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Recensione

Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno, Recensione – Missione compiuta

Tom Cruise torna in sala con Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno, il settimo capitolo della storica saga action.

Autore
Francesco
Schinea
Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno, Recensione – Missione compiuta

Tom Cruise ce l'ha fatta di nuovo. Dopo lo straordinario successo di Top Gun: Maverick, che in uno dei momenti più complicati della storia del cinema ha "salvato l'industria cinematografica", parole di Steven Spielberg; Cruise ritorna con un altro film pensato per l'esperienza in sala.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno è il settimo film della storica saga action che dal 1996 ha Cruise come protagonista e produttore. Si tratta del primo capitolo di quella che potrebbe essere l'ultima avventura di Ethan Hunt. Il condizionale è d'obbligo, in quanto il regista e sceneggiatore Christopher McQuarrie ha confermato che il franchise dovrebbe continuare anche dopo la seconda parte di Dead Reckoning.

In attesa di scoprire se il secondo capitolo arriverà nelle sale già nel 2024, vi spieghiamo perché Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno è un grande film d'azione che merita di essere visto al cinema.

Un'esperienza adrenalinica

Sono passati diversi anni da quando Cruise e McQuarrie si sono chiesti per la prima volta chi sarebbe stato il villain del film. Alla fine hanno optato per una soluzione che col senno di poi si è rivelata più che mai attuale: l'intelligenza artificiale.

Ethan Hunt si trova di fronte a quella che più che mai sembra una missione impossibile: sconfiggere un'entità onnipotente. L'agente dell'IMF è chiamato a recuperare due misteriose chiavi, quelle che nelle mani sbagliate potrebbero dar vita ad un conflitto dalle proporzioni mondiali. In una società dominata dalla tecnologia, questa Entità rappresenta infatti l'arma definitiva per il controllo del pianeta. Troviamo dunque un uomo contrapposto all'IA, a cui si affianca l'antagonista "tangibile" Gabriel (Esai Morales).

Non è scontato dar vita ad una trama avvincente quando il villain conosce tutte le mosse del protagonista ed anticipa allo spettatore alcuni colpi di scena. Eppure funziona. Dead Reckoning non ha, infatti, una sceneggiatura impeccabile, ma se dobbiamo essere onesti non è questo il motivo per cui la saga ha saputo intrattenere milioni di spettatori.

La trama, che in questo caso è comunque solida ma un po' troppo pretenziosa, è per lo più un pretesto per dar vita ad un blockbuster d'intrattenimento fedele ai canoni del franchise: azione, effetti pratici ed un grande cast. Perché Mission Impossible 7 è un'esperienza cinematografica adrenalinica che fa affidamento sulle sue spettacolari scene d'azione e sul carisma dei suoi protagonisti, a discapito di alcune scelte narrative influenzate anche dalla travagliata produzione in piena emergenza sanitaria.

La saga di Mission: Impossible ha saputo conquistare il pubblico grazie agli stunt di Tom Cruise e dei suoi comprimari. Dead Reckoning non è da meno, con alcune delle sequenze più incredibili dell'intero franchise. In primo luogo quella che è stata la punta di diamante nella promozione del film da parte di Paramount Pictures: la scena in cui Cruise si getta da un dirupo a bordo di una moto.

Immagini che lasciano senza fiato, viste sul grande schermo. E pensare che non si tratta neppure della sequenza d'azione migliore della pellicola. La qualità è così elevata che diventa difficile scegliere tra il fenomenale terzo atto di film e l'inseguimento in auto per le strade di Roma.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno

Il team Hunt si allarga

"Non scriviamo un personaggio per poi ingaggiare un attore. Noi scegliamo attori che amiamo e poi troviamo dei ruoli su misura per loro". Così McQuarrie ha spiegato la filosofia di una saga che fa totale affidamento sui suoi interpreti, e che in Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno ha dato i suoi frutti.

Ogni attore è perfetto per il ruolo che porta in scena, in quello che è uno dei film più corali della saga. Tom Cruise resta al centro dell'universo di Mission: Impossible, ma questa volta il suo Ethan è più stanco, può permettersi di lasciare la scena ad un cast impeccabile. Dai soliti noti Simon Pegg e Ving Rhames fino ad i nuovi arrivati come Shea Whigham, passando per il ritorno di Henry Czerny, che ha ripreso il ruolo di Eugene Kittridge interpretato nel primo film della saga. L'unico personaggio a non convincere appieno è il villain di Esai Morales.

Ma in un genere cinematografico spesso dominato da protagonisti maschili, gli highlights di Dead Reckoning sono i suoi personaggi femminili. Donne enigmatiche, quasi impossibili da decifrare. L'unica che abbiamo imparato a conoscere a fondo nel corso degli anni è la Ilsa Faust di Rebecca Ferguson (Dune, Silo), che gioca ancora una volta un ruolo fondamentale nella missione di Ethan, seppur ridimensionato dall'arrivo di Grace (Hayley Hatwell).

Chi invece ha visto crescere il proprio ruolo è la magnifica Vanessa Kirby (Pieces of a Woman, The Crown). La sua "Vedova Bianca", introdotta per la prima volta in Fallout, fa da intermediaria fra tutte le parti coinvolte nell'acquisizione della pericolosa arma al centro della trama di Dead Reckoning. Un personaggio "grigio", ma affascinante.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno

Le grandi rivelazioni del film sono però due new entries: Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e soprattutto Hayley Atwell (Captain America - Il primo Vendicatore). Quest'ultima interpreta Grace, un'astuta ladra il cui primo incontro con Ethan sembra del tutto fortuito. Nel corso della pellicola ha però un'evoluzione importante, gli eventi che si susseguono plasmano la sua personalità e le sue abilità.

L'aspetto più affascinante di Grace è che si tratta del primo personaggio del team a non appartenere a questo mondo di spie e missioni segrete. Finisce per rubare la scena a tutti, persino a Tom Cruise. Non ci sarebbe da stupirsi se fosse lei a raccogliere il testimone da Ethan Hunt dopo la seconda parte di Dead Reckoning. In tal caso, il futuro della saga sarebbe in ottime mani.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno

Mission: Impossible - Dead Reckoning deve essere visto in sala

A differenza di gran parte degli altri film della saga, Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno cerca di scavare nell'interiorità del protagonista e nel suo rapporto con gli altri personaggi. Il risultato è tuttavia mediocre, poiché non riesce ad aggiungere la componente emotiva che avrebbe voluto. Persino quello che sarebbe dovuto essere il momento più commovente di Dead Reckoning passa quasi inosservato.

Lo stesso non si può dire dell'umorismo, ben bilanciato, che contribuisce a rendere Dead Reckoning un action movie ancor più divertente. Se a ciò si aggiunge un ritmo incalzante e la grande cura degli aspetti tecnici, ecco trovati tutti gli ingredienti che rendono Dead Reckoning un formidabile blockbuster d'intrattenimento.

La regia nelle sequenze d'azione è ottima. Ne è la prova l'inseguimento di Roma, per cui va dato grande merito a McQuarrie per aver saputo dirigere in modo impeccabile Cruise alla guida della 500 gialla (con una mano sola). Di certo Fast X avrebbe tanto da imparare.

Ogni ripresa è pensata per l'esperienza cinematografica. Cruise ha particolarmente a cuore i formati premium, ovvero le proiezioni Imax e Dolby Altmos. Il film è effettivamente ideato per essere visto sullo schermo più grande possibile e con un sistema audio in grado di restare al passo con un montaggio sonoro di altissimo livello. Senza girarci troppo intorno, Dead Reckoning è un film che va visto in sala per essere apprezzato.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno

Più di una "Parte Uno"

I film dalla durata eccessiva sono diventati una consuetudine negli ultimi mesi. 2 ore e 43 sono tante, anche per Tom Cruise. Nel complesso Dead Reckoning ne esce comunque bene, grazie ad una prima metà di film estremamente scorrevole ed una seconda che, pur appesantita da molti più dialoghi, riesce a mantenere alta l'attenzione dello spettatore. In ogni caso tagliare alcune scene ed alleggerire una trama complessa avrebbe di certo giovato al film.

Ma non è solo la durata ad uniformare Dead Reckoning ai recenti blockbuster hollywoodiani. Dopo Dune, Fast X e Spider-Man: Across The Spider-Verse, ecco un altro primo capitolo di una pellicola suddivisa in due parti. Eppure, tra quelli citati, Dead Reckoning è senza dubbio il più autoconclusivo.

Sia chiaro, le domande lasciate in sospeso sono tante. Quantomeno però questa Parte Uno riesce a stimolare la curiosità per la seconda parte, chiudendosi comunque in modo soddisfacente. Ethan Hunt non ha ancora completato la sua ultima missione, ma Tom Cruise ha già fatto centro.

Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno, Recensione – Missione compiuta

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Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno, Recensione - Missione compiuta

Dead Reckoning è un action movie di altissimo livello, grazie alle spettacolari coreografie delle sequenze d'azione. Una trama non impeccabile fa da contorno agli stunt di Tom Cruise e soci nella missione di Ethan Hunt: sconfiggere l'intelligenza artificiale. La regia, il montaggio sonoro e la fotografia sono la ciliegina sulla torta di un film che pur essendo una parte uno dà un senso di completezza. Intrattenimento allo stato puro, un'esperienza adrenalinica da vivere sul grande schermo. Forse non raggiunge le vette toccate da Fallout, ma poco ci manca.