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Taxi Driver: spiegazione del finale e significato del cult di Martin Scorsese

Taxi Driver ritorna al cinema per il suo 50° anniversario. Qual è il vero significato e la spiegazione del film cult di Martin Scorsese?

Di , con 8 1/2 ho avuto la “vocazione”. Nella vita studio Cinema e vorrei un giorno far parte di questo mondo. Qui, infatti, scrivo di film e serie tv.

taxi driver

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Taxi Driver ritorna al cinema. Solo il 31 marzo e l'1 e il 2 aprile, in occasione del suo 50° anniversario, avrete l'opportunità di rivedere il capolavoro con protagonista Robert De Niro nelle sale cinematografiche. Era il 1976 quando Martin Scorsese dirigeva questa pellicola scritta da Paul Schrader che diventò ben presto emblema della New Hollywood e di una nuova generazione di cineasti.

Per la seconda volta Scorsese, dopo Mean Streets, sceglie De Niro, reduce dal successo de Il Padrino. La pellicola si guadagnerà la Palma d'Oro a Cannes diventando ben presto un pilastro della storia del cinema. Scopriamo insieme il significato del film, simbolo dell'alienazione e della solitudine in un America che, dietro una patina di perfezione, nasconde corruzione e violenza.

Una scena dal film, Taxi Driver.

Di cosa parla Taxi Driver?

Travis Bickle (Robert De Niro) è un ex marine, reduce della guerra in Vietnam. Soffrendo d'insonnia decide di sfruttare il tempo in cui non dorme lavorando come tassista notturno. Vive una vita solitaria, scandita da bevute al cinema. Un giorno però si innamora di Betsy che fa parte della campagna elettorale condotta dal senatore Palantine. Dopo che, al primo appuntamento, Travis la porta in un cinema a luci rossi, Betsy decide di non frequentarlo più.

Nella sua mente scattano dei meccanismi violenti che lo portano a meditare di uccidere Palantine. Quando pero conosce Iris (una giovanissima Jodie Foster), una prostituta di 13 anni, decide di aiutare lei, uccidendo la banda di malavitosi e diventando un (anti)-eroe.

Una scena dal film, Taxi Driver.

Le tematiche dietro Taxi Driver

Taxi Driver affronta varie tematiche. Innanzitutto Travis diventa l'emblema della società del tempo. Reduce di guerra, passa le sue notti insonni guidando un taxi notturno. Quindi i temi dell'isolamento/della solitudine sono connessi a quello dell'alienazione e dell'emarginazione sociale. Il protagonista solitario, osserva la metropoli newyorkese, sporca e corrotta socialmente e politicamente. Travis dice essere "nato per essere solo" eppure è frustato per la vita che conduce, una vita fatta di giorni interminabili, trascorsi da solo, eppure vorrebbe in cuor suo cambiare la sua situazione "Io ho sempre sentito il bisogno di avere uno scopo nella vita".

Le sue ossessioni lo spingono alla violenza, che raggiunge il suo apice nella scena finale. Travis finisce per salvare Iris (e non se stesso), raggiungendo una sorta di "redenzione" facendosi giustizia da solo, decidendo ciò che è giusto o sbagliato fare.

Una scena dal film, Taxi Driver.

Taxi Driver, la spiegazione del finale: idolatrare la violenza?

Sul finale, Scorsese inquadra dall'alto il protagonista ferito mentre arriva la polizia. In molti si sono chiesti se Travis muoia nella sparatoria. Questo porterebbe a vedere gli ultimi minuti come una sorta di proiezione di quello che Travis avrebbe voluto. Probabilmente questa è solo una folle teoria, ciò che è certo è che Travis verrà ricordato come un eroe metropolitano per aver salvato la piccola Iris. Un tipo di eroe o antieroe postmoderno, in una società che spesso idolatra la violenza.

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