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Recensione

Sugar, Recensione della serie noir di Apple TV+ con Colin Farrell

Sugar, la nuova serie Apple TV+ con Colin Farrell, ricalca il genere noir, ma può sembrare solo un esercizio di stile. È davvero così?

Autore
Violeta
Fidanza
Sugar, Recensione della serie noir di Apple TV+ con Colin Farrell

Da venerdì 5 aprile è arrivata su Apple TV+, con i suoi primi due episodi, Sugar, serie tv neo noir ideata da Mark Protosevich e diretta da Fernando Meirelles e Adam Arkin. Il protagonista è Colin Farrell, qui nel ruolo di John Sugar, un cordiale, ma allo stesso tempo enigmatico, detective privato, specializzato nel ritrovare persone scomparse.

Sugar è composta da un totale di otto episodi e le prime due puntate saranno seguite da un nuovo episodio in uscita ogni venerdì sulla piattaforma streaming Apple. Nel cast della serie ci sono anche Kirby Howell-Baptiste, James Cromwell, Amy Ryan, Anna Gunn, Dennis Boutsikaris, Sydney Chandler, Nate Corddry e Alex Hernandez.

La figura di John Sugar

Una delle figure più utilizzate e iconografiche nella narrativa, nella serialità e nel cinema è quella del detective privato, generalmente rappresentato come misterioso, arrabbiato con sé stesso e con un segreto da proteggere. Dalla nascita di questo archetipo ad oggi, sulla carta così come sullo schermo, si sono susseguite tantissime versioni e interpretazioni di questa figura e la serie Apple TV+ con Colin Farrell ne racchiude alcune, le più emblematiche, aggiungendo però anche degli elementi distintivi, nuovi.

La serie è incentrata su John Sugar, un astuto, audace, raffinato, enigmatico e soprattutto appassionato di cinema, investigatore privato, specializzato nel ritrovare persone scomparse. John sta indagando sulla sparizione di Olivia (Sydney Chandler), nipote di un rinomato e potente produttore di Hollywood: Jonathan Siegel (James Cromwell). Mentre cerca indizi sul caso, scopre segreti oscuri sulla famiglia che lo ha assunto, alcuni dei quali recenti e altri sepolti da tempo.

sugar colin farrell

Nel seguire casi che gli vengono affidati, Sugar si impegna totalmente. Per lui non si tratta mai solo di affari, ci sono persone di mezzo e non è mai scortese, ma anzi si dimostra di buon cuore. Ricorre alla violenza solo quando non può farne a meno e, naturalmente, ci saranno momenti in cui sarà necessario farne ricorso.

La storia narrata in Sugar si articola su due percorsi, con il protagonista come punto di convergenza e il genere noir vivisezionato e arricchito di elementi contemporanei.

Il passato tormentato del detective, così quanto le sue indagini, ci vengono mostrate progressivamente nel corso del racconto, rivelando continuamente nuovi frammenti di verità allo spettatore, che dovrà mettere insieme questo confusionario puzzle.

L'interpretazione di Farrell è quasi eccellente, il personaggio non cade mai involontariamente nei soliti cliché che lo hanno da sempre accompagnato poiché in fase di scrittura sono stati bravi a dosare ogni suo aspetto perfettamente. Farrell, sfruttando a, meglio il suo fascino e le sue doti attoriali, ha portato Sugar sullo schermo con lo stesso charme ed umano equilibrio.

Un viaggio contemporaneo nel genere noir

Nei suoi primi minuti Sugar può sembrare un esercizio di stile, riuscito, ma fine a se stesso.

Questa sensazione si ha per un po', ma andando avanti ci si rende conto che anche la sceneggiatura funziona ed è salda, studiata e appassionante, al netto di qualche momento forse eccessivamente confusionario agli occhi dello spettatore.

Ci sono sicuramente delle occasioni in cui l'estetica prende il sopravvento, ma grazie a questo linguaggio visivo Meirelles e Arkin danno vita al mondo di John Sugar, arricchendolo con la scelta di utilizzare un montaggio peculiare, con tagli e movimenti di macchina obliqui.

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Sugar è un suggestivo neo noir che richiama e gioca con le atmosfere del passato, partendo dalla sigla dal gusto retrò e aggiungendo pian piano elementi contemporanei.

La relazione con l'attualità è chiara, specialmente nella narrativa, che dipinge delle dinamiche dell'industria cinematografica, frequentemente coinvolta in scandali, condotte discutibili e tragedie umane che lasciano il segno.

Ogni episodio è un costante tributo al genere noir, alle sue sfaccettature e spunti. Si intravede anche quella che è la nuova direzione che può e sta prendendo grazie ai registi che scelgono di rappresentarlo oggi, senza dimenticare com'era, con continui richiami ai film che hanno segnato la storia del genere.

Sugar, Recensione della serie noir di Apple TV+ con Colin Farrell

7.5

Sugar

Sugar, la nuova serie tv targata Apple TV + è un neo noir che destruttura e gioca con il genere, citando grandi classici e aggiungendo però sempre più elementi contemporanei. La narrazione procede correndo su due binari quello del caso che il detective privato John Sugar sta seguendo e il racconto che emerge poco a poco dell'oscuro passato del nostro protagonista. Colin Farrell è l'interprete perfetto per il ruolo, affascinante e centrato, la regia Meirelles e Arkin è molto interessante e tutto il comparto tecnico realizza un ottimo lavoro. Anche se a tratti la serie può risultare un po' troppo confusionaria e un esercizio di stile fine a se stesso, la sostanza c'è.