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Andor, Recensione dei primi tre episodi – Un inizio promettente

di Francesco Schinea

Pubblicato il 2022-09-21

Andor, la nuova serie di Star Wars e prequel dello spin-off Rogue One, si presenta sin da subito con tre episodi eccellenti

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Il film Rogue One ha cambiato per sempre il destino della saga di Star Wars, facendo capire come vi fossero innumerevoli storie da raccontare tra le galassie immaginate da George Lucas. La nuova serie Andor, di cui sono stati rilasciati oggi i primi tre episodi su Disney Plus, riparte proprio da questo concetto: mantenersi fedele all’universo di Guerre Stellari ma con originalità.

Sono passati ormai sei anni da quando Cassian Andor ha fatto il suo debutto nel film con protagonista Felicity Jones, eppure sembra di trovarsi di fronte ad un nuovo Rogue One, nel senso più positivo.

Facciamo un passo indietro: Cassian prima della Ribellione

La serie si apre con un riferimento temporale ben precisato: 5 anni prima della Battaglia di Yavin, ovvero degli eventi del già citato film spin-off. Viene dunque esplorato il passato di Cassian, un personaggio tormentato quanto abile, tanto da essersi riuscito ad infiltrare nell’Impero.

Il protagonista si muove inizialmente alla ricerca della sorella scomparsa, ma l’omicidio di due guardie imperiali lo porta a tentare una difficile fuga, il punto di svolta che lo condurrà a diventare uno dei leader della Resistenza.

É necessario partire dal presupposto che l’idea dello showrunner Tony Gilroy è quella di dividere la serie in archi da tre episodi, per cui quelli appena pubblicati rappresentano a tutti gli effetti un preludio alla macro-trama narrativa. Si tratta dell’inizio di un lungo percorso che mostrerà la crescita individuale del personaggio interpretato da Diego Luna e la nascita della Ribellione.

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Niente spade laser, Andor si muove tra la gente comune

Ciò che colpisce maggiormente dello show di casa Disney è la sua capacità di prendere le distanze dagli altri prodotti. Obi-Wan Kenobi e The Book of Boba Fett avevano puntato sull’effetto nostalgia per i fan, finendo per essere accolti con scarso entusiasmo. Andor porta invece con sé la freschezza di una storia che pur nella sua semplicità non sembra già vista, proprio come aveva fatto The Mandalorian.

La particolarità della serie è il fatto che, pur vedendo galassie lontane, si ha la sensazione di assistere ad una storia vera, fatta di personaggi comuni che lottano per la loro vita e per la loro libertà, senza sacrificare i sentimenti di umanità nei confronti del prossimo. Questo si nota ad esempio in Bix Caleen, fin qui il personaggio rivelazione interpretato da Adria Arjona.

Andor, un’esperienza cinematografica a puntate

Forse non tutti gli spettatori apprezzeranno il ritmo lento della serie, che si prende però giustamente tutto il suo tempo. A differenza degli altri show televisivi realizzati per Disney Plus, è stato infatti finalmente abbandonato il format da 6 o 8 episodi a stagione (saranno invece 12, a cui si aggiungerà una seconda stagione). Proprio per questo motivo Andor esordisce con un’approfondita cura per i dettagli, dall’approfondimento dei personaggi a quello delle ambientazioni, che rendono la sceneggiatura uno dei punti di forza della serie.

L’altro ambito in cui Andor appare impeccabile è quello tecnico, grazie ad una fotografia a tratti splendida ed alle ottime interpretazioni di tutto il cast, con Diego Luna che riesce a caricarsi il peso dello show sulle spalle, coadiuvato però da comprimari di lusso come Stellan Skarsgard. Anche dal punto di vista visivo è evidente il suo legame con Rogue One, in quanto è maggiore l’uso di effetti visivi pratici, a differenza di tutte le altre serie del mondo Star Wars.

Complessivamente non ci si può non ritenere soddisfatti dalle prime tre puntate di un prodotto per ora ben pensato e ancor meglio realizzato. La speranza è che possa mantenere fino in fondo questa qualità.

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