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The Good Mothers, Recensione – Un nuovo punto di vista

di Julia Aiello

Pubblicato il 2023-04-12

The Good Mothers è uno splendido racconto che attraverso lo sguardo femminile punta a smuovere la coscienza collettiva. Ecco cosa ne pensiamo.

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Una bellissima serie tv, The Good Mothers, completamente Made in Italy, che cerca di raccontare le avventure di alcune donne le quali hanno avuto il coraggio di ribellarsi alla ‘ndrangheta.

The Good Mothers è stata presentata al Festival di Berlino, vincendo il premio come Miglior serie tv e, dopo averla vista, possiamo affermare che non c’erano dubbi sulla sua vittoria. Si tratta di una vittoria davvero importante poiché nel mondo delle serie tv viene finalmente introdotto un nuovo modo di poter raccontare la mafia, in particolare dal punto di vista femminile.

La trama vuole mettere luce su alcune lotte presenti nel nostro paese, che non hanno fatto altro che portare alla rovina diverse famiglie dove tutto avviene sotto un religioso silenzio.

Ad entrare in azione e a prendere il ruolo di “paladine” in questa storia sono delle donne, interpretate maestosamente da Micaela Ramazzotti, Valentina Bellè, Gaia Girace e Barbara Chicciarelli. Ma vediamo insieme cosa ci nasconde questa forte e bellissima serie tv tutta all’italiana.

La mafia vissuta dal punto di vista femminile

La storia è potente e drammatica, con donne che hanno vissuto vite veramente impressionanti e che, fortunatamente, ne sono uscite illese.

Ciò che colpisce di più di The Good Mothers è il coraggio delle protagoniste, ma anche la sorpresa, per chi non se lo immaginasse, che la ‘ndrangheta non è presente solamente al sud, come si potrebbe pensare, bensì in tutta Italia.

Il coraggio fa da cornice alla storia di queste donne fantastiche e potenti che sono state capaci di portare avanti tutto in una maniera pulita e perfetta. Difatti, si riesce a cogliere l’autenticità che si cela dietro le loro vite, e questa è solo una marcia in più per il progetto.

La narrazione è strutturata in modo ottimale e riporta quello che è accaduto realmente (salvo qualche altra storia inserita dopo). Tutto è calibrato e The Good Mothers “rischia” di poter essere davvero un esempio importante per dar vita ad altri progetti di questo tipo. La durata degli episodi, di circa un’ora, è più che giusta per raccontare una storia come questa.

Le tematiche sono ben delineate: mafia, violenza (sia fisica che psicologica), cultura, famiglia, giustizia e donne. In più, la serie riesce a parlare anche per le persone “normali” che tutti i giorni, nella loro quotidianità, fanno cose incredibili e straordinarie.

Lo stesso titolo, The Good Mothers, ci riporta a qualcosa che riguarda la famiglia, i rapporti con le loro figlie. La serie infatti disegna tutta la forza che queste madri riescono a trasmettere alle loro figlie, la determinazione per non mollare mai, e riesce ad approfondire il rapporto genitori-figli (in questo caso, madre-figlio), passando da una realtà disperata fino a quella che potrebbe diventare conflittuale.

Da qui si può parlare del rapporto che esiste tra l’essere donna e ciò che potrebbe rappresentare quella che è ‘ndrangheta. Infatti, all’interno di questo progetto bellissimo, le donne diventano una porta dalla quale ci si può affacciare verso un mondo che racchiude diversi colori.

Senza dubbio quindi, The Good Mothers, cerca di adottare un punto di vista diverso da qualsiasi altro prodotto che vede la mafia come protagonista fin qui realizzato.

Le registe hanno condotto questi sei, ma consistenti episodi, con grande serietà, orgoglio e maestria. Sono riuscite a creare una miscela tra ciò che è cupo, drammatico e grigio con ciò che invece sono momenti familiari intimi, e quindi più colorati.

The Good Mothers riesce a regalare uno sguardo crudo e scioccante su ambiti che non sono mai stati affrontati così a fondo, come ad esempio un modello tossico maschile presente all’interno di diverse famiglie e che, in un modo o nell’altro, si perpetua di generazione in generazione.

La serie quindi, oltre ad essere un racconto di emancipazione femminile, ha anche il compito di far riflettere in maniera seria sulla reale condizione femminile che purtroppo in diverse parti del mondo è ancora sottoposta ad una libertà limitata.

The Good Mothers, Gaia Girace

The Good Mothers: donne forti e potenti

Quello che abbiamo capito è che la grande riuscita di The Good Mothers è senza dubbio dovuta anche al suo cast. Ogni membro riesce a donare al rispettivo personaggio le proprie sfumature, in un mix finale di potenza e bellezza espressiva. Le interpretazioni di Micaela Ramazzotti, Valentina Bellè, Gaia Girace e Barbara Chicciarelli sono indiscutibilmente forti e sanno di cuore, oltre che di verità.

Una cosa di cui bisogna andare fieri è senz’altro anche la divulgazione della storia: The Good Mothers nasce da una provincia e si sviluppa in lungo ed in largo, dando vita ad un’enorme contrapposizione ed espansione degli avvenimenti.

La serie è disponibile su Disney+ e noi ci auguriamo che possa ricevere il maggior numero possibile di visualizzazioni e consensi, non solo in Italia. Perché se è vero che The Good Mothers è una progetto al femminile, è anche vero che vuole e deve smuovere la coscienza collettiva degli spettatori, renderli partecipi di una memoria che deve essere attiva e sempre presente.

8.5

The Good Mothers coniuga perfettamente femminilità e potenza. Un cast eccezionale ed una narrazione efficace sviluppano un nuovo punto di vista, tutto al femminile, della mafia e del coraggio, smuovendo la coscienza dello spettatore, chiunque esso sia e ovunque si trovi.

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