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Spellbreak reinventa il genere battle royale

di Matteo Rossi

Pubblicato il 2020-03-07

Spellbreak vuole unire due mondi che hanno scritto la storia del videogioco in due epoche differenti: il battle royale ed il gioco di ruolo.Il quadro attuale dei Battle-RoyaleSpellbreak: possibile game-changerUn battle-royale a classiAcquisti in-game In un’ambientazione squisitamente Fantasy si consuma una battaglia reale tra stregoni che controllano gli elementi della natura. Proletariat Inc. ha messo …

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Spellbreak vuole unire due mondi che hanno scritto la storia del videogioco in due epoche differenti: il battle royale ed il gioco di ruolo.

In un’ambientazione squisitamente Fantasy si consuma una battaglia reale tra stregoni che controllano gli elementi della natura. Proletariat Inc. ha messo in piedi un’interessante free-to-play, dalla grafica pulita in cell shading che si presta benissimo all’ambientazione.

Il quadro attuale dei Battle-Royale

Il mercato dei battle-royale frutta ancora maree di soldi agli sviluppatori, ma, superato il picco di utenza, al momento risulta essere in una leggera fase calante. PUBG sente sulle spalle il peso degli anni, mentre Fortnite ed APEX fanno fatica a rinnovarsi, riuscendo raramente a soddisfare l’utenza con le novità introdotte.

Per quanto riguarda gli eSports, nonostante i premi milionari, rimane un genere che difficilmente si presta alla competizione, poichè troppo condizionato dall’elemento di fortuna e casualità.

A spodestare i battle royale da genere sparatutto di punta, potrebbe essere una vecchia conoscenza del settore: l’FPS tattico. Riot Games (creatori di LOL) hanno infatti da poco rivelato Valorant, un free-to-play ispirato a CS:GO per meccaniche, con abilità sovrannaturali degne di Overwatch.

Questa ricetta ha già fatto innamorare decine di pro-player e content creator, pronti a gettarsi in questa nuova avventura che potrebbe rivelarsi un vero e proprio terremoto per l’industria.

Spellbreak: possibile game-changer

In questo scenario un gioco che dia linfa al genere potrebbe rivelarsi un vero e proprio game-changer. Nonostante non sia stato al centro dei riflettori e al momento non abbia spettatori su Twitch, Spellbreak è un prodotto solido e divertente, che mantiene gli elementi che hanno reso il BR un genere di punta.

Il loot è soddisfacente nonostante siano assenti armi e la mappa sembra fornire spunti per diversi approcci alla battaglia con un inedito sistema di lancio.

Un battle-royale a classi

APEX l’anno scorso introdusse all’interno del genere l’elemento tattico, presentando un gioco basato sulle abilità dei personaggi.

Spellbreak eleva questo concetto introducendo le classi. Prima di gettarsi in battaglia ogni giocatore sceglie la classe di appartenenza del proprio stregone, da cui derivano i poteri primari.

Le classi corrispondono ad un elemento: fuoco, aria, ghiaccio, terra, veleno, elettricità. La scelta di una di queste fornisce un guanto che funge da catalizzatore elementale dei poteri. Esplorando e saccheggiando è possibile ottenere un secondo guanto e dunque ottenere un secondo elemento per il proprio mago. I guanti sono potenziabili e ogni grado corrisponde a poteri maggiormente efficaci.

Il loot comprende anche armatura e rune che si traducono in poteri speciali. Ovviamente sono presenti anche pozioni e ricariche degli scudi. Anche in Spellbreak gli oggetti sono divisi per rarità e sono ottenibili da forzieri o si trovano liberi in luoghi casuali della mappa.

All’inizio della battaglia reale ogni giocatore sceglie un portale da cui gettarsi nella mischia. Questo elemento sostituisce la navicella di trasporto di APEX o lo scuolabus di Fortnite. Una volta atterrati le dinamiche rimangono classiche: loot e combattimento a volontà.

Raccogliendo rune e guanti ci si può sbizzarrire nell’inventare combo di stregonerie da gettare sugli avversari. E’ possibile inoltre raccogliere delle pergamene che consentono di aumentare il mana e di conseguenza la potenza di fuoco del personaggio.

I combattimenti sono disponibili a squadre ed in singolo, ma nel gioco completo saranno disponibili anche le duo.

Acquisti in-game

Come ogni free-to-play anche Spellbreak offre possibili acquisti in game. Questi riguardano oggetti cosmetici, mantenendo il trend degli ultimi anni. Il pay-to-win sembra essere quindi totalmente assente.

Al momento è possibile acquistare dei founder’s pack che forniscono valuta in-game e l’accesso alla beta, oltre ad esclusivi cosmetici. Potete dare un’occhiata a questo link se interessati.

In definitiva, dunque, Spellbreak potrebbe essere una piacevole sorpresa sia per appassionati che non. L’elemento RPG-fantasy apre le porte del BR anche ai non avvezzi, che magari vogliono competere online a colpi di stregonerie.

Il gioco non ha una data d’uscita ufficiale, ma dovrebbe venir rilasciato al completo entro il 2020.

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