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Recensione

Only Murders in The Building 3, Recensione dei primi due episodi

Only Murders in The Building 3 continua a stupire: la recensione dei primi due episodi.

Autore
Violeta
Fidanza
Only Murders in The Building 3, Recensione dei primi due episodi

Dall’8 agosto su Disney+, come Star Original, sono finalmente disponibili i primi due episodi della terza stagione di Only Murders in The Building, la brillante e avvincente serie tv comedy ideata da Steve Martin e John Hoffman, trasmessa negli Stati Uniti in streaming su Hulu e prodotta da 20th Television.

La serie che vede come protagonisti i noti attori Steve Martin e Martin Short, affiancati in questa avventura da Selena Gomez, ha ottenuto con le prime due stagioni un incredibile successo di critica e pubblico.

Stiamo parlando di una comedy con dei momenti dramedy degni di nota, che ha saputo mantenere vivo l’interesse degli spettatori facendoli ridire, riflettere e commuovere, sfruttando l’interesse sempre più vivo, in particolare negli USA, per il true crime e riuscendo tra l’altro a parodizzare questa tendenza intelligentemente.

Una comedy davvero brillante

Gli elementi di rilievo in Only Murders in The Building sono molteplici, partendo dalla caratterizzazione dei protagonisti, con Charles-Haden Savage (Steve Martin) e Oliver Putnam (Martin Short) che sono entrambi due vecchie glorie del patinato mondo dello spettacolo. Il primo è un attore ormai dimenticato che, come protagonista di una serie tv molto popolare, molti anni prima aveva raggiunto il successo, l’altro invece è un regista di Broadway fallito che vive anch’esso di vecchi ricordi e speranze di ribalta sempre più opache.

A completare il trio poi c’è Mabel Mora (Selena Gomez) una giovane ragazza impegnata nel restaurare l'appartamento di proprietà della zia nel complesso residenziale newyorkese Arconia. Ed è proprio l’Arconia che li unisce tutti e tre (siccome vivono tutti lì), ma il punto in comune più forte che scoprono avere è la passione per un podcast true crime.

La passione diventa improvvisamente parte della loro realtà quando si ritroveranno ad indagare su un misterioso omicidio avvenuto proprio all’interno del lussuoso complesso residenziale dove abitano, dando vita così al loro personale podcast true crime intitolato Only Murders in the Building.

Il podcast true crime e il modo in cui nasce e si sviluppa pari passo con gli eventi della narrazione è un altro degli elementi di rilievo presenti in questa serie tv, il modo in cui gli sceneggiatori hanno sfruttato una tendenza così in voga è brillante e fornisce spunti di riflessione sulla società contemporanea e su ciò che appassiona le persone che la compongono, spesso annoiate e alla ricerca di un brivido o del drama della porta accanto che, oltre ad appassionarli fino alla sua risoluzione, in alcuni casi riesce anche amaramente a farli sentire meno sfortunati nel vivere la loro vita.

L'unione dei tre protagonisti con le loro diverse sfaccettature caratteriali e ottime interpretazioni che hanno saputo regalarci unite ad una sceneggiatura brillante e fresca che mette in luce uno spaccato della società, ribaltando e ironizzando sui dogmi dei prodotti televisivi crime, fanno della serie uno dei prodotti migliori del panorama comedy attuale, che vale la pena sicuramente continuare o iniziare a guardare.

only murders in the building 3

L'inizio della terza stagione: Il debutto di Rattle Dazzle

In questa terza stagione che verrà rilasciata dal terzo episodio in poi a cadenza settimanale, ogni martedì per 8 settimane, gli elementi portanti sono come sempre i nostri protagonisti, il mondo dello spettacolo e un misterioso omicidio sul quale indagare.

Già dalla fine della scorsa stagione ci viene mostrato per pochissimi minuti un nuovo personaggio interpretato da Paul Rudd e ci viene introdotto con stupore un po’ ciò che avremmo poi ritrovato in Only Murders in The Building 3.

Oliver, grazie al successo ottenuto dal podcast, ha avuto l’opportunità di tornare nei teatri di Broadway alla direzione di un nuovo musical dalle tinte gialle dal titolo Rattle Dazzle, il cui protagonista è il noto attore Ben Glenroy (Paul Rudd).

Durante la prima però accade un evento misterioso che porta in seguito alla cancellazione del progetto e dà il via definitivo alle nuove indagini del trio e al ritorno del loro podcast.

All'interno dell'Arconia è stato commesso un altro omicidio e naturalmente i nostri protagonisti sono decisi nel voler smascherare il colpevole.

Oltre a Paul Rudd al cast di Only Murders in The Building e a quello di Rattle Dazzle va ricordata la presenza nel cast in questa terza stagione di Meryl Streep, incredibile attrice vincitrice di tre premi Oscar che interpreta il personaggio di Loretta Durkin, che questi primi episodi conosciamo solo blandamente, ma che sicuramente è da tenere d’occhio perché potrebbe riservare delle sorprese.

Only Murders in The Building 3

Il format dopo tre stagioni risulta ripetitivo?

Nonostante nel primo episodio: Lo spettacolo deve... c'è un plot twist totalmente inaspettato che gioca proprio sulla struttura narrativa della serie nella seconda puntata, Il battito non si ferma, le cose vengono di nuovo stravolte per poter tornare a viaggiare sui binari iniziali.

L’espediente narrativo di partenza, dunque, anche dopo questa trovata è sempre lo stesso, ma non risulta in alcun modo fastidiosamente ripetitivo perché è semplicemente il là, il motore identificativo di Only Murders in The Building che permette poi alla matassa di eventi di districarsi pian piano. Anche i flashback che sono inseriti, come in ogni serie crime svelano dettagli ed eventi che nella narrazione lineare sembrano essere nascosti ma in sono sapientemente usati come vero strumento per lo spettatore che attraverso di essi può ricostruire la storia e fare congetture su ciò che succederà senza fungere da mero cliché.

Questi primi due episodi confermano l’alto livello di questa serie tv e non deludono affatto le aspettative, la storia è intrigante e il focus puntato in modo molto più evidente sul mondo di Hollywood è una scelta convincente e se ben gestita anche nei prossimi episodi può essere vista come il punto di forza e novità di questa terza stagione.

Le vite di Charles, Oliver e Mabel all’interno dell’Arcodia sembrano non essere interessanti senza un omicidio di mezzo, ma per arrivare al presente si scava nel passato, quindi certamente scopriremo qualcosa di più dei nostri protagonisti e delle loro vite durante le prove del musical e nei mesi precedenti all’evento cardine.

Staremo a vedere nelle prossime settimane come si evolveranno gli eventi e quali sorprese ci riserveranno i nostri protagonisti, ma per adesso questi primi due episodi sono un ottimo inizio.

Only Murders in The Building 3, Recensione dei primi due episodi

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I primi due episodi di Only Murders in The Building 3 sono ben strutturati e coinvolgenti, un ottimo punto di partenza. La serie comedy ideata da Steve Martin e John Hoffman si riconferma per il momento di alta qualità sotto ogni punto di vista, con una buona regia, delle dinamiche intriganti seppur seguono sempre inizialmente lo stesso schema e dei protagonisti così caratterizzati e interpretati che vorresti poterli vedere sullo schermo per ben più di 10 episodi. Un debutto più che soddisfacente che fa ben sperare, staremo a vedere nelle prossime settimane come si evolveranno le dinamiche messe in moto.