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Bypassato il sistema di identificazione biometrico incentrato sulle vene di una mano

di Redazione Hynerd.it

Pubblicato il 2019-01-04

Ragioni di sicurezza e di privacy hanno portato la tecnologia a sviluppare sistemi di identificazione di una persona, oltre a quelli già da tempo utilizzati come il Badge, il PIN e la Password, sempre più raffinati e di elevata qualità nel campo della biometria ovvero sulla base delle caratteristiche biologiche di un individuo. Quest’ultime, per …

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Ragioni di sicurezza e di privacy hanno portato la tecnologia a sviluppare sistemi di identificazione di una persona, oltre a quelli già da tempo utilizzati come il Badge, il PIN e la Password, sempre più raffinati e di elevata qualità nel campo della biometria ovvero sulla base delle caratteristiche biologiche di un individuo. Quest’ultime, per chi non fosse del settore, possono essere di due tipologie: fisiologiche e comportamentali.

Alle prime appartengono le tradizionali impronte digitali, la forma della mano, l’aspetto dell’iride, la figura del volto e il DNA, elementi, dunque, che non cambiano nel tempo, mentre alle seconde fanno parte la voce, la calligrafia e il cosiddetto stile di battitura, dati dinamici che risentono dello stato psichico-mentale del soggetto e che per tale motivo hanno bisogno di tanto in tanto di aggiornamenti. Ma, a quanto pare, non sembra essere sufficiente.

Infatti, dopo la notizia che anche le pulsazioni del battito cardiaco sono utili per verificare l’identità di un utente, l’ultima frontiera in questa branca sembra consistere in uno scanner ad infrarossi che digitalizza e memorizza le vene presenti sull’intera superficie palmare e dorsale di una mano in un’immagine 3D, secondo la loro diramazione, dimensione e conformazione.

La sorpresa, però, è stata grande quando durante lo svolgimento del Chaos Communication Congress svoltosi recentemente a Lipsia , è stata mostrata al pubblico una riproduzione in cera di una mano, modellata appositamente per hackerare quel particolare sistema di certificazione che fino a poco tempo prima sembrava inviolabile, sembrava, cioè, dare tutte le garanzie del caso.

Tuttavia, c’è da dire che per ottenere questo risultato si è dovuto ricorrere sia ad una tecnica fotografica ad alta risoluzione, inaccessibile per dei comuni mortali, sia alla produzione di un numero molto consistente, circa 2500, di fotografie, il che lascia, quindi, abbastanza tranquilli coloro che si affidano e si affideranno all’identificazione biometrica incentrata sulle vene. Il futuro è appena incominciato.

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