Kingdom Hearts III: il caso delle copie rubate
Primo o poi doveva accadere perché, come recita un proverbio, “l’occasione fa – a volte, aggiungo io –l’uomo ladro”. Infatti da qualche giorno circola sul web la notizia che un addetto alla gestione logistica dei prodotti della Square Enix abbia rubato una trentina di copie di Kingdom Hearts III per Xbox One mettendole in vendita sulla piattaforma di […]
Primo o poi doveva accadere perché, come recita un proverbio, “l'occasione fa – a volte, aggiungo io –l'uomo ladro”. Infatti da qualche giorno circola sul web la notizia che un addetto alla gestione logistica dei prodotti della Square Enix abbia rubato una trentina di copie di Kingdom Hearts III per Xbox One mettendole in vendita sulla piattaforma di Facebook a 100 dollari ciascuna. Da vero astuto, visto che è stato facilmente individuato e, a quanto sembra, trasferito nelle patrie galere nipponiche.
Si è giunti alla scoperta del misfatto non solo per l'annuncio apparso sul social media, ma anche per alcune immagini e parti di video del gioco che sono stati, di fatto, resi noti con largo anticipo sulla data di uscita confermata, come sappiamo, per il 29 Gennaio prossimo. La compagnia giapponese è così corsa subito ai ripari attraverso il proprio designer e game director Tetsuya Nomura il quale ha espressamente richiesto a tutti gli appassionati della saga di non lasciarsi coinvolgere ed attirare dall'allettante offerta per un rispetto dovuto a tutti coloro che da ben dodici anni stanno attendendo questo nuovo capitolo, dichiarando inoltre, a scanso di equivoci, come riportato da più parti, che: “L'epilogo e il filmato segreto, le più grosse anticipazioni possibili sul gioco, saranno rilasciati in un secondo momento, quindi non saranno mostrati prima del lancio del gioco”. Un ulteriore scoraggiamento a tutela dell'integrità del prodotto e nei confronti di chi potrebbe in futuro riprovarci.
Ciò significa che nella copia fisica del titolo sono memorizzate sequenze che solo l'azienda nel momento del lancio potrà sbloccare mediante una patch specifica, a garanzia dell'autenticità dell'originale contro ogni forma possibile d'azione fraudolenta.
C'è, però, un'altra lettura che si può dare, secondo me plausibile, a questo fatto che mi sembra ideato, a pensarci bene, con grande ingenuità e gli sviluppi lo potrebbero eventualmente confermare: e se fosse una trovata pubblicitaria, orchestrata a dovere per richiamare già da ora l'attenzione e l'interesse dell'intero mondo videoludico? L'importante è parlarne, più se ne parla e meglio è.
Caricamento commenti...