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Outside the wire – cosa non ha funzionato nel nuovo film con Anthony Mackie?

di Ilaria Di Palma

Pubblicato il 2021-01-24

Il nuovo prodotto originale Netflix diretto da Mikael Håfström, Outside the wire, crea il mix perfetto tra war movie e fantascienza con due protagonisti d’eccezione: Anthony Mackie, Falcon nell’Universo Cinematografico Marvel, e Damson Idris. Sparatorie, colpi di scena ed effetti visivi degni di nota sono i punti principali di Outside the Wire , dal 15 …

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Il nuovo prodotto originale Netflix diretto da Mikael Håfström, Outside the wire, crea il mix perfetto tra war movie e fantascienza con due protagonisti d’eccezione: Anthony Mackie, Falcon nell’Universo Cinematografico Marvel, e Damson Idris. Sparatorie, colpi di scena ed effetti visivi degni di nota sono i punti principali di Outside the Wire , dal 15 gennaio disponibile sulla piattaforma.

Trama – un futuro distopico

La storia è ambientata in un tempo futuro, nel 2036, in cui l’Europa dell’Est è devastata dai conflitti tra Russia e Ucraina, dove gli Stati Uniti d’America inviano le proprie truppe in missione di pace. Sul campo però i soldati in carne e ossa sono difesi e accompagnati da robot guerrieri chiamati Gump, con dei sensori programmati per uccidere in caso di pericolo.

Il vero protagonista però è un esperto pilota di droni, il Tenente Thomas Harp, che nel momento in cui lascia morire due giovani reclute per una decisione sbagliata, viene spedito in una zona ad alto rischio militare per collaborare con il Capitano Leo. Quest’ultimo è un droide senziente di ultima generazione che porta con sé Harp in una missione molto complicata: portare dei vaccini in un ospedale aldilà della zona sicura, fuori dal perimetro della base americana.

Outside the wire
Outside the wire

Il Capitano Leo richiede la presenza del tenente Harp non solo per il compito principale ma anche per fermare i piani di Victor Koval (Pilou Asbaek), leader dei terroristi ucraini, intenzionato a impossessarsi di un’arma nucleare. Fuori dalla zona protetta la situazione non è delle migliori e il Tenente Harp deve stringere i denti e lottare duramente per capire a chi concedere la sua fiducia.

La sceneggiatura debole e personaggi poco sviluppati

Outside the wire è un action puro con tanto di esplosioni e sparatorie varie, ma la sceneggiatura si presenta abbastanza debole. Questo piccolo difetto viene arginato dalla perfezione degli effetti visivi: infatti il film dal punto di vista tecnico non commette errori, a partire dall’aspetto estetico del Capitano Leo.

I protagonisti in situazioni di enorme tensione rendono le scene interessanti e coinvolgenti, ma lo script basato sulla presa di potere dell’intelligenza artificiale non è una novità in campo cinematografico. Il personaggio di Leo, nonostante sia solo un prototipo di biotecnologia avanzata, riesce a emulare le caratteristiche umane: lui pensa, agisce e si ribella, riuscendo anche ad essere simpatico e provocatorio. Il droide sembra avere una vera e propria coscienza che guida le sue azioni: a tratti sembra un uomo qualunque che, spinto da convinzioni, compie gesti estremi.

Outside the wire

In seguito la deviazione della narrazione, anche se crea un effetto sorpresa, a livello di trama non è nulla di particolare o originale. Infatti, il Capitano Leo svela i suoi piani, ovvero appropriarsi dei codici nucleari in grado di sganciare un missile diretto verso l’America, Paese d’origine di tutti disastri causati dai conflitti.

Una scelta che sembra compiuta da una persona fuori di sé e non da una macchina. La questione sulla “coscienza” di Leo però viene presentata in modo fugace, perché da un momento all’altro da Capitano diventa l’antagonista di turno. Nonostante tutto l’ottima interpretazione di Anthony Mackie rende convincente il personaggio.

Leo e Harp

Un ulteriore punto a sfavore si manifesta anche nella minima presenza del villain in questione, Victor Koval, in riferimento anche al poco scalpore e curiosità che suscitano la sua storia o entrata in scena. Per quanto riguarda il protagonista, il tenente Harp, è interessante invece il rapporto che sviluppa con Leo e la crescita abbastanza veloce della sua persona grazie all’esperienza vissuta, che gli permette di salvare l’umanità.

Regia d’impatto

Come detto precedente, il pregio principale è l’aspetto tecnico della pellicola: le sequenze d’azione sono ben strutturate, frenetiche, caotiche e allo stesso tempo precise. Le scene sono in grado di coinvolgere lo spettatore e donare quel velo di suspense. Un dettaglio da prendere in considerazione è il filtro cromatico che tende al giallo e i toni scuri e cupi delle atmosfere militari.

Outside the wire

La regia d’impatto intrattiene e riesce a distrarre lo spettatore dalle pecche della sceneggiatura, in quasi 2 ore di film. Se siete appassionati di rumorosi lungometraggi basati sulla supremazia della macchina sull’uomo, Outside the wire è l’ideale e vi aspetta su Netflix.

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