The Last Of Us 1×08, Recensione – L’inferno di Silver Lake
Prima dell’appuntamento finale di settimana prossima, The Last Of Us ci delizia con un nuovo episodio brutale ed emozionante.
Manca solo un episodio alla fine della prima stagione di The Last Of Us. Prima di vedere la conclusione del viaggio di Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey), però, siamo di fronte ad un episodio molto intenso e che non si risparmia nell’andare a toccare temi molto delicati.
Nel settimo appuntamento settimanale, abbiamo potuto osservare una puntata flashback di The Last Of Us in cui Ellie è stata la protagonista. Il suo rapporto con Riley (Storm Reid) è stato rappresentato con un enorme dovizia dei particolari, soprattutto relativi alla controparte videoludica omonima.
Particolari che non sono venuti a mancare nell’ottavo episodio intitolato “When we are in need”, in cui lo show, pubblicato sull’emittente televisiva americana HBO – in Italia su Sky e NowTv – e ideata da Craig Mazin e Neil Druckmann, si dimostra ulteriormente all’altezza del livello finora dimostrato con gli appuntamenti precedenti.
L’episodio di The Last Of Us, infatti, è stato un tripudio di scene emozionanti, ricche di adrenalina e ha presentato un arco narrativo ben noto per i fan del videogioco.
The Last Of Us: alla fine arriva David
Ellie è ancora alle prese con la ferita quasi mortale di Joel. Purtroppo, anche perché sprovvisti di vere cure mediche, si è sviluppata un’infezione e la ragazza necessita di antibiotici per poter salvargli la vita.
Immediatamente l’ottavo episodio di The Last Of Us ci mette di fronte allo sviluppo del rapporto tra i due protagonisti: Ellie non ha lasciato Joel al suo capezzale per poter proseguire nel suo viaggio verso le Luci, anzi si è rimboccata le maniche e sta facendo di tutto per poterlo aiutare perché lei non sarebbe in grado di completare la missione da sola.
Non soltanto perché l’uomo è un aiuto fondamentale dal punto di vista fisico, ma è diventato per lei una figura importante, di cui si fida ciecamente in un mondo dove il nemico si può nascondere anche dietro ad un volto cordiale.
Uno dei villain più discussi e che i fan del videogioco attendevano con ansia in questa trasposizione televisiva è sicuramente il predicatore David (Scott Sheperd). Un personaggio molto ambiguo che presenta delle tematiche molto scottanti e non facili da affrontare.
Ellie, in quest’episodio di The Last Of Us, mostra anche di essere cresciuta e maturata quando incontra David con il suo sottoposto James (Troy Baker, voce originale di Joel nel videogioco). La ragazza, infatti, dovrà affrontare un’intera comunità di persone, guidate dal predicatore, mostrandosi impotente di fronte alla necessità di voler mettere in salvo Joel e ai segreti che si celano dietro alla generosità di David.
“Tutto accade per un motivo”. È questa la ferma convinzione che spinge il predicatore ad andare avanti in questo mondo post-pandemia. In The Last Of Us Craig Mazin e Neil Druckmann hanno deciso di ampliare il background di questo villain: David, prima del fungo Cordyceps, era un insegnante ed è riuscito a trovare la propria vocazione proprio in seguito al diffondersi della pandemia.
Grazie alla sua fede e al suo carisma, è diventato capo di un’intera comunità disposta a seguirlo in ogni sua scelta e che cela un segreto orrendo.
“Everything happens for a reason”
Il gruppo di uomini Silver Lake – città inventata in cui si è insediato David – ha affidato la propria sopravvivenza nelle mani del predicatore. Se da un lato in lui si presenta, quindi, un forte leader che bada alla propria comunità fornendo loro cibo e protezione, dall’altro David nasconde l’ambiguità e l’ipocrisia dietro alla sua fede religiosa.
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Non tutti i membri della sua comunità, infatti, sono a conoscenza di appartenere ad un gruppo di cannibali. La carne, di cui si cibano ogni sera, appartiene proprio ai loro conoscenti, ai loro familiari. Anche l’uomo ucciso da Joel, dopo l’agguato in Colorado, è stato trasportato a Silver Lake per poi essere servito come pasto ai propri membri della cittadina.
David è un uomo che si nasconde dietro al credo religioso per mascherare i propri deliri di onnipotenza: è lui il prescelto che arriverà a “cancellare ogni lacrima dai loro occhi” sebbene questo significhi usare violenza sia fisica che psicologica sulla propria comunità.
Scott Shepherd è stato magistrale nell’interpretare un uomo molto turbato e sconvolgente dal punto di vista psicologico in quest'episodio di The Last Of Us. Lo spettatore si ritroverà a provare un forte disgusto e timore nel vedere l’approccio del predicatore nei confronti di Ellie.
Se gli episodi precedenti di The Last Of Us ci hanno abituato ad un’interpretazione a dir poco perfetta di Bella Ramsey, in questo la giovane attrice si è semplicemente superata. A partire dal timore nel perdere il proprio fidato compagno di viaggio, alla disperazione e rabbia provata negli ultimi momenti dell’episodio, Bella Ramsey sono riusciti a cogliere con una minuziosa precisione ogni singola emozione provata da Ellie e a renderla propria facendo immedesimare lo spettatore.
Una menzione speciale va fatta anche nei confronti di Troy Baker, qui nei panni di James e alle prese con uno dei suoi ruoli più importanti per la sua carriera televisiva. Al pensiero che nella controparte videoludica di The Last Of Us Baker abbia dovuto rappresentare la rabbia di Joel risvegliatosi grazie alle cure di Ellie, si apprezza molto le capacità dell’attore nel dare vita ad un personaggio completamente diverso, disposto ad uccidere Ellie e servirla come pasto alla propria comunità.
Senza alcun dubbio in quest’episodio abbiamo la consapevolezza di essere di fronte a delle interpretazioni degne di Emmy Awards.
The Last Of Us: verso la conclusione
Il viaggio di Ellie e Joel è stato pieno di insidie. I due hanno dovuto affrontare in The Last Of Us il dolore della perdita, il sacrificio verso il proprio amore, la delusione, la rabbia, l’abbandono.
Nell’ottavo episodio “When We Are In Need”, siamo di fronte ad un’ulteriore esperienza che va ad influenzare notevolmente la protagonista: la brutalità e la violenza umana.
Dietro al volto sensibile e gentile di David, si nasconde un mostro che non ha timore nell’usare violenza psicologica e fisica per controllare la propria comunità e, pur di non perdere il potere che gli è stato assegnato, è disposto anche a servire della carne umana.
È un nuovo tipo di brutalità, che segnerà molto Ellie nel suo percorso perché dovrà fare i conti con delle persone che in un primo momento si presentano docili e sensibili, nascondendo il peggior nemico finora scoperto.
The Last Of Us narra di un mondo dilaniato da una pandemia del fungo Cordyceps, in cui l’umanità fa del suo meglio per sopravvivere convivendo con gli infetti. Si rischia ogni giorno di morire a causa di un runner o di un clicker nascosto, oppure di fame perché le risorse iniziano a scarseggiare. Ma il vero nemico si cela davvero dietro l’infezione?
Sia nell’episodio dedicato ad Henry e Sam, sia in quest’ottavo raccapricciante appuntamento, si può notare come in realtà il nemico con cui si dovrà fare i conti per sopravvivere nel mondo di The Last Of Us è l’uomo, disposto a tutto pur di salvare sé stesso, il proprio potere e le persone che ama.
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