Il 14 agosto ha fatto il suo debutto nelle sale cinematografiche Io sono nessuno 2, film d'azione sequel di Io sono nessuno (titolo originale Nobody) che vede come protagonista Bob Odenkirk (Better Call Saul, Breaking Bad, The Post, Piccole Donne, Nebraska). Questo nuovo capitolo si discosta dal precedente in primis per l'ambientazione, ossia un villaggio vacanze dove la famiglia Mansell decide di trascorrere qualche giorno. Ma vediamo più nello specifico la trama.

Io sono nessuno 2, di cosa parla?
Alla fine del primo film, Hutch riusciva a eliminare la banda di criminali russi. In questo capitolo, dopo essersi reso conto che la sua assenza dovuta ai vari lavori sporchi sta mettendo in crisi la sua famiglia, decide di partire con essa per Plummerville, località che frequentava da piccolo, col fine di riposarsi insieme a loro.
Tuttavia dei banali scontri con alcune persone del luogo, in particolare uno sceriffo rissoso e un gestore di una sala giochi, portano a una serie di avvenimenti che lo metteranno nel mirino di un grosso gruppo di criminali che operano nel luogo, guidato da una certa Lendina, con cui avrà uno scontro finale in un parco divertimenti.
Il rischio dei sequel
Come tutti sappiamo, produrre un sequel comporta principalmente rischi e oneri: sicuramente può portare al cinema persone più facilmente, coloro che hanno apprezzato il primo film, ma questo spesso significa dover mantenere le aspettative degli spettatori.
In un'epoca come questa così satura di sequel, spesso scadenti, gli sceneggiatori di Io sono nessuno 2 hanno fatto un discreto lavoro: l'idea, già vista in molti altri film, di cambiare l'ambientazione rispetto al primo capitolo, optando per un luogo di villeggiatura, funziona, dà una piacevole freschezza alla storia, coerente con la stagione in cui ci troviamo e adatta a inserire un elemento di Io sono nessuno che nel primo film non era stato espresso appieno, ossia la famiglia.

La moglie, i figli e il padre di Hutch riescono a essere contemporaneamente una parte integrante della trama e un'ottima fonte di battute e scene esilaranti. Un punto spesso a sfavore dei film d'azione sono quelle battute che sanno di plastica, finte, molto cliché, con le quali l'eroe tenta di introdurre una scena d'azione in una maniera che sia naturale e simpatica. Nonostante questo film non sia un'eccezione, il numero di esse è parecchio inferiore rispetto ad altri film d'azione ben più noti o allo stesso Io sono nessuno del 2021.
Azione!
Anche il livello di spettacolarità delle scene d'azione è un elemento importantissimo per i fan del genere, assai difficili da accontentare visti gli alti standard di coreografie e di scene ottenute con la CGI.
In questo film i vari scontri sono molto apprezzabili, forse minori rispetto al primo capitolo ma ugualmente belli da vedere: ancor più dello scontato combattimento finale, risultano molto avvincenti e spettacolari le scene di lotta all'interno della sala giochi e sulla barca in moto, dove, grazie anche a una buona dose di musica, Hutch Mansell ci appare snodato, fortissimo... e anche irrealisticamente invincibile (a parte qualche graffio l'unica ferita grave che subisce è la perdita di un pezzo di mignolo della mano).
Christopher Lloyd ruba la scena
A guidare questo ampio cast c'è un Bob Odenkirk in grande forma che, nonostante i 62 anni, dimostra di riuscire a cimentarsi in rapide scene d'azione coordinando ciò con il suo lato comico e galvanizzato, già evidente in Better Call Saul. Connie Nielsen e il figlio maggiore si dimostrano ottime spalle comiche, più presenti rispetto al primo film, ma la scena la ruba Christopher Lloyd (Qualcuno volò sul nido del cuculo, Ritorno al futuro), un nonno scatenato che ricorda lontanamente quello di Little Miss Sunshine e che risulta essenziale alla fine del film.

RZA, che interpreta il fratello di Hutch, viene invece inserito in modo abbastanza casuale e poco sensato, verso la fine del film; come lui anche i vari antagonisti, in primis Sharon Stone, nel film Lendina: non facciamo in tempo a conoscerla perché la ridotta durata del film, 90 minuti, porta la struttura della storia a inserirla solamente negli ultimi 20 minuti. Un personaggio interessante che però viene eliminato dopo non molto dalla storia è lo sceriffo interpretato da Colin Hanks, una figura meschina e crudele di cui però non è stato sfruttato il potenziale.