I Came By, Recensione – Un thriller che non coinvolge
I Came By, un thriller ripetitivo e di poco rilievo dal regista Babak Anvari
I Came By è un film Netflix del 2022 dal regista britannico-iraniano Babak Anvari, già famoso per aver realizzato i due film horror Under The Shadows e Wounds. Il film in questione, invece, punta a essere un thriller con pochi riferimenti al genere horror. Tra i principali attori troviamo George MacKay, Hugh Bonneville, Kelly Macdonald e Percelle Ascott.
Due graffisti contro il mondo
I due graffisti, Toby e Jay, hanno un particolare motivo che li spinge a commettere atti di vandalismo nelle case dei più ricchi e potenti, spinti principalmente da un senso di giustizia che li rende vicini alla società più bisognosa. Durante il film veniamo infatti a conoscenza della poco felice infanzia dei due ragazzi, spronati da una grande voglia di dimostrare quanto sia facile irrompere nelle proprietà di questi individui disattivando i loro dispositivi di sicurezza collegati in rete.
Fin da subito vengono infatti mostrati i due che vandalizzano la casa di una coppia, lasciando la loro cosiddetta firma, "I came by". Toby sembra quello più divertito e preso da quello che fa e, come vedremo in una scena dopo la loro fuga, non sopporta molti degli atti di egoismo particolari delle persone ricche.
Hugh Bonneville veste i panni di Hector Blake, un ex giudice di famiglia colonialista obbligato a dimettersi in seguito ad alcuni commenti poco carini al Cancelliere. Il pubblico gli aveva infatti affibbiato il titolo di "Santo Blake" per aver spesso preso inchieste per conto di rifugiati, ma nonostante ciò Toby è deciso a voler vandalizzare casa sua, pensando che in realtà quel titolo sia soltanto una facciata pubblicitaria. Quello che però gli sembrerà soltanto l'ennesimo gioco da ragazzi, si tramuterà ben presto nel peggiore incubo che lui e colui che gli stanno intorno dovranno affrontare.
Scelte fuori dal normale
Elizabeth, detta Liz, è la madre di Toby e anche uno dei personaggi che prendono maggiormente piede dopo la misteriosa scomparsa del figlio, ma quello che non convince del tutto sono molte delle scelte che i personaggi fanno durante la pellicola. In primis la polizia, chiamata più di una volta per investigare a casa di Hector, che inizialmente sembra davvero interessata a saperne di più riguardo la scomparsa di Toby, ma a causa della forte affluenza dell'ex giudice vengono presto fermati dal loro superiore. Liz è quindi obbligata a finire per pedinarlo nel peggiore dei modi, in quanto lo stesso Hector la vedrà da subito parcheggiata fuori il suo cancello.
I Came By viene quindi intriso con un villain preciso ma ripetitivo, oltre che da scelte sbagliate da parte dei protagonisti principali, che portano lo spettatore a pensare "Era davvero necessario?". Le stesse morti sono uno schiaffo a chi ha guardato il film, in quanto non vengono mostrate del tutto, ma soltanto confermate dallo stesso Hector, rendendolo un horror mancato e un thriller con una suspence che diventa da subito banale e scontata.
Una suspence poco funzionale
L'ottima performance dei protagonisti, tra cui quella di Hugh Bonneville, non rende giustizia a quella che sembra una sceneggiatura quasi forzata all'osso. Difatti, I Came By dura quasi due ore, ma riesce a lasciare ugualmente allo spettatore un senso di "vuoto" che il regista non è stato in grado di colmare.
A livello tecnico ha una regia ed una fotografia discrete, abbastanza standard per il genere e che non riescono a lasciare il segno, rimanendo così sulla mediocrità come il complesso dell'opera. Si potrebbe azzardare a dire che lo stesso Anvari abbia deciso di puntare più sulla caratterizzazione dei personaggi singoli che sui restanti aspetti tecnici e di sinossi di I Came By. L'unico punto di forza tecnico della pellicola è l'utilizzo del sonoro, il quale quanto meno riesce a rimanere coerente ed in linea in ogni scena.
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