Dopo essere stato presentato all'ultimo TUDUM di Netflix, è finalmente uscito su Netflix il sequel di un film cult del 1996 con Adam Sandler. Un Tipo Imprevedibile 2 è il nuovo lungometraggio in collaborazione tra Happy Madison Production (la società di Sandler) e gli studi Netflix.
Di nuovo sui campi da golf con il ritorno del campione Happy Gilmore, che dopo una serie di disavventure, sarà costretto a tornare in campo per battere un nuovo rivoluzionario avversario. Nel cast troviamo alcuni attori dal film originale e un po' di new-entry come i figli di Adam Sandler e Bad Bunny, più alcune special guest come Margaret Qualley.
Un Tipo Imprevedibile 2 è all'altezza del film originale?
Bisogna ammettere che una delle mode e usanze del cinema odierno è proprio riportare in voga vecchi film attraverso lo sviluppo di un sequel a distanza di anni, un esempio è sicuramente Space Jam, Beetlejuice di Tim Burton oppure proprio Quel pazzo venerdì in arrivo con il secondo film nelle prossime settimane.

Un Tipo Imprevedibile 2 è un film che riesce a riallacciarsi bene all'originale, tramite vari flashback e riprese d'archivio, ricordando e celebrando il film stesso del '96. Nonostante questo, alcune scelte di trama risultano decisamente discutibili e portano lo spettatore a storcere il naso.
Lo stile Happy Gilmore non ci abbandona
A distanza di anni i fan più affezionati probabilmente temevano l'esito negativo del sequel, soprattutto in termini di stile e unicità. Questo fattore in realtà non è per niente messo da parte, anzi, grazie all'influenza di Adam Sandler che riesce a tenere in piedi la baracca quasi da solo, Happy Gilmore riesce a mantenere lo spirito di una volta nonostante il trascorso degli anni.

L'inclusione di persone vicine ad Adam Sandler come sua figlia, Sunny Sandler, che interpreta Vienna Gilmore, crea un rapporto paterno affabile e accentuato. Cameo come Steve Buscemi, oppure star musicali come Eminem o Post Malone e ancora delle star del vero golf, porta un valore aggiunto al film Netflix.
Tecnologia vs Golf
Come già successo in altre molteplici occasioni, anche Un Tipo Imprevedibile 2 riflette in qualche modo il dualismo che viviamo tra l'avvento delle tecnologie e le usanze tipiche di una volta. Vediamo infatti un torneo tra società che propongono un nuovo tipo di golf, estremamente tecnologico ed avanzato, contro lo sport classico a regola d'arte.
Questa rappresentazione è sicuramente efficace per giocare sul sicuro, ma le idee sanno abbastanza di riciclo, oltre ad essere molto prevedibili. L'effetto finale e il legame familiare restituisce un po' quella che è la classica serenità da lieto fine, ma il percorso fatto è comunque qualcosa di molto, forse troppo, semplice.
Le buche mancate di Un Tipo Imprevedibile 2
Come precedentemente accennato, Un Tipo Imprevedibile 2 o Happy Gilmore 2 come da titolo originale, ha alcuni punti a sfavore. Sono presenti alcuni elementi che risuonano particolarmente forzati e compensativi, lo scopo finale della storia è il medesimo dell'originale, non aggiunge e non toglie praticamente nulla.
La partecipazione del rapper Bad Bunny è piuttosto fastidiosa. Ormai sappiamo si stia dedicando anche al cinema, come accaduto per Bullet Train, ma in realtà il tipo di interpretazione che vediamo è più da performer che da attore.

Infine va sottolineato il fatto che questo sequel, a distanza di 30 anni circa dal primo film, risulta essere meno comico e più moralista. Lo spettacolo e la comicità sono indubbiamente cambiati nel tempo, ma il racconto qui è quasi fuorviante rispetto a quello che siamo abituati a vedere con Adam Sandler.