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The Flash: la spiegazione del finale

The Flash: la spiegazione del finale

The Flash era stato annunciato come il film che avrebbe resettato l'intero DCU, diventando il punto di partenza del nuovo universo cinematografico guidato da James Gunn e Peter Safran.

Dopo aver finalmente visto il film con protagonista Ezra Miller, andiamo a vedere in che modo segnerà il futuro dell'universo DC, facendo chiarezza sul finale del film. Seguiranno ovviamente spoiler sul film, quindi non proseguite la lettura se non avete ancora visto The Flash (in tal caso, recuperate prima la nostra recensione senza spoiler).

Come si conclude The Flash?

Nella parte finale di The Flash, Barry Allen fa ritorno al giorno dell'omicidio di sua madre, e dopo aver salutato Nora per un'ultima volta, decide di spostare verso l'alto i barattoli di pomodori pelati del supermercato.

L'unica prova in grado di scagionare suo padre, ingiustamente accusato di aver assassinato Nora, è infatti il filmato di una telecamera di sicurezza che nella timeline principale del protagonista non inquadra mai il volto dell'uomo. Spostando i barattoli, Barry riesce però a fare in modo che suo padre alzi lo sguardo verso la telecamera, fornendo una prova inconfutabile della sua innocenza. Una mossa apparentemente innocua, ma in realtà Barry ha interferito ancora una volta con gli eventi che hanno segnato il suo passato.

Tornato nel presente, Barry scopre che il suo piano ha funzionato e grazie all'aiuto di Bruce Wayne vengono presentate in tribunale le prove che confermano l'alibi di Henry Allen. Al termine del processo, Barry riceve la chiamata e successivamente la visita di Bruce, con uno sconvolgente colpo di scena: a prestare il volto all'alter ego di Batman è George Clooney.

Segue poi una scena post-credit in cui Barry incontra Aquaman, interpretato ancora una volta da Jason Momoa. Nell'interazione tra i due si scopre che il finale è ambientato in una timeline in cui tutti gli altri membri della Justice League hanno volti diversi, ad eccezione dei due. Ma cosa vuol dire per il futuro del DCU?

The Flash

The Flash: come cambierà il DCU

Il finale di The Flash è sicuramente molto vago, lascia molte porte aperte per il futuro dell'universo cinematografico di casa Warner. Le possibilità potrebbero essere infinite, ma le principali indiziate potrebbero essere tre.

La prima opzione è quella che potrebbe apparire più scontata, ma a nostro avviso la più improbabile di tutte, ovvero che quello in cui Barry si ritrova alla fine sia effettivamente l'universo DC che vedremo nei prossimi progetti, a partire da Superman: Legacy.

Un'idea che non si può comunque escludere a priori. Sappiamo, infatti, che Jason Momoa continuerà ad interpretare un personaggio DC (ancora Arthur Curry in questo caso), ma soprattutto che in Batman: The Brave and The Bold vedremo un Uomo Pipistrello non proprio alle prime armi, trattandosi anzi di una storia padre-figlio.

Dettagli che lasciano pensare che George Clooney potrebbe effettivamente essere un indiziato per tornare ad interpretare Bruce Wayne. Tuttavia James Gunn ha smentito mesi fa i rumors secondo cui l'attore sarebbe stato il Batman del nuovo DCU. Erano solo frasi di circostanza? Improbabile, ma mai dire mai.

Quel che sappiamo è che in origine Barry avrebbe dovuto effettivamente resettare la timeline del DCU, creando una nuova linea temporale in cui avremmo continuato a vedere sul grande schermo Michael Keaton nei panni di Batman e Sasha Calle in quelli di Supergirl, come dimostrano le foto dal set di The Flash e la presenza di Keaton nel film di Batgirl, poi cancellato.

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Una seconda possibilità è che quello che vediamo alla fine sia un nuovo universo totalmente distaccato dal DCU. Per come il multiverso è stato presentato nel film, diventa difficile immaginare che il DCU di Gunn sia un universo parallelo rispetto a quello in cui si trova Barry, che ha creato semplicemente una nuova timeline, interferendo con il passato.

Tuttavia, questa sarebbe la mossa più ragionevole per recastare il personaggio di Flash e liberarsi dalla presenza ingombrante di Ezra Miller, sfruttando semplicemente il concetto di multiverso.

L'ultima opzione è che si scelga invece di proseguire con Miller e con lo stesso filone narrativo iniziato da The Flash. A quel punto ci sarebbero tutte le basi per un sequel di The Flash, con il protagonista rimasto intrappolato nel mondo di Clooney. Certo in questo caso il rischio di ripetersi sarebbe alto: Barry che cerca di salvare un suo genitore (il padre, scambiando i pomodori) crea una nuova timeline con un Batman diverso.

Tante supposizioni e possibilità su cui sbizzarrirsi, ma la realtà dei fatti è che Gunn, Safran e David Zaslav hanno voluto un finale di questo tipo per avere carta bianca e decidere a tempo debito quale sarà il destino del Flash di Ezra Miller.

Molto dipenderà ovviamente dai risultati al box office di The Flash. Serviranno incassi almeno in parte vicini a quelli di The Batman per dare il via libera immediato ad un sequel sul velocista scarlatto. In caso contrario, la possibilità che Barry resti bloccato nella timeline di Clooney, per sempre, aumenterebbero notevolmente.