Ripley, Recensione: una serie d’autore ipnotica da non perdere
Ripley è una suggestiva serie d’autore. Un gioiello Netflix da non perdere.
Ripley è una nuova miniserie Netflix, composta da 8 episodi che vanno dai 45 ai 75 minuti. La serie è tratta dal romanzo di Patricia Highsmith del 1955. Un precedente adattamento cinematografico risaliva già al 1999, quando arrivò in sala il film, ormai cult, Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow.
La serie è scritta e diretta da Steven Zaillian (Oscar per Schindler’s list e candidatura per Gangs of New York, The Irishman). In mezzo a tutte le serie Netflix mainstream, realizzate principalmente per ottenere ascolti (Élite, La casa di carta…), Ripley è la serie che ci meritiamo. Magnetica e ipnotica, con un bianco e nero folgorante e delle interpretazioni impeccabili. Ripley è una magnifica serie d’autore.
Ripley, la trama
Tom Ripley (Andrew Scott) è un abile truffatore che vive a New York negli Anni ‘60 cercando di guadagnarsi da vivere. Un giorno viene contattato dal Signor Greenleaf che, credendo che Tom e suo figlio siano amici, gli commissiona un lavoro. Così Ripley parte per l’Italia per convincere Dickey (Johnny Flynn) a ritornare in America e prendere in mano le redini dell’azienda.
Giunto ad Atrani, incontra Dickey e la sua ragazza Marge Sheerwood (Dakota Fanning). La situazione diventa sinistra quando Tom decide di sfruttare le sue abilità da truffatore e tra bugie e omicidi, farà fatica a risollevarsi.
Accenti e dialetti
Una particolarità della serie è l’uso del linguaggio. I dialetti italiani si mischiano agli accenti inglesi. Così gli attori americani sperimentano la nostra lingua e gli italiani si cimentano nell’inglese.
Maurizio Lombardi, l’ispettore, spiega: «Zaillian si è raccomandato che mantenessi un accento decisamente italiano mentre recitavo. La cosa bella è che se guardi la versione in lingua originale, riconoscerai gli accenti di tanti colleghi, provenienti da diverse parti del mondo e d'Italia, ognuno parla inglese con il suo specifico accento. È una serie con una grande ricchezza anche regionale».
La serie d’autore che ci meritiamo
Ripley è una miniserie che riesce a catturare lo spettatore nonostante la lentezza apparente. Certo, non è da divorare in una sola giornata, facendo binge watching. A livello stilistico ed estetico è impeccabile. Le inquadrature e le musiche sembrano volerci consegnare una cartolina dell’Italia d’altri tempi, mai stereotipata e mai banale.
La fotografia suggestiva di Robert Elswit (Il Petroliere) riesce ad imprimere le emozioni nella nostra mente. E questa fotografia, accompagnata da un uso sapiente della macchina da presa, conferisce l’atmosfera noir alla serie thriller.
Andrew Scott (Sherlock, Fleabag) aveva recentemente sfoggiato la propria bravura in Estranei di Andrew Scott. Con Ripley si consacra. Un truffatore sopraffino, ammaliante e magnetico, proprio come tutta la serie. Non perdetevi questo gioiello Netflix!
Voto:
8.5
Ripley
Ripley è una serie magnetica e ipnotica, un vero gioiello Netflix da non perdere. Si tratta di un prodotto d’autore, con una suggestiva fotografia in bianco e nero che conferisce un’atmosfera dark. Andrew Scott, con un’impeccabile interpretazione, riesce ad ammaliarci nei panni di un abile truffatore.
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