti (come in Bohemian Rapsody) e non ci viene neppure descritta la nascita della leggenda (come in A Complete Unknown). Deliver me from Nowhere vuole essere contro il biopic convenzionale perché non mitizza il personaggio ma ci racconta la persona e la sua umana sofferenza. Tuttavia, a volte, finisce per perdersi proprio in questa classicità, ad esempio con la figura del mentore, Jon Landau (qui Jeremy Strong è sprecato) e con quella della "ragazza" (una bravissima Odessa Young).

Jeremy Allen White è il nostro Bruce Springsteen
Springsteen - Liberami dal nulla non riesce a scavare in profondità, si ferma un po' prima e manca il suo intento di farci empatizzare appieno con il suo protagonista. Proprio lì dove dovremmo e vorremmo vivere la sofferenza di Bruce, Scott Cooper si ferma, perdendosi in una regia troppo piatta e convenzionale che però dà il meglio di sé nelle bellissime sequenze di missaggio.
Chi, invece, ci colpisce è proprio Jeremey Allen White che trasmette l'inquietudine e l'oscurità di Bruce, ci mette l'anima (e anche la voce) e lo fa in maniera magistrale. Un uomo tormentato ma costretto a piegarsi di fronte a problemi umani, dall'ansia alla depressione (un po' come il Carmy di The Bear).