La nuova commedia targata Netflix con protagonista la comica Amy Schumer esplora il concetto di maternità visto da un altro punto di vista, peccato che finisce per risultare l'ennesima pellicola stereotipata banale e poco interessante.
Cosa si è disposti a fare pur di portare avanti una bugia che potrebbe nuocere le persone che ci vogliono bene? È a partire da questo quesito che si apre la nuova commedia non convenzionale dal titolo Kinda Pregnant, disponibile sulla piattaforma Netflix dal 5 febbraio 2025. Diretto da Tyler Spindel (nipote di Adam Sandler che figura come produttore), l’opera vede per protagonista la comica Amy Schumer inscenare una finta gravidanza dopo aver appreso che la sua migliore amica è in dolce attesa.
La maternità è tutto per una donna?
Per Lainy (Amy Schumer) il coronamento della propria felicità dipende solo dalla proposta di matrimonio del compagno Dave (Damon Wayans Jr), un passo importante che la condurrebbe sempre più vicina al suo forte desiderio di rimanere incinta e diventare madre.
Il suo sogno, però, va in frantumi quando il suo fidanzato le rivela di voler esplorare nuovi concetti di intimità con altre donne, non certamente di sistemarsi definitivamente. Distrutta da questa rottura per lei significativa, la protagonista trova conforto nella sua migliore amica Kate (Jillian Bell), un’amicizia che le lega profondamente dal momento che entrambe hanno vissuto sulla propria pelle cosa significa crescere senza una madre.

Nel momento in cui apprende che la sua amica è il dolce attesa, per Lainy si schiudono le porte di una lenta discesa che la porta inesorabilmente a prendere decisioni sbagliate lungo il suo percorso, come il fingere di essere incinta e portare avanti questa messa in scena con la sua nuova amica Megan (Brianne Howey), conosciuta proprio durante un corso pre-parto.
Per la protagonista si apre quindi la possibilità di condurre una doppia vita: da una parte quella di tutti i giorni come insegnante di una scuola e apparentemente felice per la gravidanza dell’amica, dall’altra la possibilità di esplorare un nuovo mondo attraverso la sua bugia. Ma può una menzogna così grande durare per sempre? Soprattutto se all’improvviso Lainy incontra l’uomo che potrebbe cambiarle definitamente la vita?
Kinda Pregnant: una pellicola dal potenziale sprecato
È solo di qualche settimana fa l’uscita su Disney Plus di Nightbitch. Bestia di notte dove una splendida Amy Adams illustra le fatiche dell’essere una madre che mette da parte la sua carriera lavorativa per dedicarsi esclusivamente alla crescita del figlio. Restando ancorati al tema della maternità il Kinda Pregnant di Amy Schumer pone un nuovo punto di vista: e se diventare madre fosse tutto quello che una donna desidera al mondo? Il crearsi una famiglia per stare bene con sé stessa?
Seppur condita con elementi grotteschi che si amalgamano con momenti esilaranti (alle volte fin sopra le righe), la nuova pellicola firmata da Spindel e scritta a quattro mani dalla stessa Schumer con Julie Paiva perde completamente l’orientamento nel corso del suo svolgimento. Sono numerose le tematiche affrontate nel lungometraggio: l’amicizia, la maternità, la gelosia e le relazioni amorose.
Eppure, una delle tante pecche di questo film sta proprio nel non essere riuscito ad approfondire molti di questi aspetti, un discorso che si può rivolgere agli stessi personaggi e alla loro mancata caratterizzazione. Fatta eccezione per la protagonista, i personaggi che gravitano attorno a lei sembrano impossibilitati a penetrare nella mente dello spettatore a causa di un mancato sviluppo: ciò è evidente nel rapporto tra Lainy e Kate, due migliori amiche che finiscono con l’allontanarsi e prendere due direzioni diverse a causa della gelosia che lega la prima alla gravidanza della seconda (portandoci alla domanda su come siano riuscite a mantenere la loro amicizia così a lungo).

La brama e la voglia di provare sulla propria pelle la stessa sensazione che sta vivendo la sua amica conducono il personaggio di Schumer a ostentare un finto pancione per rimanere anche solo per un momento ancorata a una fervida immaginazione che la porterà dritta tra le braccia di una neomamma conosciuta in un corso preparto e a suo fratello, un uomo che condivide un senso dell’umorismo al suo.
Il gioco però è fatto e sembra quasi impossibile per Lainy uscire fuori dal suo castello di frottole senza deludere le persone che le vogliono bene. Kinda Pregnant volge un punto interessante all’azione in merito alla questione gravidanza, ossia come possono sentirsi le donne durante questa lunga gestazione, come vivono la maternità e come vengono viste da un occhio esterno.
Il punto focale è dato dal personaggio di Megan e del suo complicato rapporto pre e postpartum, una figura rivelatrice che fa intuire a Lainy quanto la sua amica possa sentirsi sola nell’affrontare per la prima volta la maternità. Una figura fondamentale che conduce la protagonista a fare tesoro dei suoi sbagli per amarsi un po' di più e a farsi bastare lo stesso anche se priva di un compagno.
Purtroppo, nonostante l’intento benevolo l’opera finisce per risultare un’accozzaglia di stereotipi a causa di una sceneggiatura fin troppo prevedibile e abbastanza scontata (soprattutto per quanto riguarda il finale), caratterizzata da gag poco riuscite e una messa in ombra di tematiche che potevano elevare una pellicola davvero fuori dagli schemi.