Dopo il successo di Hereditary, il visionario regista e sceneggiatore Ari Aster, uno degli autori più apprezzati del cinema contemporaneo, torna con Midsommar, uno degli horror più luminosi di sempre, anche se solo visivamente.
Ambientato in una remota comunità svedese durante un antico rituale estivo, il film ha colpito per la sua enorme profondità. Al centro c’è un viaggio di lutto, alienazione, ma anche rinascita, con una protagonista che cerca di ritrovare se stessa nel momento più fragile della sua vita.
Seguiranno SPOILER, quindi vi consigliamo di proseguire nella lettura solo dopo aver visto il film.
Midsommar, di cosa parla?
Florence Pugh interpreta Dani, una giovane donna sconvolta da una tragedia familiare: la sorella, affetta da disturbo bipolare, uccide i genitori e poi si toglie la vita. Questo trauma catapulta Dani in un abisso di dolore, a cui il fidanzato Christian (Jack Reynor) risponde con freddezza e distacco. Invece di essere un punto di riferimento, Christian la ignora, minimizza le sue emozioni e si mostra emotivamente assente. La loro relazione, già fragile, inizia a sgretolarsi.
Nel tentativo di salvarla, Dani parte con Christian e i suoi amici per un viaggio in Svezia, invitati da Pelle, un ragazzo originario di una comunità isolata. Quella che sembra una semplice esperienza in una cultura differente si trasforma in un incubo. Gli ospiti iniziano a sparire uno dopo l’altro, vittime di antichi sacrifici che fanno parte del solstizio d’estate.

Cosa succede a Dani e Christian?
Durante il soggiorno, Dani partecipa a una competizione tradizionale e viene incoronata "Regina di Maggio", diventando una figura centrale per la comunità. Intanto, Christian viene drogato e costretto a un atto sessuale rituale con una giovane del villaggio, rompendo definitivamente il legame con Dani.
Una delle scene più emblematiche di Midsommar è quella in cui Dani, devastata dal tradimento di Christian, viene circondata dalle donne della comunità che iniziano a urlare e piangere con lei. Questo gesto mostra quanto la condivisione del dolore sia un valore fondamentale per la comunità.
Nel finale, Dani ha il potere di decidere l’ultimo sacrificio del rituale. La scelta è tra Christian e un membro del villaggio estratto a sorte. Dani, ormai trasformata e disillusa, sceglie di sacrificare il fidanzato, che viene bruciato vivo all’interno di un orso scuoiato, insieme agli altri corpi dei sacrificati, in un tempio in fiamme.

Cosa vuol dire il sorriso finale di Midsommar?
L’ultima immagine del film è emblematica, non solo del cambiamento di Dani, ma anche dei suoi bisogni e della sua rinascita: Dani, vestita da Regina di Maggio, guarda il fidanzato bruciare con un'espressione sconvolta, che presto si trasforma in un sorriso. Dani è adesso rinata: dopo aver perso tutto, ha capito davvero qual è la sua gente e cosa vuole per lei e dalle persone che gli sono affianco. Ha trovato nella comunità un senso di appartenenza e di condivisione che non aveva mai sperimentato. Ora sa che nel bene e nel male non sarà più sola nel provare qualcosa, qualsiasi emozione sia.
Il significato di Midsommar
Midsommar è una riflessione intensa sul bisogno umano di empatia, connessione e condivisione delle emozioni. Dani, ignorata e sminuita da chi avrebbe dovuto amarla, trova accoglienza in un contesto inquietante, ma che almeno la "vede" davvero, l'accetta e le sta affianco. Una conclusione che lascia lo spettatore diviso tra l’orrore delle azioni compiute e la comprensione di un dolore ed un bisogno profondamente umano.