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Supersex, Recensione: un racconto di vita spiazzante

di Violeta Fidanza

Pubblicato il 2024-03-12

Supersex è un racconto di formazione che esplora, le origini, la realtà famigliare e il mondo interiore di Rocco Tano.

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Da mercoledì 6 marzo è disponibile sul catalogo Netflix, dopo essere stata presentata in anteprima nel corso della 74ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special: Supersex.

Annunciata e attesa dal 2022, Supersex è una serie tv biopic made in Italy che racconta in sette episodi gran parte della vita della controversa star del porno, Rocco Siffredi.

La serie diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni è un racconto di formazione che esplora, appunto, le origini, la realtà famigliare e il mondo interiore di Rocco Tano (nome di battesimo di Rocco Siffredi).

Lo vediamo bambino, ragazzo e uomo, assistiamo pian piano alla scoperta della sua “vocazione” per e poi successivamente diventare Rocco Siffredi, il pornodivo di fama mondiale.

Ad interpretare Rocco in età adulta, è Alessandro Borghi, tra i più apprezzati attori del panorama cinematografico italiano attuale. E proprio sentire il nome di Borghi associato ad una serie televisiva biopic su Rocco Siffredi aveva sorpreso e lasciato perplesso gran parte del pubblico, destando di conseguenza anche molta curiosità.

Nel resto del cast di Supersex troviamo: Saul Nanni (young Rocco), Adriano Giannini (Tommaso), Jasmine Trinca (Lucia), Enrico Borello (Gabriele), Jade Pedri (Sylvie), Linda Caridi (Tina), Gaia Messerklinger (Moana Pozzi), Nutsa Khubulava (Ròzsa), e Vincenzo Nemolato che interpreta Riccardo Schicchi.

Il superpotere di Rocco

Il primo episodio della serie si intitola: Il superpotere e si apre con Rocco Siffredi, adulto già un famosissimo pornodivo che sta per annunciare il suo ritiro dalle scene (un ritiro che sappiamo essere però solo temporaneo), dopo quelle immagini però la narrazione torna indietro nel tempo attraverso l’uso di flashback e ci mostra Rocco Tano bambino, la sua infanzia difficile vissuta nei quartieri popolari di Ortona, segnata anche da un lutto doloroso.

Rocco ha un legame molto stretto in particolare con uno dei suoi fratelli maggiori (fratello adottivo) Tommaso, un uomo dal carattere difficile, emarginato dalla sua stessa famiglia e che sarà una parte fondamentale del racconto e della formazione caratteriale di Rocco.

In Supersex vediamo anche Tommaso crescere, sposarsi e poi trasferirsi a Parigi, dove Rocco lo raggiungerà.

Tommaso (Adriano Giannini) è sposato con Lucia, donna che il nostro protagonista conosce da sempre, essendo stata la ragazza più desiderata di Ortona-Lucia è un altro dei personaggi primari e anche uno dei più intensi e incisivi sullo schermo ed è interpretata da una bravissima Jasmine Trinca.

Il legame fraterno ma distruttivo tra Rocco e Tommaso è il perno, la colla che lega moltissimi avvenimenti e anche grazie al fratello che lo inizia conducendolo per i vicoli della perdizione di Parigi che la sessualità libera e prepotente di Rocco esplode.

C’è da precisare però che Rocco Siffredi in persona nel corso di una serie di interviste ha dichiarato che le parti legate a Tommaso sono state romanzate in maniera più incisiva rispetto ad altre per tutelare la privacy delle persone coinvolte.

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Saul Nanni e Adriano Giannini in Superesex

Oltre a Tommaso e Lucia nella vita di Rocco gravitano altre figure di rilievo per il suo io: tra le quali sua madre (Tania Garribba) una donna che ha sempre sofferto ma che non l’ha mai giudicato per le sue scelte, una donna che Rocco ha amato profondamente, l’unica per tanto tempo.

Il superpotere al quale fa riferimento il titolo del primo episodio, risiede nel sesso, nella sua forte carica sessuale e con il tempo e il desiderio che prova si fa sempre più forte assecondando la sua vocazione e ciò che dà sempre lo ha attratto.

Quando inizierà ad esplorare la dimensione dell’hard e entrerà a far parte del mondo del mercato del porno, Rocco scoprirà che il suo superpotere può essere anche redditizio, realizzerà che la sua vita può cambiare per sempre e che può concretizzare Il Sogno.

Tutto ciò però gli chiederà di pagare in cambio un prezzo molto alto: rinunciare all’amore. Il Rocco interpretato da Alessandro Borghi sembra non essere in grado di aprire davvero il suo cuore, di non riuscire a fare l’amore e non solo sesso con una donna.

La forza rivoluzionaria dell’eros

La vita di Rocco a Ortona, Parigi e Los Angeles in Supersex è un racconto che esplora il legame tra porno e vita, la potenza del sesso e il suo rapporto con la morte.

Attraverso la storia della più celebre icona vivente del porno, vengono messe in luce anche diverse problematiche sociali, tra cui la persistente oggettivizzazione della donna e il ruolo del desiderio e del potere nelle relazioni tra uomini e donne.

Ma la serie Netflix, ci mostra un’epoca d’oro dell’industria pornografica, della rivoluzione dell’eros come la definisce nella serie Riccardo Schicchi produttore interpretato da Vincenzo Nemolato, e del sesso libero peccando però nell’ approfondimento dei lati oscuri dell’industria del porno, raffigurata quasi come un regno incantato dove tutto è lecito.

Un aspetto più introspettivo e sentimentale della scena, a tratti quasi oscuro, traspare anche se velatamente attraverso la trasposizione del personaggio e della personalità di Moana Pozzi (Gaia Messerklinger), pornostar iconografica deceduta molto giovane con la quale Rocco ha avuto a che fare lavorativamente e che è stata capace di trasmettergli delle emozioni reali.

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Alessandro Borghi, Gaia Messerklinge, e Vincenzo Nemolato in Supersex

Tuttavia il dolore ci viene mostrato attraverso Rocco, ma non propriamente inerente al suo lavoro, quanto più al suo lato umano, sempre contrariato anche nei traguardi, che cede costantemente alla carne, rifugiandosi in quella che inevitabilmente diventerà un’ossessione. Un bisogno da soddisfare a qualunque costo, a discapito di tutto.

Il rapporto tra Rocco e il suo io è ben più complesso di quello che egli ha con il sesso, nella serie le scene esplicite non mancano di certo ma manca la positività, la leggerezza e questo seppur onorevole risulta sullo schermo episodio dopo episodio macchiettistico, quasi melodrammatico, poco credibile, forse a causa della messa in scena che ha teatralizzato troppo dei momenti, assumendo a volte delle caratteristiche tipiche del thriller o del gangster movie che spiazzano e confondono lo spettatore.

Cercare di essere più audaci e presentare un quadro più disteso, pur senza ignorare completamente le sfumature di una vita complessa, avrebbe potenzialmente permesso uno sguardo meno critico sul mondo del porno.

Alessandro Borghi: un’interpretazione magnetica

Alessandro Borghi nell’interpretare Rocco Siffredi è stato eccezionale, magnetico, credibile sin dai primi minuti nonostante alcune espressioni eccessivamente marcate, forse per ricordare il più possibile il protagonista originale.

Borghi, attore scelto per il ruolo direttamente da Siffredi che ha subito pensato sarebbe stato l’interprete perfetto, ci ha dimostrato di essere in grado di risaltare in qualsiasi ruolo, interpretando ogni tipo di personaggio, non si sottrae mai in questo lavoro, affronta ogni sfida risultando credibile per la maggior parte del tempo.

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Alessandro Borghi e Gaia Messerklinge, in Supersex

Borghi trasmette in modo impeccabile il tormento di un uomo esausto, che, nonostante abbia avuto il suo riscatto, non prova più entusiasmo per nulla, diventando vittima di un sesso compulsivo, affamato e vuoto.

Ci sono, va detto, dei momenti che agli occhi degli spettatori possono risultare un po’ forzati o addirittura ridicoli, ma non è affatto colpa del cast dato che all’attore di Suburra è affiancato da dei colleghi che hanno svolto un lavoro altrettanto degno di nota.

La causa della mal riuscita di alcune sequenze è da riscontrare nella scrittura e nella messa in scena, entrambe hanno qualche pecca dovuta ad un eccessiva enfatizzazione degli eventi tramite anche dialoghi scritti apposta per essere d’impatto ma che risultano forzati.

6.5
Supersex è un racconto di formazione che esplora, le origini, la realtà famigliare e il mondo interiore di Rocco Tano (nome di battesimo di Rocco Siffredi). La serie così come il suo interprete principale Alessandro Borghi, trasmette con intensità il tormento di un uomo esausto, che ha vissuto un'infanzia dolorosa e difficile e nonostante abbia avuto un riscatto e il successo, non prova più entusiasmo per nulla, diventando vittima di un sesso compulsivo. Tutto il cast svolge un lavoro impeccabile, la serie in generale è coinvolgente ma in alcuni momenti si prende forzatamente sul serio e ci sono scene che agli occhi dello spettatore possono risultare addirittura ridicole. Tuttavia si tratta di una prima stagione nel complesso riuscita e che lascia spazio al pensiero che ci possa essere una seconda stagione.

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