Angelina Jolie: 5 film per conoscerla come regista
Attrice e attivista, ma anche regista: ecco i 5 film realizzati da Angelina Jolie
Attrice, produttrice cinematografica, attivista e ambasciatrice dell’UNHCR: Angelina Jolie è una figura eclettica, nonché una delle star più famose ed amate di Hollywood.
Figlia degli attori Jon Voight e Marcheline Bertrand, Angelina Jolie nasce a Los Angeles nel 1975 e nel 1995 ottiene il suo primo ruolo da protagonista in un film hollywoodiano, Hackers di Iain Softley. La fama, tuttavia, giungerà grazie al ruolo di Lara Croft nei film Lara Croft: Tomb Raider del 2001 e Tomb Raider - La culla della vita del 2003.
Angelina Jolie è vincitrice di due premi Oscar, tre Golden Globes, tre SAG e un Orso d’argento. Nel 2000 riceve la statuetta dell’Academy come Miglior attrice non protagonista per il ruolo interpretato in Ragazze interrotte, film del 1999 diretto da James Mangold, mentre nel 2014 si vedrà assegnare il premio umanitario Jean Hersholt per il suo attivismo.
LA REGIA
Se il suo impegno umanitario e la sua carriera attoriale sono ormai ben noti a chiunque, meno conosciuto è, invece, il suo interesse per la regia, nonostante abbia realizzato delle pellicole valide e significative.
Nel 2007 Angelina Jolie debutta dietro la macchina da presa con un documentario, A Place in Time, e nel 2011 segna il suo esordio alla regia filmica con Nella terra del sangue e del miele (In the Land of Blood and Honey). Seguiranno le tre pellicole Unbroken nel 2014, By the sea nel 2015 e Per primo hanno ucciso mio padre (First They Killed My Father) nel 2017.
Risale agli ultimi mesi del 2020 la notizia di un suo ritorno alla regia: Unreasonable Behaviour sarà il prossimo lavoro di Angelina Jolie, un film sulla vita del fotografo e fotoreporter di guerra britannico Donald McCullin che vedrà Tom Hardy come protagonista.
Il cinema di Angelina Jolie è profondamente legato alla sua esperienza umanitaria e alla volontà della regista di spingere lo spettatore a riflettere sulle tematiche che presenta.
Sono pellicole, infatti, in cui è forte la necessità di andare oltre alla resa filmica e al linguaggio cinematografico in senso stretto, per abbandonarsi all’emozione e al pensiero.
I suoi film sono delle lenti di ingrandimento che puntano su singole storie per raccontare realtà ben più ampie che accomunano masse di persone differenti, che si ritrovano a condividere una stessa condizione esistenziale spesso fatta di dolore, sofferenze e difficoltà.
In gran parte incentrate attorno a temi storici, le sue opere, difficili da digerire, sono crude e dirette e per questo sono state spesso accolte con gran riserva, addirittura bandite o negate dalle forze politiche che sono raffigurate in esse.
In attesa del prossimo film, ecco tutti i lavori di Angelina Jolie nei panni di regista che dovete assolutamente recuperare.
A PLACE IN TIME - 2007
A Place in Time segna il debutto alla regia di Angelina Jolie. Distribuito anche con il titolo A Moment in the World, si tratta di un documentario realizzato nel 2007 e presentato al Tribeca Film Festival dello stesso anno.
Angelina Jolie si avvale della collaborazione di amici attori e artisti in generale, che interpretano sé stessi, distribuiti in giro per il mondo per il tempo di una settimana: Ryan Gosling, Sean Astin, Colin Farrell, Anne Hathaway, Jonny Lee Miller, Nicole Barrè, Hazel Armenante, Djimon Hounsou, Wyclef Jean, Bai Ling, Hilary Swank e Olivier Martinez, oltre a Jolie stessa.
Ognuno di essi si è spostato in una differente parte del globo, armato di videocamera e voglia di esplorare la quotidianità degli ambienti visitati. I paesi rappresentati nella pellicola sono l’Italia, i Paesi Bassi, l’Afghanistan, la Cambogia, l’Argentina, il Ciad, Capo Horn, l’Islanda, l’India, la Nigeria, la Namibia e il Kosovo, di cui si sono perlustrati campi profughi, orfanotrofi e altri luoghi rappresentativi di difficoltà.
L’11 gennaio 2005 (il film è stato girato due anni prima della sua distribuzione) alle ore 12:00 tutti i partecipanti hanno ripreso, ininterrottamente per tre minuti, la realtà che si prospettava davanti ai loro occhi, tutti esattamente nello stesso momento: il risultato è una scena il cui intento è potente, espressivo ed eloquente.
Si tratta di un documentario sperimentale, alla cui base vi è l’idea di dimostrare due aspetti opposti ma complementari della nostra realtà su questa Terra: da un lato la diversità dei luoghi, dei popoli e della quotidianità in angoli opposti del mondo; dall’altro, l’affinità dello spirito umano, ciò che accomuna e che connette milioni di persone pur nella loro varietà.
L’obiettivo di Angelina Jolie è (e rimarrà per tutti i lavori successivi) aumentare la cosapevolezza nello spettatore, spingerlo ad uscire dalla propria realtà per esplorare contesti complicati e drammatici, con la speranza che sorga in chi osserva la volontà di portare un aiuto, anche solo attraverso una maggiore comprensione.
NELLA TERRA DEL SANGUE E DEL MIELE - 2011
Nella terra del sangue e del miele (in inglese In the land of Blood and Honey) è il primo film in senso stretto realizzato da Angelina Jolie, anche autrice della sceneggiatura.
Diretto nel 2011 e nominato ai Golden Globe 2012 come Miglior film straniero, Nella terra del sangue e del miele è la rappresentazione di una storia romantica ambientata tra il 1992 e il 1995 in Bosnia, durante la guerra dei Balcani.
Ajla (Zana Marjanovic) è un’artista musulmana; Danijel (Goran Kostic) è un ufficiale di polizia serbo. Si conoscono, si corteggiano, forse nasce l’amore. Poi, scoppia la guerra, che sottolinea la differenza razziale tra i due protagonisti e li pone su due fronti opposti. I giovani tentano comunque di portare avanti la loro relazione, nonostante la pioggia di violenza che cade attorno a loro.
Ma la vera protagonista della pellicola è la guerra, che non si limita a fare da sfondo agli intrecci d’amore ma si ritaglia uno spazio tutto per sé.
Angelina Jolie si rivela estremamente abile nella ricostruzione delle scene proprie del conflitto, dipingendo con grande maestria la crudeltà e l’orrore di una lotta che ha spazzato via ogni sentimento di amore e bontà, lasciando spazio solo per la violenza che, come sempre, si perpetra da parte di chi ha la forza e il potere al proprio fianco, nei confronti della popolazione più indifesa e, in questo caso, in particolare delle donne.
La regista vuole portare sullo schermo le atrocità della guerra bosniaca per mostrare allo spettatore una realtà di cui sa ben poco perché poco se ne è parlato. A spingerla nella realizzazione di Nella terra del sangue e del miele è anche la necessità di far luce su sfumature apparentemente sottili ma di grande importanza, spostando l’attenzione su come la guerra sia esperta nel cambiare e nel colpire profondamente le relazioni tra noi esseri umani.
Angelina Jolie non ha paura di affrontare un tema spinoso, lo fa attraverso scelte azzardate (come quella di girare il film in serbo-croato) e lo porta a compimento nonostante le molteplici critiche ricevute prima ancora dell’inizio delle riprese, sia da parte delle donne bosniache, reali vittime del conflitto, sia da parte dello stesso governo bosniaco, che non ha concesso il permesso di girare a Sarajevo poiché “lo script non è abbastanza chiaro da poterci assicurare che l’argomento sia trattato bene”.i
Tuttavia, una volta uscito in sala, il film è stato accolto positivamente.
Nella terra del sangue e del miele può essere noleggiato su Chili.
UNBROKEN - 2014
Diretto e prodotto da Angelina Jolie e sceneggiato dai fratelli Coen, Unbroken è un film del 2014, trasposizione cinematografica del libro Sono ancora un uomo. Una storia epica di resistenza e coraggio di Laura Hillenbrand.
Con tre candidature ai premi Oscar del 2015 (Migliore fotografia, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro), il film racconta la vera storia di Louis Zamperini (interpretato da Jack O'Connell, star della serie televisiva Skins), atleta olimpionico divenuto poi soldato che sopravvisse 47 giorni nell’oceano Pacifico prima di essere catturato prigioniero dalla Marina giapponese rinchiuso in un campo di prigionia.
La visione di questa pellicola è una sofferenza continua che obbliga lo spettatore ad empatizzare con il dolore provato dal protagonista.
Unbroken è una storia di forza, una forza incredibile unita alla speranza di un uomo solo contro la crudeltà e la cattiveria umana. Louis Zamperini dimostra una robustezza quasi disumana, inverosimile nonostante la sua realtà, resistendo a continue prove fisiche e psicologiche, prima in mare e poi in schiavitù, senza mai arrendersi, scoraggiarsi o cedere alle oppressioni di forze a lui superiori ma, al contrario, trovando il coraggio di perdonare.
Senza bisogno di troppe parole, Angelina Jolie dipinge immagini profondamente espressive, forti e dense, che colpiscono per la loro carica di significato. Non si limita, come è poi sua caratteristica peculiare, a descrivere la guerra come siamo abituati a vederla, ma scava nel fondo dell’umano per raccogliere ciò che la forza di un conflitto è in grado di plasmare, con particolare attenzione ai rapporti umani.
Anche in questo caso, ancor prima della sua uscita in sala l’opera della regista ha ricevuto pesanti critiche dal Giappone, dove la pellicola è stata poi bandita: “È pura invenzione. Questo film non ha alcuna credibilità ed è immorale”.
Unbroken può essere visto in streaming su Netflix o su PrimeVideo.
BY THE SEA - 2015
Sceneggiato, diretto e anche interpretato da Angelina Jolie (in compagnia di Brad Pitt), By the Sea, film del 2015, è forse l’opera che più si distingue dagli altri lavori della regista.
Ambientato durante la metà degli anni Sessanta, i protagonisti assoluti sono Vanessa e Roland, lei ex-ballerina e lui scrittore, una coppia bellissima e di successo che si reca in vacanza in Francia, su un’isola vicino al mare. Dall’albergo in cui alloggiano Vanessa esce raramente e le ore trascorse in solitudine la portano ad ideare un passatempo bizzarro e perverso: osservare, attraverso un buco nel muro, la vita privata della giovane coppia ospite nella camera accanto alla sua.
Fin dai primi minuti appare chiaro che Vanessa e Roland stanno vivendo una crisi nel loro rapporto, il cui motivo verrà svelato solo alla fine del film, rimanendo avvolto in un alone di mistero e segretezza che contribuisce a creare un’atmosfera di tensione e nervosismo che schiaccia i due protagonisti.
In particolare, però, è Vanessa che si delinea come la parte più colpita: sembra avvolta da un’inquietudine che la opprime, non le dà pace, che cresce dentro di lei giorno dopo giorno, sempre di più, silenziosa e infima ma esasperante ed irritante. È un tormento che si trasformerà presto in perversione, in un gioco depravato e sadico che coinvolge anche il marito, convinto di aver finalmente trovato un punto di contatto con la moglie.
Ma anche la tensione cresce, insieme alle ansie, alla paura e alla rabbia, fino ad esplodere. Ed è questa esplosione che porterà alla tanto agognata quiete: finalmente, Vanessa si sfoga del peso che la asfissiava e allo spettatore è dato di comprendere le reali ragioni dietro a tali affanni.
Anche se si allontana dalle tematiche strettamente storiche che identificano gli altri lavori di Angelina Jolie, By the Sea mantiene un carattere didascalico, puntando a raffigurare una condizione prevalentemente femminile che può però assumere un valore ben più ampio. Il film mostra cosa possono causare in una persona e in una coppia tormento e sofferenza, quali sono le conseguenze del nascondere dentro di sè un dolore eccessivo e indomabile che spinge a non trovare più un senso ragionevole nella vita.
By the Sea può essere visto in streaming su Chili.
PER PRIMO HANNO UCCISO MIO PADRE - 2017
Ultimo film in ordine cronologico di Angelina Jolie, Per primo hanno ucciso mio padre (First they killed my father in originale) risale al 2017 e, anche in questo caso, si tratta di un adattamento cinematografico del libro autobiografico Il lungo nastro rosso di Loung Ung (2000).
Candidato ai Golden Globe 2018 nella categoria di Miglior film in lingua straniera (la lingua originale, oltre all’inglese, è lo khmer), il lungometraggio traccia le vicende relative all’invasione della Cambogia e al genocidio perpetrato dal regime dei Khmer rossi negli anni dal 1975 al 1979.
La storia è raccontata attraverso le azioni della famiglia della scrittrice Loung Ung, in particolare attraverso gli occhi della bambina protagonista (che è poi la stessa scrittrice): è dal suo punto di vista che osserviamo il dolore, la morte e le sofferenze che, nella sua innocenza, si trova a scoprire per la prima volta. Riviviamo con lei ciò che ricorda, le emozioni che ha vissuto. Le inquadrature si soffermano su tutto ciò che più ha catturato la sua attenzione, i dialoghi riportano solo ciò che lei è riuscita ad intercettare.
Nella sua purezza, semplicità e ingenuità, le immagini di guerra che scorrono sullo schermo sono rese ancora più strazianti e insopportabili e, ancora una volta, si adattano perfettamente agli intenti di Angelina Jolie, che porta sullo schermo l’ennesima storia tragica che è passata inosservata ai più ma che non bisogna dimenticare.
Per primo hanno ucciso mio padre può esser visto in streaming su Netflix.
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