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Recensione

The Crowded Room, Recensione – Tutto in uno

The Crowded Room, la nuova serie Apple TV+ con Tom Holland, ci porta nel passato turbolento di un apparente criminale.

Autore
Mattia
Loiacono
The Crowded Room, Recensione – Tutto in uno

The Crowded Room è la nuova miniserie statunitense sbarcata su Apple TV+ il 9 giugno 2023. Ideata da Akiva Goldsman, ma basata sul romanzo del 1981 Una stanza piena di gente di Daniel Keyes.

Ad accompagnare Tom Holland, assoluto protagonista della serie, nel cast ci sono Amanda Seyfried, Emmy Rossum, Will Chase, Sasha Lane, Christopher Abbott e Emma Laird.

Alla regia, invece, troviamo Kornél Mundruczó, vincitore del premio Un Certain Regard a Cannes per White God – Sinfonia per Hagen nel 2014.

Le facce di un crimine (e di un criminale)

La puntata pilota ci porta nel bel mezzo dell'azione: una sparatoria nel Rockefeller Center sembra essere stata causata da Danny Sullivan. Con lui una ragazza di nome Ariana, che fugge via dopo che i due falliscono la loro missione.

La sparatoria aveva un obiettivo ben preciso, doveva colpire un uomo in particolare, ma il tentennio di Danny nel momento decisivo è riuscito a farlo scappare.

Mentre Ariana è scomparsa nel nulla, Danny viene arrestato e inizia un interrogatorio con la dottoressa Rya Goodwin. Attraverso i loro dialoghi riviviamo la vita di Danny, i suoi momenti bui e tutto ciò che lo ha reso quello che è oggi.

the crowded room

Buone intenzioni, resa discutibile

Non c'è dubbio che le intenzioni della serie siano nobili, e neanche delle più semplici: farci entrare in empatia con un apparente criminale, uno strano, una persona che se incrociassi nella vita reale eviteresti.

La storia di Danny non è una storia comune, ciò che ha subito (per fortuna) non lo subiscono tutti. Eppure, lo capiamo. Forse perché al di là di ciò che ognuno di noi passa personalmente e di come poi reagisce, condividiamo la stessa emozione di partenza di Danny: la solitudine.

Detto questo, bisogna dire che The Crowded Room in 10 episodi non riesce mai ad esplorare come dovrebbe ciò che ruota attorno a Danny. I vari personaggi, determinati rapporti, le condizioni in cui versano...

Rya, la psicologa di Danny, non è approfondita come si potrebbe e la sua storia rimane molto più che in secondo piano. Stessa cosa per la madre di Danny, di cui non capiamo nel profondo i perché e i per come.

Una messinscena da rivedere

Uno dei grossi problemi di The Crowded Room è inoltre la messinscena dei drammi di Danny e della sua reazione a questi drammi.

Senza fare alcuno spoiler, ci limitiamo a dire che le problematiche di Danny e il suo status vengono esplorate, da più di metà stagione in poi, visivamente in maniera cupa, ma poco convincente.

Eccessivamente rimarcate, con alcune scelte di rappresentazione evitabili, al limite del ridicolo. La voglia di sottolineare più e più volte la sua condizione rischia di sopraffare anche le intenzioni della serie. Capirete a cosa ci riferiamo quando ci arriverete.

Preparatevi quindi ai colpi di scena, ma preparatevi anche a non essere troppo sorpresi. Uno dei problemi di The Crowded Room è, infatti, l'intrattenimento, che nello spettatore rischia di essere davvero latente.

Si rivela vincente, invece, l'ambientazione negli anni '80. Questo ci permette di immergerci nei limiti della società dell'epoca, non predisposta allo studio della salute mentale.

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Tom Holland al centro di tutto

Tom Holland è indiscutibilmente l'unico vero protagonista della serie. Non c'è personaggio secondario che tenga. La sua interpretazione è buona e, nonostante le difficoltà, riesce a farci entrare in empatia con il suo essere "weirdo".

Amanda Seyfried invece, un po' a causa di un personaggio non molto approfondito e un po' per il suo ruolo di totale supporto al protagonista, non riesce ad uscire fuori. La sua interpretazione risulta, purtroppo, al quanto indifferente.

Lo stesso si potrebbe dire del resto del cast, che si limita a fare il suo, ruotando in orbita del protagonista.

Bene, in generale, il reparto tecnico, soprattutto regia e fotografia che insieme riescono a rendere visivamente le emozioni di Danny. Inoltre, da apprezzare la volontà di unire caratteristiche di diversi generi, come drama, thriller e formazione. Questo potrebbe essere un bel parallelismo con lo status di Danny.

The Crowded Room, Recensione – Tutto in uno

5

The Crowded Room

The Crowded Room è una serie dalle nobili intenzioni, ma dalla resa poco soddisfacente. Tanti i colpi di scena, ma l'intrattenimento non decolla mai e lo spettatore rischia di essere abbandonato a sé stesso. Bene l'interpretazione di Tom Holland, unica vera interpretazione degna di nota, così come l'unico personaggio ad essere veramente approfondito. L'ambientazione e il reparto tecnico ci aiutano ad entrare in empatia con Danny, al contrario di una messinscena che verso il finale si fa sempre più discutibile.