Bird Box Barcelona, Recensione – Tutto già visto?
di Martina Bellantuono
Pubblicato il 2023-07-19
Bird Box Barcelona è lo spin-off del film del 2018 con Sandra Bullock, disponibile su Netflix dal 14 luglio.

Bird Box Barcelona è lo spin-off targato Netflix di Bird Box, pellicola del 2018 con protagonista Sandra Bullock. Ogni volta che un film ha successo, la piattaforma si mobilita subito con una serie di sequel e prequel che non riescono a tener testa alla pellicola originale. Nel caso di Bird Box Barcelona ci troviamo di fonte ad uno spin-off, che ci propone una versione locale (spagnola) del film con Sandra Bullock.
La pellicola amplia l’universo di Bird Box e dell’horror fantascientifico con dettagli più cupi e cruenti che non sempre hanno l’effetto desiderato. In più vi è una riflessione di fondo sul fanatismo religioso, che assume più valore se si pensa al forte cattolicesimo della Spagna. Molti i richiami, oltre ad A Quiet Place, anche al più recente The Last of Us. Un mondo post-apocalittico invaso da figure “aliene” in cui spiccano i sentimenti di una figura paterna. Qualcosa di già visto e rivisto? Scopriamolo insieme.

Il futuro distopico
Siamo in un futuro dispotico dove l’universo è invaso da creature aliene che, se guardate, stimolano a suicidarsi. Ecco perché i superstiti, non ancora colpiti da questi sguardi fatali, vagano per le strade bendati. Il background è lo stesso di Bird Box (2018) ma questa volta la storia è un road movie tra le strade di Barcellona. Il protagonista, Sebastian (Mario Casas), dopo aver perso la moglie, si trova anche senza la figlia Anna (Alejandra Howard) e ora vaga per le strade, sperduto, aggregandosi a vari gruppi.
Sebastian però fa parte di un’altra categoria di persone, comunque prossime alla follia, che inducono gli altri a guardare queste creature. Egli è un veggente e vede gli “alieni” come un elemento positivo, un modo per ricongiungersi alla figlia. Durante il suo percorso si legherà particolarmente a Claire (Georgina Campbell) e alla piccola Sophia (Naila Schuberth), che incarnano rispettivamente la moglie e la figlia che non ci sono più.

Le differenze con Bird Box: tra religione e violenza
Una differenza fondamentale rispetto alla pellicola del 2018 è rappresentata dalla religione. In Bird Box Barcelona il suicidio viene visto come liberazione miracolosa e guardare le creature può trasportarci in un mondo migliore. Si crea quindi un divario tra le persone comuni che scappano con il gli occhi bendati, e quei profeti che invece esaltano la propria fede.
Ciò che allontana questo spin-off dal film originale è anche la volontà di mostrarci quello che in Bird Box era celato. Il film con Sandra Bullock si concentrava molto di più sulla tensione e la suspance date dal “non visto”. In Bird Box Barcelona, invece, ci si concentra su intere sequenze di suicidio più violente.
Il problema sta però nel fatto che i due registi e creatori Alex Pastor e David Pastor, mettono insieme una serie di elementi da i già citati The Last of Us e A Quiet Place, passando per The Walking Dead o E venne il giorno di Shyamalan. Il risultato? Un mix confuso, un calderone di cose già viste, che non aggiunge nulla di nuovo all’universo dell’horror/sci-fi, particolarmente esplorato nell’ultimo decennio.