Te l’avevo detto, Recensione: la fine del mondo per Ginevra Elkann
La nostra recensione di Te l’avevo detto, il nuovo film drammatico di Ginevra Elkann.
Te l’avevo detto, il nuovo film drammatico di Ginevra Elkann con Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi e Alba Rohrwacher, è stato presentato al festival del cinema di Roma e arriverà nelle sale a febbraio. Questo film, prodotto da The apartment, racconta tante diverse storie. Tutte ambientate a Roma durante quella che sembra essere la fine del mondo, causata dal progressivo peggioramento della situazione climatica.
La trama di Te l’avevo detto
La prima storia è quella di Gianna, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. Una donna estremamente ansiosa, uscita fuori di testa dopo aver perso il marito. L'uomo infatti, prima di morire, aveva tradito più volte la moglie con Pupa, una porno star (Valeria Golino). Questo tradimento è il movente dell'ossessione di Gianna verso Pupa.
Gianna ha una figlia, Mila, interpretata dalla giovane Sofia Panizzi, che abbiamo già visto in Finalmente l'Alba di Saverio Costanzo e che in questo film dimostra grande talento. Una ragazza bulimica, che, oltre dover gestire la madre ormai fuori di testa, fa da badante a una vecchia signora.
Mila non vive più con sua madre, e a darle informazioni su di lei c'è il sacerdote Bill (Danny Huston). Bill è americano. È diventato sacerdote dopo una vita di dipendenze. Dopo la morte della madre. la sorella (Greta Scacchi) arriva dagli Stati Uniti per portare le ceneri della donna in cimitero.
Il sacerdote organizza dei gruppi per coloro che hanno dei problemi con l'alcol e tra queste persone c'è Caterina (Alba Rohrwacher). Una madre alcolizzata, che a causa della sua dipendenza perde la custodia del figlio.
Un caldo che soffoca anche nella fotografia
La regia e la fotografia, fin dalle prime scene ci mette davanti al contesto al centro del film: un caldo che sta soffocando Roma, in quello che dovrebbe essere il pieno dell'inverno. I colori sono molto caldi e i personaggi vengono mostrati sempre grondanti di sudore. Niente di tutto ciò riesce però a salvare un film un po' troppo ambizioso e con davvero troppa carne al fuoco.
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Cosa funziona di Te l'avevo detto
Ciò che veramente porta lo spettatore a vedere il film e a non lasciare la sala è sicuramente il cast. Attori magnifici nel loro singolo, ma che insieme riescono davvero a portare a casa un'ottima performance, nonostante i problemi del film.
Alba Rohrwacher è al centro di quella che è la storia scritta peggio di tutto il film. Riesce però a essere credibile e a far arrivare allo spettatore tutto il suo dolore. Accanto alla storia di Caterina si può sicuramente inserire quella di Mila. Sofia Panizzi è stata bravissima nell'interpretare quello che forse sarebbe un personaggio interessante, se a qualcuno fosse realmente importato. Ed è un peccato, oltre che per l'ottima interpretazione, perché i presupposti c'erano tutti. Le scene nelle quali la ragazza mostra il suo problema con il cibo sono disturbanti. Fanno pensare che questo problema verrà affrontato, ma ciò non succederà mai.
La storyline tra Gianna e Pupa è sicuramente quella più riuscita. Se il film si fosse concentrato unicamente su questa storia ne sarebbe venuto fuori un ottimo prodotto. Non sappiamo bene quale sia la storia tra loro, ma man mano viene spiegato attraverso i due diversi punti di vista, fino al loro incontro.
Insomma, Ginevra Elkann in questa sua seconda opera voleva "raccontare i dolori dei personaggi senza giudicarli". Forse però l'ambizione l'ha portata a trattare troppe storie, anche se in qualche modo legate l'una con l'altra.
5
HyRankTe l'avevo detto
Il film è sicuramente ben diretto e le storie sono interessanti. Riesce a coinvolgere lo spettatore grazie agli interpreti di grande talento, ma non convince a pieno. Lascia la sensazione di non avere visto tutto, di un'esperienza incompleta insomma, soprattutto per quanto riguarda la storia di Caterina e quella di Mila. Il punto di forza di questo film è sicuramente il filone che si sviluppa tra i personaggi di Valeria Bruni tedeschi e Valeria Golino.
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