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A Complete Unknown, Recensione: Timothée Chalamet brilla nel biopic su Bob Dylan

Timothée Chalameet ci regala un’interpretazione da Oscar in A Complete Unknown, un biopic tradizionale, ma mai piatto.

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Una scena dal film con Timothée Chalamet, A Complete Unknown.

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A Complete Unknown è il nuovo film con protagonista Timothée Chalamet nei panni dell'enigmatica e leggendaria icona della musica Bob Dylan. Un antidivo indecifrabile, schivo, con lo sguardo sempre oscurato dagli occhiali da sole, rivoluzionario e anticonvezionale: qual è il giusto modo per raccontare Bob Dylan sullo schermo?

Qualche anno fa ci aveva provato Todd Haynes con Io non sono qui, che aveva ottenuto la benedizione del musicista. Nella pellicola del 2007 Bob Dylan era interpretato da sei personaggi diversi (tra cui anche Cate Blanchett) che incarnavano le varie fasi della sua vita (dall'esordio passando per il ritiro dalle scene). Più che un film, un quadro visionario ispirato alle mille facce e vite di Dylan. Quindi o si racconta un genio rivoluzionario in modo rivoluzionario oppure lo si fa nella maniera più tradizionale possibile (ma mai piatta) come fa James Mangold.

Una scena dal film, A Complete Unknown.

A Complete Unknown appare come un biopic "classico", con una struttura lineare, un racconto rispettoso per tutti i fan di Dylan, ma che comunque riesce a stupirci, soprattutto grazie ad un'intensa performance di Timothée Chalamet. A Complete Unknown celebra la storia di un uomo che tutti volevano fosse diverso ma che, ci piaccia o no, è rimasto sempre se stesso (fortunatamente), andando contro tutto e tutti per rivoluzionare la musica.

A Complete Unknown: dall'esordio alla svolta "elettrica"

A Complete Unknown non racconta tutta la vita di Bob Dylan, come se fosse una messa in scena del "viaggio dell'eroe". James Mangold incornicia sulla pellicola il periodo che va dal 1961 al 1965. Bob Dylan (Timothée Chalamet) è un ragazzo del Minnesota che, quasi ventenne, approda nel West Village ed esordisce nel mondo del folk esibendosi nei club underground di New York con l'aiuto del suo mentore, Pete Seeger (Edward Norton). Tra le visite a Woody Guthrie e le prime riprese in studio, ci viene raccontata anche la vita privata di Bob Dylan attraverso due delle donne di quel periodo.

Da una parte c'è Sylvie Russo (Elle Fanning), compagna del musicista, pseudonimo di Suze Ruotolo (che compare nella copertina dell'album The Freewheelin'). Dall'altra, la passionale storia con la musicista, all'epoca più famosa di Dylan, Joan Baez (Monica Barbaro). James Mangold non lascia niente al caso e ci racconta lo sfondo di un' America scossa in quegli anni dalla morte di Kennedy e di Malcom X, nel pieno della crisi dei missili di Cuba. Per Dylan passano gli anni e aumenta la fama, ma anche il desiderio di andare controcorrente.

Timothée Chalamet in A Complete Unknown.

E così la pellicola ci conduce fino al 1965. È il Newport Folk Festival e Bob Dylan sceglie di esibirsi con una chitarra elettrica. Gli spettatori urlano di fronte allo scandalo. È l'inizio però di un grande cambiamento nel mondo della musica: Dylan publicherà poi l'album "Bringing It All Back Home".

Timothée Chalamet non interpreta, ma è Bob Dylan

A Complete Unknown è diretto da James Mangold, regista di Le Mans '66, Logan - The Wolverine e Indiana Jones - Il quadrante del destino. Mangold si ispira al romanzo di Elijah Wald, Dylan Goes Electric per mettere in scena un biopic che in fondo vuole solo celebrare un mito, raccontandolo senza pretendere di indagare a fondo la sua psiche o i suoi atteggiamenti. Mangold si mantiene distante e racconta una realtà oggettiva senza penetrare nella vita di un uomo che continua a rimanere per noi un "perfetto sconosciuto", a complete unknown, appunto.

Una scena dal film, A Complete Unknown.

Se tutti i personaggi, da Norton a Barbaro, sono perfettamente nella parte, Timothée Chalamet, che ha passato gli ultimi cinque anni a studiare la figura del musicista, non interpreta Bob Dylan. Timothée Chalamet è Bob Dylan. Ci mette anima e corpo in un'interpretazione viscerale; con le sue movenze, il suo sguardo o la sua camminata, Chalamet riesce a farci captare tutta l'enigmaticità di Dylan. Il lavoro per rendere la voce simile a quella del cantautore protagonista è magistrale: le canzoni sono stante registrate tutte sul set durante le riprese delle scene. Chalamet non vuole copiare o imitare Bob Dylan, ma si fonde con quest'ultimo regalandoci un'interpretazione da Oscar.

A Complete Unknown

Recensione diMartina Bellantuono, con 8 1/2 ho avuto la “vocazione”. Nella vita studio Cinema e vorrei un giorno far parte di questo mondo. Qui, infatti, scrivo di film e serie tv.

A Complete Unknown è un biopic che mette in scena in maniera apparentemente tradizionale, un genio rivoluzionario della musica. Anche se la scelta è quella di realizzare una pellicola lineare, il regista celebra e racconta Bob Dylan, senza pretendere di spiegare la sua enigmaticità ma solo cogliendola attraverso la perfetta interpretazione di Timothée Chalamet.

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