Nel momento in cui Hideo Kojima si mette al lavoro su un sequel, l’unica certezza è che nulla sarà lineare. Death Stranding 2: On the Beach, previsto per il 26 giugno 2025 in esclusiva PS5, sta prendendo forma come un’opera ancora più criptica, più disturbante e – se possibile – più ambiziosa del primo capitolo. A testimoniarlo è anche il nuovo video riassuntivo pubblicato da Kojima Productions: un compendio narrativo che ripercorre gli eventi salienti del predecessore, condensandoli in un montaggio denso, carico di tensione metafisica e suggestioni esistenziali.
Cos’è successo finora? O meglio: cos’è che crediamo di aver capito?
Il video ci riporta nel mondo post-Death Stranding, dove la morte ha letteralmente contaminato il mondo dei vivi. Sam Porter Bridges, interpretato da un Norman Reedus mai così stoico, diventa l’uomo incaricato di riconnettere l’America, un frammento alla volta, sfruttando una tecnologia detta “rete chirale” – concetto che fonde fisica quantistica, mitologia e una certa poetica da distopia high-concept.
Ma al centro non c’è solo la ricostruzione di un mondo fisico: ci sono i BB (Bridge Babies), neonati cresciuti in capsule amniotiche connessi alle madri in stato comatoso, capaci di fungere da ponte con l’aldilà. Lou, il BB di Sam, è molto più che un MacGuffin narrativo: è simbolo, trauma e catalizzatore emotivo. Il finale del primo Death Stranding ha aperto uno squarcio interpretativo che On the Beach si prepara ad allargare.
Il cast, tra ritorni inquietanti e new entry enigmatiche
Ritroveremo Fragile (Léa Seydoux), Heartman (Nicolas Winding Refn) e l’eterno Higgs (Troy Baker), che nel nuovo trailer appare in versione chitarrista sadico – chitarra elettrica come arma da boss fight? Non saremmo sorpresi. Ma le vere incognite sono i nuovi personaggi: Elle Fanning (la cui presenza è stata annunciata con una delle teaser-campagne più criptiche della storia recente), Shioli Kutsuna e Luca Marinelli, il cui carisma magnetico è già bastato a far esplodere le teorie.

Kojima ha ammesso di aver riscritto parti del gioco perché “stava piacendo troppo”. Che tradotto dal Kojimese significa: "non vi farò mai prevedere dove sto andando."
Gameplay: delivery system 2.0?
Il primo Death Stranding ha diviso il pubblico: per alcuni un capolavoro contemplativo, per altri una simulazione di DHL sotto acido. Il sequel sembra voler rimescolare le carte. Il trailer ci mostra veicoli futuristici, sequenze d’azione coreografate, ambienti più vari (dal deserto alla costa, dalla foresta ai relitti navali), e soprattutto una nuova scala di interazione: non solo luoghi da attraversare, ma significati da decifrare.
Lo scarto ludico potrebbe stare nel tono: On the Beach pare più grottesco, quasi teatrale, con momenti che evocano Metal Gear Solid 2 in quanto a potenziale “rottura del gioco”. E tra i riferimenti più sottili: serpenti, maschere, doppie identità e un’ossessione sempre più marcata per la messinscena (Higgs che entra in scena come una rockstar da film di Lynch, per dire).
TL;DR per chi ha il coraggio di affrontare Kojima di nuovo
Il video recap è un ottimo punto di partenza per chi ha bisogno di riconnettere i fili, ma l’impressione è che Death Stranding 2 non voglia solo proseguire una storia – voglia riscrivere il senso stesso del racconto interattivo.
Nel caso vogliate ulteriormente approfondire le tematiche del primo capitolo, vi consigliamo anche un video prodotto da una content creator italiana, la quale ha realizzato un vero e proprio "film" di quasi due ore, capace di riassumere, ordinare e raccontare in modo dettagliato tutto ciò che riguarda la prima avventura di Sam Porter Bridges.
Prepariamoci dunque a portare nuovi pacchi. E forse anche a perdere un po’ la testa.