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DualSense di PS5: la vera next gen di Sony?

di Fabio Pecorini

Pubblicato il 2020-11-27

PlayStation 5 è ormai arrivata nelle case di quasi tutti i videogiocatori e si presenta come una console dalle mille potenzialità, tuttavia una in particolare la rende davvero interessante: il DualSense.La quarta parete di DualSenseGrilletti adattivi: a ogni colpo una sensazioneAudio e vibrazione in DualSenseCosa aspettarsi in futuro? Sony ha evidentemente lavorato parecchio allo sviluppo …

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PlayStation 5 è ormai arrivata nelle case di quasi tutti i videogiocatori e si presenta come una console dalle mille potenzialità, tuttavia una in particolare la rende davvero interessante: il DualSense.

Sony ha evidentemente lavorato parecchio allo sviluppo del nuovo controller di PS5, integrando caratteristiche che operano in modo da creare un coinvolgimento di gran lunga superiore a quello offerto dalla generazione precedente.

La quarta parete di DualSense

A console spenta, il DualSense di Sony appare come un normalissimo controller. Certo più ergonomico rispetto al predecessore e leggermente più pesante, ma di per sé nulla che faccia gridare al miracolo.
Però, accendendo PS5 e avviando Astro’s Playroom, gioco preinstallato nella console, si assiste a ciò che è la vera rivoluzione del controller DualSense.

Grazie al feedback aptico e ai grilletti adattivi, ogni sensazione viene portata a nuovi altissimi livelli. Il terreno su cui si muove Astro cambia nel corso del gioco e con esso cambia la vibrazione del controller, che si adatta a ogni tipo di superficie.

Camminare sulla sabbia risulta essere totalmente diverso rispetto al rotolare su un terreno accidentato, il concetto viene restituito alle nostre mani da un cambio repentino dell’intensità della vibrazione. Spiegarlo a parole è purtroppo difficile, tuttavia possiamo dirvi che ciò che si prova stringendo il DualSense è la sensazione di camminare insieme ad Astro.

Grilletti adattivi: a ogni colpo una sensazione

In Astro è possibile tirare frecce con un arco e sparare palline con un’apposita mitragliatrice, fin qui nulla di nuovo, tuttavia la novità sta sempre nel modo in cui DualSense restituisce l’azione al giocatore.

Tendere un arco richiede forza, ma fino a poco tempo fa, salvo qualche sporadica vibrazione qua e là, non abbiamo mai avuto modo di rendercene effettivamente conto all’interno di un videogioco.

Con DualSense la storia cambia: il grilletto dorsale che usiamo solitamente per compiere l’azione, ora aumenta la propria resistenza alla nostra pressione in base a quanto decidiamo di tirare la corda, fino ad arrivare al punto in cui dovremo esercitare una forza piuttosto decisa per caricare completamente il tiro.

Passando alla mitragliatrice invece, la sensazione è ancora più immersiva. Ogni colpo sparato fa si che ci sia un ritorno da parte del grilletto, generando ciò che più si avvicina a quello che potremmo definire rinculo dell’arma.

Audio e vibrazione in DualSense

Arrivati fino a qui, già possiamo capire come DualSense abbia effettivamente rivoluzionato il modo in cui possiamo interfacciarci ai videogiochi da ora in avanti. Le caratteristiche del controller però, non sono finite.

Analizzando il comparto audio del controller di PS5 troviamo un ottimo microfono con capacità di soppressione del rumore di fondo, ciò che però ci interessa e ci coinvolge maggiormente è l’altoparlante responsabile dell’audio mandato dal gioco.

In un titolo come Spider-Man: Miles Morales in cui dobbiamo oscillare tra i grattacieli di New York lanciando ragnatele, il DualSense restituisce il feedback sonoro della tela di Miles, unito ad una leggera vibrazione che vuole andare a riprodurre la stessa sensazione avvertita dal nostro eroe ad ogni lancio.

L’audio dal controller come ben sappiamo esisteva già in PS4, tuttavia unirlo qui al feedback aptico di DualSense genera sensazioni di gran lunga più gradevoli.

Cosa aspettarsi in futuro?

L’innovazione apportata da Sony al mondo del gaming grazie sì a PS5, ma soprattutto al controller DualSense come abbiamo visto, è grandissima e spinge ad approcciarsi ai titoli anche solo per verificare l’integrazione totale con la periferica.

Rimane però una domanda.

Spesso nel mondo del gaming abbiamo assistito a periferiche con funzioni in grado di offrire nuovi modi d’interagire con il videogioco, però dobbiamo anche dire che tante volte tali funzionalità sono state tralasciate dagli sviluppatori a favore di un approccio più semplice.
Ci chiediamo quindi, se una volta passata la novità di DualSense, continueremo a vederlo integrato pienamente nei prossimi titoli che andranno a definire la nuova generazione di Sony. Noi speriamo davvero che ciò accada, le potenzialità sono tantissime e sarebbe davvero un peccato sprecarle.

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