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F1 2020 – Recensione

di Matteo Rossi

Pubblicato il 2020-07-19

In un anno in cui le corse automobilistiche sono passate in secondo piano a causa del COVID-19, Codemasters non tarda all’appuntamento annuale con la propria serie principe e ci presenta F1 2020.Un gioco per appassionati: F1 2020 apre anche ai casual?Una carriera completa, esigente e complessaGrafica e sonoroCome giocare a F1 2020? Il simulatore di …

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In un anno in cui le corse automobilistiche sono passate in secondo piano a causa del COVID-19, Codemasters non tarda all’appuntamento annuale con la propria serie principe e ci presenta F1 2020.

Il simulatore di Formula 1 torna a mettere alla prova i nostri Hardware, presentandosi in una veste grafica ritoccata ed arricchito per quanto riguarda le meccaniche di gameplay.

F1 2020 chiude il ciclo sportivo dei videogiochi per questa stagione, ultimo appuntamento che ci separa dal tour-de-force che vivremo a settembre tra i vari FIFA, Nba2k, Madden, PES et similia.

Codemasters entra in scena in un anno in cui le corse non sono state esplorate dall’industria, che è rimasta silente rispetto ad un genere che negli ultimi mesi non ha sicuramente vissuto il proprio periodo d’oro. L’unico lampo di questo sfortunato 2020 è stato Assetto corsa: Competizione, recentemente rilasciato (dopo due anni dal lancio ufficiale) anche per console.

I fan della simulazione automobilistica attendono da fin troppo tempo un nuovo capitolo di Gran Turismo, che si è recentemente mostrato nella sua ultima incarnazione prevista per PS5, e ormai da troppi anni sono orfani di Forza Motorsport, che tarda a palesarsi. L’attesa potrà essere sicuramente mitigata con questo F1 2020.

F1 2020: dettagli sempre più curati

Un gioco per appassionati: F1 2020 apre anche ai casual?

Negli anni abbiamo visto una crescente complessità dei regolamenti in Formula 1, che è diventata una disciplina sempre più condizionata dalle imprese ingegneristiche delle scuderie.

Contemporaneamente, dai tempi dei primi capitoli per Ps1, la serie di F1 ha cercato sempre di più il realismo ed un feeling che ricalcasse quello delle piste del campionato mondiale.

Il sunto di queste due evoluzioni parallele risulta in un titolo legato all’aspetto meccanico delle vetture e che implementa sottigliezze e dettagli che permettono di sbizzarrirsi nel personalizzare il set-up della propria macchina.

Tutto ciò esalta l’animo appassionato dei fan delle corse, ma dall’altro lato rischia di allontanare a gambe levate i giocatori casual che ricercano un contatto con il videogioco veloce ed intuitivo.

F1 2020 punta sullo studio delle strategie meccaniche e ovviamente prestazionali da mettere in pista. In questo titolo non si ci si limita a correre, ma si riflette sull’assetto giusto da portare in gara, esattamente lo stesso rito eseguito da un pilota del mondiale assieme ad il proprio team.

Per quanto tutto ciò possa essere semplificato attivando tutorial e ottimizzando le scelte automatiche dell’IA, un giocatore alle prime armi rimane spaventato dalla moltitudine di informazioni che gli viene sbattuta in faccia e difficilmente si sforza nel districarsi tra numeri, temperature, gomme e power-unit.

Red Bull: per il momento favorita assieme alla Mercedes in questa stagione

Una carriera completa, esigente e complessa

La carriera principale richiede un grosso sforzo da parte del giocatore. Essa consiste infatti in una stagione vissuta come proprietario, manager e pilota di punta della propria scuderia.

Durante il campionato si viene chiamati a prendere decisioni tecniche sulla macchina, organizzare gli sponsor e ovviamente vincere le gare per mantenere le promesse stabilite ad inzio stagione.

Vi è una progressione strutturata sia del pilota che della scuderia. Il pilota progredisce attraverso la “fama” che aumenta grazie alle prestazioni ed al rapporto col pubblico costruito principalmente attraverso le interviste rilasciate.

La linfa della scuderia è invece il budget, che aumenta e diminuisce soprattutto sulla base dei risultati e dei contratti stretti con gli sponsor.

Il giocatore quindi, oltre alle proprie skill di guida, è chiamato a ragionare su quali componenti siano da implementare alla macchina e non deve fare errori per quanto riguarda le proprie dichiarazioni.

Il gioco viene in aiuto dei meno esperti, attraverso diverse semplificazioni che si possono introdurre. L’esperienza completa a difficoltà più alte rimane tuttavia la più appagante.

Sorpassi al cardiopalma

Grafica e sonoro

La serie di F1 negli ultimi anni è diventato un banco di prova per gli Hardware anche più moderni. Rimane uno dei pochi titoli a sfruttare il multi-core dei processori di ultima generazione ed è in grado di spremere anche GPU performanti.

I requisiti per prestazioni ottimali parlano da soli:

  • Sistema operativo: 64 bit Windows 10
  • Processore: Intel Core i5 9600K / AMD Ryzen 5 2600X
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GTX 1660 Ti / AMD RX 590 (DirectX12 Graphics Card)
  • Memoria: 80 GB di spazio disponibile
  • Scheda audio: DirectX Compatible
  • Note aggiuntive: Dual Layer Compatible DVD-ROM Drive

Quello sopra-riportato è un signor PC, dalle caratteristiche perfettamente inquadrabili nella “fascia media“.

Il sonoro riconduce perfettamente alle sensazioni della pista, riproducendo i motori rombanti delle monoposto che stridono.

Gli effetti grafici sono appaganti. Essi sono attenti nell’evidenziare visivamente fenomeni utili da tenere sott’occhio: blistering delle gomme, scintille prodotte dall’asfalto che sfrega sulla base della macchina e pezzi di vettura che volano in seguito ad una collisione.

Una delle pecche dei giochi di corse è la mancanza di una telecronaca costante. Il doppiaggio italiano riserva la voce ormai iconica di Carlo Vanzini, commentatore ufficiale della F1 per Sky Sport. E’ da rimpiangere la mancanza della sua voce che faccia da sottofondo durante le corse, che rimane relegata al commento pre e post gara.

Questa scelta, tuttavia, potrebbe avere una motivazione: durante la gara è importante anche ascoltare le voci dei propri ingegneri che forniscono indicazioni utili sia tecniche che tattiche: non sarebbe utile coprirle con voci d’accompagnamento.

Stendiamo un velo pietoso sul commento tecnico, invece, che, spesso accade in questo genere di titoli, è piuttosto piatto e poco puntuale.

Come giocare a F1 2020?

Il pad, per quanto negli anni sia diventato uno strumento preciso e comodo, non è adatto per i giochi di corse.

Se si parla di un gioco simulativo, relegarlo alla piattezza di un controller classico ne limita il divertimento e le performance per una buona percentuale.

Chiunque voglia vivere appieno le emozioni che F1 2020 può regalare, deve attrezzarsi con volante e pedaliera. L’esperienza vissuta attraverso queste periferiche cambia radicalmente e si allontana vertiginosamente da ciò che offre il classico pad.

Se questo set viene accompagnato da delle buone cuffie ed un monitor dall’alto refresh rate, l’esperienza riesce a proiettarci in un mondo parallelo, poco distante nel feeling rispetto a quello di Verstappen, Leclerc, Hamilton e tutti gli altri magistrali piloti.

L’hardware quindi rimane centrale nel determinare quanto piacevole sia giocare ad un videogioco di corse, che rimane un prodotto di nicchia e godibile appieno solo da pochi.

8

F1 2020 è un prodotto dall'ottimo comparto tecnico e pensato appositamente per gli appassionati della Formula 1. I casual fanno fatica ad approcciarsi, specialmente se avulsi dalle dinamiche del campionato delle monoposto. Qualsiasi accanito, invece, trova nel prodotto di Cdemasters pane per i propri denti.

  • Complessità avanzata
  • Comparto tecnico ottimale
  • Simulazione ai massimi livelli
  • Non adatto ai casual
  • Mancanza di un commento in gara
  • Eccessivamente complesso sotto certi aspetti

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