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Ghost Recon: Breakpoint: siete pronti a diventare dei Ghost? – Recensione

di Matteo Rossi

Pubblicato il 2019-10-21

Ghost Recon: Breakpoint è realtà già da diverse settimane. Il loot&shoot della serie Tom Clancy’s è uno dei cavalli di battaglia per Ubisoft in questo anno solare.Ghost Recon Breakpoint punta sulla longevitàMigliore della concorrenza?La solitudine delle partite in soloModalità PvpTrama avvincente per quanto trascurabileComparto tecnico L’azienda francese ha puntato forte su questo titolo, dedicandogli ampio …

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Ghost Recon: Breakpoint è realtà già da diverse settimane. Il loot&shoot della serie Tom Clancy’s è uno dei cavalli di battaglia per Ubisoft in questo anno solare.

L’azienda francese ha puntato forte su questo titolo, dedicandogli ampio spazio all’interno di importanti eventi quali E3 o Gamescom.

Paradossalmente il principale concorrente di Ghost Recon: Breakpoint è The Division 2, altro prodotto di Ubisoft, uscito ormai qualche mese fa.

Questo genere di videogiochi, basati sulla cooperazione online, sta spopolando negli ultimi anni, nonostante diversi flop che hanno risuonato per l’intero globo. Anthem ad esempio, nonostante fosse un gioco dalle qualità innegabili, è stato troncato da critica e pubblico per la povertà di contenuti rispetto a quelli che si attendeva la community.

Capiamo dunque come, nonostante si parli di giochi abituati a mantenere un vasto bacino d’utenza per diversi anni, sono posizionati su un terreno piuttosto traballante. Anche il minimo errore può decretare la fine anticipata di un prodotto sempre più considerato come servizio.

Ghost Recon Breakpoint punta sulla longevità

Quest’ultimo capitolo di Ghost Recon, come il precedente, punta forte sulla longevità. Ubisoft promette aggiornamenti periodici per un periodo che dovrebbe superare l’ordine di grandezza degli anni.

Acquistare Ghost Recon: Breakpoint significa dunque accedere ad un servizio, che promette ore di divertimento per un enorme lasso di tempo.

Ricordiamoci inoltre che la software house in questione è piuttosto generosa in termini di aggiornamenti, che si rivelano quasi sempre una sorta di gioco stand alone.

Migliore della concorrenza?

Non stiamo parlando di Destiny o Anthem, che puntano ad un pubblico appassionato di fantascienza. Ghost Recon è un titolo molto verosimile, che seppur ambientato in un futuro distopico, strizza l’occhio alla simulazione.

Mentre si combatte si ha la continua sensazione di far parte di una squadra della SWAT, formata da soldati super addestrati. Oltre alla mira è necessario sforzare la mente per trovare il piano migliore per massacrare i nemici senza venir notati.

La co-op inoltre è molto più esaltata rispetto anche ad un The Division. La differenza nel giocare in squadra rispetto a normali partite in solo si sente enormemente.

Tra azioni spettacolari ed attacchi coordinati con i propri compagni, i nemici cadono come birilli. Con il passare delle ore la squadra diventa un’estensione della propria persona, con cui ci si sente in grado di affrontare qualsiasi pericolo.

Anche i veicoli offerti sono molto divertenti da utilizzare. Elicotteri, aerei, moto, macchine, blindati: una vasta scelta di mezzi su cui montare con la propria squadra per attacchi alle basi o agli avamposti nemici.

La solitudine delle partite in solo

Le partite in solo sono estremamente noiose.

Parliamo infatti di due situazioni che possono contenere delle differenze paragonabili a quelle che intercorrono tra due titoli diversi. Giocare in co-op permette molte più azioni rispetto a quelle possibili in solitaria, dove inoltre la difficoltà del gioco diventa a tratti invalicabile.

Il matchmaking online purtroppo non colma la mancanza di un compagno di fiducia, propinandoci il più delle volte personaggi totalmente disinteressati al compimento della missione.

Se non avete qualche amico con cui condividere l’avventura, probabilmente questo non è il gioco adatto a voi.

Modalità Pvp

Il Pvp di Ghost Recon purtroppo non offre la stessa esaltazione che può dare il portare a termine una missione in squadra.

Si tratta di modalità già viste in molteplici altri giochi, dove però il Pvp è curato in maniera molto più certosina.

La visuale in terza persona inoltre, per come è impostata la telecamera, non favorisce assolutamente il gioco competitivo, relegando i deathmatch a squadre ad un simpatico passatempo e niente più.

Anche qui lo scopo sarebbe quello di terminare la squadra avversaria nella maniera più stealth possibile. E’ ovvio però che in un mercato in cui gli sparatutto online sono inflazionati, tutto ciò risulta piuttosto anonimo.

E’ curioso inoltre come anche per quanto riguarda il PvP, il concorrente più celebre risulta essere Rainbow Six, altro prodotto Ubisoft.

Trama avvincente per quanto trascurabile

Parlando di un titolo come questo la trama assume un ruolo secondario, per non dire terziario.

Nonostante ciò gli sviluppatori sono stati in grado di costruire una storia abbastanza avvincenti, puntando su sequenze cinematografiche supportate da un attore ormai simbolo del genere militare: Jon Bernthal.

L’attore, oltre a prestare le proprie sembianze al villain principale, è stato anche un vero e proprio promoter del gioco.

Grazie alla sua recitazione ed alla struttura della narrazione, il suo personaggio diventa quasi protagonista del gioco.

Comparto tecnico

Purtroppo Ubisoft non perde il vizio di seminare bug molto evidenti per il gioco. Tra esplorazioni del sottomondo e ragdoll impazziti, salvo rari casi l’esperienza di gioco non è quasi mai compromessa.

La cura dei dettagli è sicuramente presente, con grafica e audio che sono di buon livello.

Promosso!

8

Ghost Recon: Breakpoint è il gioco perfetto per hi è abituato ad avventure online in compagnia di qualche amico. Ubisoft promette un supporto continuo per diverso tempo, il che rende l'acquisto di questo titolo un vero e proprio investimento. I lupi solitari stiano alla larga.

  • Gioco di squadra
  • Aggiornamenti periodici
  • Uno dei migliori Loot&shoot sulla piazza
  • Scarso divertimento in single player
  • PVP anonimo

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