eSports, la nuova frontiera dell’intrattenimento
Con il crescente aumento di videogiocatori amanti di giochi multiplayer-only, i cosiddetti eSports da fenomeno di nicchia sono divenuti in breve tempo uno dei settori più redditizi e partecipativi dal punto di vista sociale: basti pensare ai tornei di RTS, FPS, MMO e MOBA, per citare i più importanti, dove squadre di giocatori professionisti, altrettanto […]
Con il crescente aumento di videogiocatori amanti di giochi multiplayer-only, i cosiddetti eSports da fenomeno di nicchia sono divenuti in breve tempo uno dei settori più redditizi e partecipativi dal punto di vista sociale: basti pensare ai tornei di RTS, FPS, MMO e MOBA, per citare i più importanti, dove squadre di giocatori professionisti, altrettanto sponsorizzate, si sfidano non solo per essere riconosciute come le migliori in tutto il mondo, ma soprattutto per poter vincere le alettanti somme di denaro che vengono messe in palio. Siamo cioè di fronte ad una vera trasformazione epocale dell'idea del videogioco come solo passatempo fine a se stesso.
La promozione degli eSports con il conseguente incremento di interesse fra il pubblico è arrivata da un lato grazie a Twitch.tv e dall'altro lato attraverso veri e propri investimenti da parte sia di alcune aziende private, sia di enti governativi di vari paesi (si ipotizza che entro il 2020 il fatturato totale raggiungerà il miliardo e mezzo di dollari). FIFA, per esempio, ha permesso all'AS Roma di entrare ufficialmente nel mondo degli sport elettronici e la Liga spagnola ha recentemente sostenuto il suo primo evento, riscuotendo uno straordinario successo.
Non è parso strano, quindi, per i motivi suddetti che sul tema degli eSports non si accendesse un dibattito su più fronti tra cui anche quello giuridico. Proprio in tal senso è stato significativo l'intervento dell'Italia nel sollevare la questione se questa categoria potesse o meno essere inserita nelle discipline olimpiche. La risposta del CIO non si è fatta attendere e nel 2017 esso l'ha riconosciuta come attività sportiva dichiarando che “i videogiocatori professionisti si allenano e offrono prestazioni paragonabili agli atleti degli sport tradizionali” suscitando non poco stupore. E nel resto del mondo cosa succede?
La Cina, capendo quanto questo genere di eventi possa giovare ulteriormente alla propria economia, ha permesso alla holding proprietaria di Google di investire nella Chushou, piattaforma digitiale che trasmette esclusivamente incontri di giochi a livello competitivo. È notizia poi di qualche giorno fa che il principe ereditario del Dubai ha approvato la partnership tra DMO e il gruppo TECOM per realizzare addirittura il primo stadio interamente dedicato agli eventi mondiali di eSports: la volontà infatti è di rendere gli Emirati Arabi Uniti un forte punto di riferimento per questo genere di incontri sportivi.
Sono solo le prime battute di una partita, quella degli eSports, che sembra avere, però, tutte le carte in regola per diventare un grande successo di massa.
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